Io credo che molti di voi conoscano, o abbiano almeno qualche volta incontrato, Edward Hopper. Era un pittore, americano, newyorkese. Realista. Cioè, uno che dipinge delle cose che sono come devono essere. Se è una casa è fatta come una casa, se è una persona è fatta come una persona. Questo da bigino di storia dell'arte.
Però, insomma, dipinge robe decisamente un po' strane. O meglio, dipinge robe normali, ma in modo decisamente poco comune. Dipinge scene. Che sembrano fotografie. E sempre - immancabilmente - te stai lì, a bocca aperta. A guardare, a studiare, quella fotografia. Che come ogni fotografia rappresenta un istante. Ferma, lì, scolpita nel marmo, o nella pellicola, o in un file. E stai lì e dici, ma cosa sta succedendo? Cosa è successo un secondo prima, cosa succederà un secondo dopo? Perché è questo, almeno a me, che piace da morire. Che dipinge cose che sono ferme, immobili, dipinge oggetti, spesso quei tipici oggetti americani, che poi sono diventati oggetto di culto, e li dipinge fermi. Ma misteriosamente fermi. In un modo talmente misterioso che non riesci più a dimenticare. Di sicuro ne avrete visto molte cose. The House By The Railroad, per esempio. E magari, a qualcuno, e non per sbaglio, viene in mente una casa, vista al cinema, abitata da Anthony Perkins e la sua mamma.
Oppure - ed è forse il più famoso - The Nighthawks, ed ai più attenti viene in mente una scena di Profondo Rosso.
O ancora Office At Night. Meraviglia. E mistero. Insoluto e insolubile. Cosa succede, in quell'ufficio, di notte? Una segretaria, un foglio per terra, un altro stranamente su una sedia. Lui, al tavolo, fa finta di niente. Lei lo guarda. Un po' di sbieco, un po' di sfuggita. La persiana, la porta, sono aperte. Forse tra poco si chiuderanno. O forse si sono appena aperte. Chi lo sa. Ripeto, meraviglia. Di quelle che stai solo lì, e guardi. E immagini, e non ti lascia più.
Two Comedians è la sua ultima opera. O una delle sue ultime. Ma certo il suo testamento. Oggetti, praticamente, non ce ne sono più. Cosa ti porti, nella tomba? Il tuo cd preferito? No, niente. Tutto ciò che rimane sono un palco, in basso, una pianta, o qualcosa di simile, a destra. Niente sfondo, tutto nero.
Due figure. Piccole, per non disturbare, si affacciano, su quel palco, di fianco a quella pianta, che gli sopravviveranno. Sono vestiti di bianco. Neutri. Che vestito ti porti nella tomba? Sono due attori, escono alla ribalta. Hanno finito lo spettacolo. Le facce non si vedono chiaramente. Che foto metti, sulla tomba? Niente più oggetti, niente più vestiti, niente più facce, niente più capelli, coperti. Direbbero di un tempo. Di un'età. No, niente. I due commedianti sono piccoli, rispetto alla scena. Non vogliono disturbare. Si tengono per mano. Si fanno coraggio. Lui è un passo avanti. Non per vanteria. Per proteggerla. Si presenta, davanti al pubblico. E se c'è qualche problema, se non è piaciuto, c'è lui. A farle da scudo.
Però, a quanto pare, il pubblico non si lamenta. E c'è una cosa, piccola. Quello che forse, non i vestiti, non gli oggetti, non il viso, quello che forse vuole portare con sé. Per sempre. Il motivo di questo quadro. La cosa, l'unica, scritta nel testamento. La mano sinistra dell'attore, in maniera chiara, risponde agli applausi. E dice: lei. Anche la mano di lei, quella libera, lo ringrazia. Dolcemente. Ecco.
Di foto, di Hopper, in giro, non ce ne sono tantissime. Mica lo so perché. Tranne questa. Siamo proprio in quel periodo lì, quello di questo quadro. Lei, orgogliosa, indossa una gonna, i suoi capelli bianchi, una collana, che forse le ha regalato lui. Lui si appoggia a lei, la cerca, ne ha bisogno. A sinistra una statua, di fianco un giardino. Che gli sopravviveranno. Io non lo so perché non ci siano in giro molte foto di Hopper. Forse non le voleva, forse era riservato, forse sono solo io che cerco male. Però, ne sono sicuro, lo so perché questa la si trova. Perché quando Edward l'ha vista, di sicuro è stato contento. E tra sé e sé ricordato Two Comedians. E pensato, sorridendo: 'E io cosa vi avevo detto?'. O magari, in francese: 'ça va sans dir'...
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