Due volti, di profilo, un uomo e una donna. Gli occhi sono pozzi di buio, le bocche non ci sono più.
Un paesaggio smorto sullo sfondo, una casa che sembra abbandonata, un albero a dividere la tela in due, come una ferita profonda.

"Occhi negli occhi" è un'opera poco nota del maestro norvegese. Quando mi si è parata davanti, in una bella mostra a Lugano, mi ha tolto il fiato lasciandomi paralizzata, attonita, con una smorfia di paura sul volto.  Davanti a questo quadro ho sentito più freddo di quanto non ne abbia mai sentito in tutta la mia vita.
Munch, poeta degli abissi, qui evoca il peggior incubo di ogni coppia, la malattia terminale dell'amore: il vuoto. Il titolo, feroce, parla di occhi, ma gli occhi sono quelli di due cadaveri.
Non ci sono più parole nè sguardi tra l'uomo e la donna rappresentati sulla tela (mi veniva da dire "nella tela", come se ne fossero scontrosi abitanti).
I volti sono sciolti, terrei, cancellati.
Non c'è più niente che unisce, niente che divide, semplicemente niente.
È qualcosa di più dell'indifferenza: sono tenebre.

Questo quadro mi spaventa follemente perchè racconta l'orrida possibilità che si nasconde oltre la soglia dei baci, dei progetti, delle carezze. Una Gorgone in grado di renderci pietra, acquattata tra questi colori smorti che emanano vapori di sentimenti in putrefazione.
Chi ama teme più di tutto l'assenza, il nulla negli occhi della persona più cara, quello sguardo vuoto che fa pensare a lontane campane a morto. L'orrida spirale dell'abitudine che sostituisce le risate e i giochi teneri tra innamorati e li trasforma in frasi fatte, routine di giornate spente e travolte dal quotidiano. Vite di cera.
"Occhi negli occhi" coglie in profondità questo terrore oscuro e colpisce con la forza di una bomba a frammentazione tutti i luoghi comuni sull'amore eterno.

Di fronte a questa apoteosi dell'incomunicabilità possiamo solo guardare altrove, ripetendoci come una preghiera "per me è diverso, noi siamo diversi, per me è diverso, noi siamo diversi".
Ripeterlo cento, mille volte e sperare con tutto il cuore che sia vero.

Edvard Munch - Occhi negli occhi
1894, Olio su tela

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