E così lo buttano in mezzo al mare con due pesi alle caviglie. "Nuota brutto figlio di puttana, la riva è lì non la vedi? Sei libero!" È appena uscito di prigione dopo otto anni di reclusione con cinquanta dollari in tasca; e ora dovrebbe trovare un lavoro onesto e vivere una vita normale.

Ci prova. Un principiante a cui viene chiesto di scendere con un paio di sci di legno da una pista di discesa libera di Coppa del mondo completamente ghiacciata.

La strada è il suo mondo: un mare di cemento nel quale ha sguazzato per tutta la sua vita. Una iena abituata ad approfittare della minima debolezza altrui per poter sopravvivere e sopraffare, sfruttare ogni possibilità. Genitori non pervenuti. Gli amici? Drogati, ladri, ricettatori, puttane e truffatori.

Telefona così ad un'agenzia del lavoro alla quale spiega i suoi problemi: senza soldi, senza compenteze ma con gravi precedenti penali deve cambiare vita in un paio di settimane. Il datore di lavoro capisce la situazione e lo assume, gli anticipa il primo stipendio e così lui si integra progressivamente. Accetta le regole, ingoia senza batter ciglio la pallosissima routine quotidiana così distante dalla vita del crimanale, impara a gestire le spese ed infine comincia a giocare a golf, vedere film d'essai, bere vino. Poi sposa una ragazza timida e vissero tutti felici e contenti. Sì, certo! Come no?

È un libro dal ritmo velocissimo, che appassiona, cattura e vi stuprerà gli occhi per le poche ore che vi serviranno per leggerlo grazie ad una prosa diretta, vera, senza orpelli, descrizioni inutili, iperboli e vattelapesca. Bunker sa di cosa sta parlando: non semplifica la realtà, non banalizza i problemi che un detenuto, solo al mondo, deve affrontare una volta scontata la sua pena. La sua arma? Un bastone secco e storto contro un grizzly affamato. Proietta in queste pagine in maniera vivida e vincente una situazione disperante, senza vie d'uscita. È quasi filosifico quando il suo personaggio riflette e realizza che i suoi buoni propositi partoriti in cella sono destinati a rimanere tali. Ci mette qualche settimana ma poi si guarda allo specchio e accetta di essere diventato una belva feroce. La società promette il perdono sulla carta dicendoti genericamente di integrarti e vaffanculo. Come se una iena potesse davvero diventare un barboncino da salotto. Ma chi ha creato questa belva assassina?

Un libro da leggere.

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