Controverso, amato, odiato, discusso. "Vento di passioni", il quarto lungometraggio dello statunitense Edward Zwick è probabilmente il suo film che più ha diviso la critica e il pubblico. Motivo? Drammaticità eccessiva, mielosità iper calcata, lungaggini e soprattutto una storia debole e inverosimile. Tutto condivisibile, anche se a ben vedere sono accuse banali e che non si soffermano su uno degli aspetti più importanti di un lavoro cinematografico: la capacità di far emozionare. Non che questa sia l'ago per definire se un film sia riuscito o meno, ma non può neanche essere semplicemente spazzata via, sebbene l'innegabile forza con cui "Vento di passioni" indugia su questo aspetto.

Il tutto si svolge in una fattoria del Montana alle soglie del primo conflitto mondiale. L'arrivo di Susannah (Julia Ormond), promessa sposa di Samuel (Henry Thomas) distrugge letteralmente la semplice esistenza della famiglia Ludlow ed in particolare dei due fratelli di Samuel, impersonati da Brad Pitt e Aidan Quinn.

Partendo da un microcosmo tradizionale e fortemente legato all'etica del lavoro e alla fede in Dio, Edward Zwick porta sul grande schermo una storia di sentimenti e delle implicazioni che questi hanno sulla vita e sul modo di agire degli essere umani. Dispiegare tutti gli avvenimenti, gli intrecci e i colpi di scena del film sarebbe riduttivo, poichè l'opera di Zwick (1994) va presa nella sua interezza, sia con le sue eccessive lungaggini, sia con la capacità apparentemente banale di portare sul grande schermo una vicenda complessa e sfaccettata.

E' innegabile che "Legends Of The Fall" (questo il titolo originale) abbia delle pecche: la più evidente è la ricerca a volte fin troppo forzata dell'emotività ad ogni costo, che finisce con l'essere fine a se stessa, mentre in alcune sequenze appare appropriata e congeniale al tono complessivo della pellicola. Eppure "Vento di passioni" ha la forza narrativa di una storia appassionata e appassionante, che sa essere poetica, suggestiva, emozionante e anche lucida nell'inoltrarsi a carpire gli oscuri meccanismi dei sentimenti. L'immagine della famiglia che viene fuori dall'opera di Zwick è la raffigurazione nel "moderno west" di quegli stravolgimenti che attanagliano i rapporti nella società odierna. Una sorta di anticipazione di ciò che l'umanità ha sperimentato nel secolo successivo.

Premio Oscar 1995 per la migliore fotografia.

"Per sempre non finiva mai."

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