Quei pochi pezzettini di carta che hanno resistito alle implacabili spazzole dei netturbini si stanno godendo un filo di vento. Non fanno altro che rotolarsi e tra loro si mescola qualche foglia in fuga da un probabile parco vicino o abbandonata da una pianta non più curata.

Nessuna auto passa ad evidenziare il colore reale dell'asfalto con i fanali anteriori. Nessun rumore. Un gatto si nasconde perchè in lontananza ha sentito abbaiare un cane. Magari non ce l'aveva con lui. Chissà.

Il negozio di fronte ha chiuso da un poco. Dimenticano sempre quel cavolo di registratore di cassa in bellavista. Un giorno o l'altro gli spaccano la vetrina e glielo svuotano. O magari lo lasciano lì apposta perchè sanno che ci sono io a vigilare. Ma ne sono così convinti? Che teste di cazzo.

Non che ci fosse una cavolo di anima insonne stanotte. Neanche affacciata alla finestra per il caldo. Magari nota la luce, scende per un bicchierino, due parole e questa notte che sembra infinita comincia ad accorciarsi. Niente.

Solo io, qui dentro ad accontentare i soliti avventori. Solo come un cane abbandonato. Solo come loro, senza un padrone. Siamo tanti cani randagi che ogni notte ci ritroviamo a fissare lo stesso osso. Uno riflette o dimentica, sonnecchia. Hey! uno è in compagnia. Sarà un'amica. Uhm, niente male. O magari è una donnaccia e le sta offrendo qualcosa prima di accompagnarla a battere. Ma no. No, no.

Cosa volete da bere? Avanti! Da Phillies solo 5 centesimi. Accorrete numerosi! Niente. Soltanto tre cani e con me quattro. Soli.

Adda passà 'a nuttata...

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