E, dove eravamo rimasti? Da quel che ricordo, tra live e raccolte varie, a quel doppio, "Blinking Lights And Other Revelations". Quattro anni fa, quanta acqua che è passata sotto i ponti. E mi avevi messo ansia ormai, per comporre e registrare quello ci avevi messo sette anni. Per fare questo, quattro. E ti dirò di più. Ero preoccupato. Quale sarebbe stato l'E che avrei ritrovato, mi chiesi quando, qualche tempo fa, lessi che stavi per ritornare.
Quando oggi pomeriggio ho messo le mani su "Hombre Lobo", Uomo Lupo, la prima cosa che mi ha colpito è stata la tua faccia: ehi, ma dove ti ho già visto? Quegli occhialoni scuri, quel barbone che non vede un paio di forbici (lasciamo perdere il rasoio, vah) da mesi se non anni...ma certo!! Ti conciavi così all'epoca di "SoulJacker". Un segnale premonitore? Dici che per questo album ti sei ispirato proprio a un pezzo di quel disco, "Dog Faced Boy", me la ricordo sì. Mi dici poi che volevi vedere come fosse cresciuto quel ragazzo, quel tuo alter ego. Anche lì di tempo ne è passato. Che ne sarà stato di lui? Avrà preso brutte strade, quelle in cui ogni singolo passo porta dritto dritto ad una catastrofe? O avrà messo la testa a posto? Se devo dirlo, E, non l'ho capito come si siano messe veramente le cose per questo ragazzo. Ma ho la netta impressione che in musica non ne abbia sbagliata una. Prendi la prima canzone, "Prizefighter", un riff da vecchio blues da Mississipi, degli ululati da autentico Lupo Solitario che sembrano provenire direttamente da "Souljacker" appunto. Tutto il disco gronda di blues, vecchio, rozzo, distorto e sporco, come dovrebbe essere. Riff elettrici che sembrano provenire dalla notte dei tempi, da Willie Dixon e Howlin' Wolf (tanto per restare in tema di lupi, vero?), ed è per questo che ci piaci, E. Se poi, come in "Fresh Blood" e "Tremendous Dynamite", ci aggiungi quel che di elettronica dal sapore vagamente psichedelico che ci portiamo dietro nel cuore da "Electroshock Blues", ti amiamo. Ma in qualcosa sei cambiato. C'è qualcosa di innegabilmente rock'n'roll, qualcosa che affonda le sue radici sempre in quei mitici Sessanta, ma che non ci ricordavamo nel tuo repertorio, ma va bene così, "What's A Fella Gotta Do" e "Beginner's Luck" col suo ritmo ska sono delle piacevole sorprese, che ti fan venire voglia di lanciare le ciabatte in giro per la casa e unirci a cantare in coro con te quei "sha la la". In qualcosa non sei invece cambiato proprio, E. Le tue ballate, in cui galleggi tra Bob Dylan e i Velvet Underground più quieti, sono morbide, dolci, come il cuscino del letto dove vorremmo ogni notte dormire. In qualche punto sembri esser già stato sentito in passato. Ma in altri momenti, c'è qualcosa di nuovo. "That Look You Give That Guy" e "My Timing Is Off" tirano fuori dall'armadio i primi Byrds. E in "The Longing" addirittura qualche arpeggio di chitarra fa venire i brividi, tanto sembra che il Jeff Buckley si sia reincarnato in te.
Difficile essere un ragazzo con la faccia da cane. Difficile vivere, quando sulla tua pelle senti di non poter piacere a nessuna ragazza, tanto ti senti lo sporco addosso, tanto covi il Desiderio dentro, tanto senti di essere diverso e lontano mille miglia dagli altri. Eppure, questo ragazzo è cresciuto. Avrà anche la faccia da cane, ma ha un cuore d'oro che gli batte dentro. Prima o poi, anche lui troverà la tipa giusta, come quella in "Ordinary Man" dove giochi a fare la tua "What A Wonderful World": "Well it's a warm day In the city of cold hearts They all just play the part Of who they are And I'm here on my own I'd rather be alone Than try to be someone I'm not And you seem like someone Who could appreciate the fact That I'm no ordinary man". Ma tu, E, non mettere la testa a posto per favore. Ci piaci sempre così, col barbone e gli occhialoni. Ben tornato dalle Vacanze della Galassia. Adesso devi già ripartire, spero tu non stia lontano troppo tempo. Ti aspetteremo in trepidante attesa. Un ululato dritto dritto alla luna.
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