Io c'ero!

Io l'ho visto veramente il programma Variety (era l'estate del 1980) in televisione e confermo tutto. A meno di un mese dal lancio dell'album "Uffa Uffa", il cantautore napoletano si presentò in studio lanciando personalmente "il suo ultimo LP", ma l'incredulità fu enorme quando le note attaccarono con le parole "Ciuuurma...questo silenzio cos'è?!", un brano difatto inedito visto che era contenuto nel VERO ultimo album APPENA pubblicato da giorni a ridosso di "Uffà Uffà". Fu uno sconvolgimento mediatico inedito per il pigro panorama musicale italiano fatto dei soliti rituali.
In pratica Bennato aveva dato alle stampe in meno di un mese due album bellissimi e diversissimi tra loro (che insieme venderanno più di 1 milione di copie!!).
Di "Sono solo canzonette" si sa già tutto o quasi, resta invece un "mistero" la storia e le motivazioni che stanno dietro a questa vera e propria "pecora nera" della lunga discografia Bennatiana.
"Uffa Uffa" si distingue già da quella sua copertina underground (disegnata dall'autore stesso) con un tratto figlio di Robert Crumb o all'Andrea Pazienza nostrano. In bianco e nero vediamo un Edoardo satanico, beffardo, con tanto di coda tra le gambe, fulmini che gli escono dalla bocca, un corto circuito in atto con i cavi, lingua biforcuta e un juke-box (che i più giovani ricorderanno a stento) al posto delle gambe, tutto questo per anticiparci il contenuto di un disco imprevedibile e "bizzarro" come pochi!
Un album non lunghissimo che contiene 8 brani uno diverso dall'altro sia in termini di musica che di stile letterario.
Si parte dall'omelia-semi ecclesiale (!) per sola voce di "Li Belli Gladioli" con tanto di coro parrocchiale finale alla canzoncina-tormentone-estiva di "Sei come un Juke-Box" ormai un classico. Si prosegue con il soft blues da balera di "Cosi' non va, Veronica" al rock-blues agrodolce di "Allora, avete capito o no" che anticipava in maniera velata l'operazione commerciale dei due album contemporanei. Ancora con il funk in levare di "Che Combinazione" fino al brano che io considero un capolavoro sommerso del nostro: "Restituiscimi I Miei Sandali" dove Bennato ha modo di graffiare tutta la sua divertita irriverenza in maniera surreale e magistrale, ricordando per certi versi, il brano dei Clash "Should I stay or Should I go" per il cambio repentino di tempo tra strofa e ritornello.
Concludono l'album la beguine provocatoria di "A Licola" e il vero e proprio urlo di rabbia e follia rappresentata da "Uffa'! Uffa'!" una lancinante power-rock-song di sapore vagamente punk (il 1977 si era appena concluso), suonata assieme agli storici Gaz-Nevada.
Un disco davvero atipico per la produzione nazionale che sembrava volesse far dire a Edoardo "non etichettatemi, sò fare altro e non potete imbrigliarmi in un genere o un'etichetta" come a rimarcare una certa stanchezza nel rispondere sempre allo steso modo a un mercato che voleva da lui le stesse cose di sempre.
Una prova di coraggio e lungimiranza anche profetica, se pensiamo che parole come:

"Uffà! Uffà! ma che scocciatura!
questa guerra non mi piace, non la voglio fare!
non m'importa del petrolio, sarò un vile, un'anormale
ma questa volta alle Crociate
non ci voglio, non ci voglio, non ci voglio andare!...

Uffà! Uffà! e fateli sfogare!
nella sabbia e nel petrolio fateli sguazzare!
fanno i prezzi troppo alti, fanno quello che gli pare
ma questa volta alle Crociate
non ci voglio, non ci voglio, non ci voglio andare!..."

...contenute nel brano che dà il titolo all'album sono vergognosamente attuali a un quarto di secolo di distanza. Ahh... grandioso questo Bennato d'annata, autarchico, anticonformista, irriverente e dannatamente fuori dalle regole... lontano anni luce da questo burattino coi fili che vediamo ai giorni nostri cantare svogliato al Festivalbar, come controfigura fuori-contesto di un Britti anch'esso sempre più ne carne né pesce. Eh...la parabola della vita!!

 

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