Capita a volte di trovare, nelle compilation delle riviste musicali, quelle canzoni che ti entrano in testa già al primo ascolto; affascinati e gasati, si va quindi alla ricerca di maggior informazioni sul gruppo. Ed una volta trovate, comprare il loro album a scatola chiusa, solo basandosi su quell'unica canzone. Bene. . . a me è successo con "Softcore" degli Edwood e con il loro album "Like a Movement".
Ascoltando le prime canzoni del disco, risalta subito alla mente come il lorosound sia dannatamente accostabile a quello dei già collaudati Yuppie Flu, lasciando così, a chi ascolta, poco spazio allo stupore. Ma, se per voi, come per il sottoscritto, questo è un dettaglio "marginale" e perun certo senso trascurabile, allora potete tranquillamente continuare con l'ascolto del disco. Le canzoni suonano melodiche, pop, un pop sofisticato ed etereo, dove al tappeto sonoro formato da chitarra, basso e batteria si aggiungono synth ed interventi elettronici, creando così un sound ben dosato in cui ogni strumento fà la sua parte senza eccedere. Lo stesso equilibrio che troviamo poi nella voce e nei testi delle canzoni: "I'm flower blooming / in a silver fields / catching a bee like you / i'm skinning your bloody lips". In un paio di episodi come "Good Face" e "In the Morning", notiamo un certo ùincalzare nel ritmo, mentre nella canzone "Post-rock" e nella concludente "Sunday" gli Edwood si cimentano in pezzi più particolari, con un crescendo strumentale, tipico del post-rock. Ci sono, putroppo, anche canzoni che sembrano uscite dagli ultimi lavori dei sopra citati Yuppie Flu e comunque da quell'indie-pop tipico, "Music Part Two" e "On a View" per citarne un paio.
Un buon esordio ed un bel disco quindi, ma al quale speriamo faccia seguito un lavoro di maggior spessore e con una maggiore identità.
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