UN BELLISSIMO GIORNO PER IL SIGNOR E
ovvero le luci non intermittenti di un mazzolin di fiori galattico
Ho tra le mani "Daisies Of The Galaxy", disco degli Eels uscito qualche giorno dopo il mio 19esimo compleanno (maggio 2000). Allora non conoscevo ancora questo gruppo, ma penso che il disco in questione avrebbe illuminato un po' di più quella giornata. Mia madre aveva organizzato una festa a sorpresa quella sera, e ovviamente l'ultima cosa di cui avevo bisogno era essere circondato dal vociare della parentaglia, troppo rumoroso per me e per il maggio milanese. Se avessi avuto con me questo album, penso che mi sarei ritirato in sordina nella mia palude (come confidenzialmente chiamo la mia stanza), avrei aperto la custodia e fatto girare nello stereo questo capolavoro, tanto per usare una parola riduttiva e banale.
Ai tempi non conoscevo gli Eels,
ma adesso sì, quindi apro ora la custodia, estraggo con
delicatezza il cd e mi faccio coinvolgere dalle luci, ancora non
intermittenti, della musica del signor E coadiuvato dagli amici
Peter Buck (R.E.M.), Lisa Germano e
Grant Lee Phillips (un po'
meno amico Bush che si era
infervorato sulla discordanza tra la copertina e i contenuti).
La semplicità e la ridondanza si stringono la
mano in "Grace Kelly Blues",
dove si alternano momenti acustici e fiati orchestrali: grazie a
questa eccezionale apertura il rumore nel resto della casa inizia ad
affievolirsi, e manca poco per isolarmi del tutto ed entrare del mondo
delle Anguille. La strada verso questo mondo è fatta dai
ciottoli ritmici dell'organo di "Packing Blankets" e dall'acidità in
stile "Electro-Shock Blues"
di "Sound Of Fear".
L'apparenza scanzonata di "I Like
Birds" porta alla malinconia della title-track, nella quale l'orchestra suona come una
nebbiolina calda e luminosa scesa lentamente dal cielo, mentre il
beat di "Flyswatter" mi ricorda un'allegra danza di
fantasmi da cartone animato.
Questo fondamentalmente è il mondo nel quale camminiamo con
Mr. E: è la
semplicità dei disegni a pastello di un bambino, è un
mazzetto di margherite cadute da qualche galassia nella notte delle
stelle cadenti. Nella stessa sfiorata (e non sfiorita)
dolcezza di "Daisies Of The
Galaxy" vivono i sussurri di pianoforte di "It's A Motherfucker", le voci in falsetto
di "Jeanny's Diary" (a
mio avviso uno dei brani più belli mai scritti dalla
band) e le divagazioni alla
Neil Young di "Selective Memory", mentre un raffinatissimo
beat country-pop colora canzoni
come "Tiger In My Tank" e
"Mr E's Beautiful Blues".
Con questa ballata Mr. E
saluta per sempre la bellissima tristezza dei suoi lavori
passati e annuncia a tutti che "dannazione, è
un bellissimo giorno!"
… e lo sarebbe stato anche per
me quello del 19esimo compleanno se la mia palude fosse stata
illuminata dai fiori del signor E…
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