Frank Oz: The Stepford Wives
File Video Non la voglio ★
Tratto dal celebre romanzo di Ira Levin e già portato sul grande schermo da Bryan Forbes nel 1975, interpretrato da Nicole Kidman e con la presenza nel cast di al solito un bravo Christopher Walken, il film racconta della vita nella cittadina di Stepford nel Connecticut, dove immersi in un atmosfera idealmente tipica degli anni cinquanta USA, le donne che vi abitano sono quelle che si definirebbe come il prototipo della casalinga perfetta di quegli anni. Ovviamente dietro questa apparente perfezione si nasconde una verità grottesca in quella che viene curata da Frank Oz come una commedia nera e tratta da una storia che si può considerare oramai un classico per quello che riguarda una certa tipologia di thriller satirico con elementi sci-fi. Oggettivamente: si poteva fare molto di meglio.
Credo sia il suo ultimo romanzo. La si potrebbe definire come una storia d'amore, quella di un uomo che all'età di novant'anni dopo una vita senza 'amore', si scopre ammirato a contemplare la bellezza del corpo di una giovane prostituta. Ma c'è di più oltre i soliti clichè del tipo, 'L'amore non ha età' in un piccolo romanzo dove vengono presentati tanti personaggi peculari in una ambientazione sospesa tra quello che è il fascino per una realtà allo stesso tempo lontana e per forza di cose misteriosa. In un'atmosfera che appare comunque in qualche modo rarefatta e indefinita, l'autore ci lascia quello che è un suo ultimo messaggio e che non possiamo che considerare come quello positivo di abbracciare tutte le cose della vita e quando arrivano - in qualsiasi momento queste arrivino.
Gabriele Muccino: Seven Pounds
File Video Mi manca ★
Secondo film americano di Gabriele Muccino (dopo il successo di 'The Pursuit of Happyness') e seconda collaborazione con l'attore USA Will Smith. 'Sette anime' (con tra gli altri, Rosario Dawson, Woody Harrelson, Barry Pepper...) è un film volutamente strappalacrime e che tratta di un uomo che, colpevole della morte di sette persone a seguito di un incidente stradale, si propone di salvare la vita di sette persone 'buone', sacrificando la sua stessa esistenza. Secondo me ci sono (o almeno ci sarebbero, ci potrebbero essere) più contenuti da argomentare e più approfonditamente di quello che appare dietro la volontà tuttavia ben manifesta di realizzare invece semplicemente un dramma romantico destinato a sbancare il botteghino. Come poi è stato.
Tutto quello che fa Gene Clark ha per forza qualche cosa di magico e questo non è un caso se consideriamo che siamo di fronte a quello che poi sarebbe uno dei più talentuosi scrittori di canzoni in assoluto. 'So Rebellious A Lover' esce nel 1987, registrato in una fase della sua vita controversa e nella quale continuava a non riuscire a scrollarsi di dosso quella maledetta dipendenza dalle droghe. Nel disco Gene Clark si accompagna a Carla Olson in una successione di canzoni e melodie orecchiabili dal sound e e le atmosfere tipicamente country-folk, tutte suonate con il solito 'gusto' tipicamente Gene Clark oppure, se preferite, Byrds. La critica pare che lo accolse senza grossi entusiasmi, ma in realtà siamo davanti a una piccola gemma che vale assolutamente la pena di recuperare.
Commedia nera diretta da Geoff Moore e David Posamentier. Doug Varney (Sam Rockwell) è un farmacista in una piccola cittadina che conduce una esistenza infelice a causa della disaffezione della moglie e le pressioni fatte dal suocero. La sua vita cambia quando incontra la bellissima Elizabeth (Olivia Wilde) che lo introduce nel fantastico mondo dei farmaci adoperati a scopo 'ricreativo'. Sarà la svolta per la triste vita di Doug che al termine di una serie di vicende e di intrecci tipici della black comedy riuscirà finalmente a ritrovare se stesso e riprendersi in mano la sua vita. La voce narrante nella versione originale è di Jane Fonda, che recita anche in un piccolo cameo alla fine del film.
Regia di George Clooney, che interpreta anche una parte - rilevante - all'interno del film. Racconta la storia di Chuck Barris, presentatore televisivo e inventore di alcuni show poi esportati in tutto il mondo come 'Il gioco delle coppie' e 'La corrida'. Tratto dalla sua autobiografia, allo stesso tempo, il film si concentra su quelli che sarebbero stati i suoi rapporti con la CIA (che avrebbe chiaramente invece sempre smentito tutta la vicenda) e a causa dei quali egli sarebbe stato responsabile della morte di 33 persone. Una storia interessante e ben raccontata.

#nespresso #georgeclooney #dangerousmind #chuckbarris #laccoridadicorrado
  • sotomayor
    2 mag 16
    Nada @[G]. Probabilmente sbaglio io da qualche parte. Insegnami.
  • G
    2 mag 16
    Non hai sbagliato, anzi, hai trovato un bachello che mi metterò a risolvere (prima o poi)
  • sotomayor
    2 mag 16
    Mmm... Allora continuerò a taggare le varie definizioni in attesa della risoluzione della problematica cui accenni. Ma non c'è fretta ovviamente, come suggerisce anche il simpatico Stan Ridgway qui:
  • G
    7 mag 16
    Sistemabbi! Unica avvertenza, funziona bene solo quando crei la definizione, non quando la modifichi. #lhofatto
  • sotomayor
    7 mag 16
    Maestro! Mi stupisce giorno dopo giorno. Ottimo lavoro! #top
È il secondo disco di Giorgio Canali con i Rossofuoco e secondo me il primo in cui finalmente quello che considero un ottimo chitarrista e musicista, trova quella che si può considerare una sua formula vincente e che svilupperà ulteriormente e meglio nei lavori che seguiranno. Spiccano 'No pasaran', 'Mostri sotto il letto' e ovviamente su tutte quante, 'Precipito', una delle canzoni più intense della scena rock alternative italiana dello scorso decennio.
Commedia romantica che gira attorno al protagonista Steve Carell in uno dei suoi ruoli tipici, quello dell'uomo di mezza età più o meno imbranato e che a questo giro viene mollato dalla moglie (Julianne Moore) dopo venticinque anni di matrimonio. La cosa lo costringerà, dietro i suggerimenti di un latin lover interpretrato da uno degli attori del momento, Ryan Goslig, a rimettersi in gioco. Cast che per un film che non è esattamente un blockbuster, si può definire 'stellare' e che vede tra gli altri la presenza anche di Emma Stone e in ruoli secondari di due bravi attori come Marisa Tomei e Kevin Bacon. Può piacere oppure no, lo definirei anche un film riuscito ovviamente con un prevedibile lieto fine e che forse si poteva anche rendere in una maniera migliore e un pochino più spettacolare.
Gnod: Mirror
File Audio Mi manca ★
La loro musica è stata definita anche come, 'Metal for socialists'. Il loro sound ha qualche cosa a che vedere con gli Swans di Michael Gira, oppure per restare in tema di dischi di cui si è parlato di recente, con quello dei The Body ('No One Deserves Happiness'). 'Mirror', particolarmente celebrato nel Regno Unito negli ambienti alternative, è un disco allucinato, pessimista, dove l'elemento dronico regna imperioso in un mix di sonorità metalliche, industrial e allo stesso tempo psichedeliche.

#levitation
GØGGS: GØGGS
File Audio Non la voglio ★
Ennesimo progetto in cui è coinvolto il solito e super-prolifico Ty Segall. I GOGGS sono praticamente un trio di musica garage particolarmente rumorosa e composto oltre che da Ty Segall, da Charles Moothart (Fuzz) e Chris Shaw (Ex-Cult). Scordatevi, ascoltando questo disco, qualsiasi cosa che abbia lontanamente a che fare con la melodia e pure con ogni logica. Completamente acido, schizzato, fuori di testa, rumoroso fino a spaccare le orecchie, questo qui sì che è un disco che sarebbe piaciuto al mitico Lester Bangs, eccome. Unico limite: probabilmente ripetitivo e alla fine privo di spunti particolarmente interessanti e/o innovativi rispetto anche agli altri progetti portati avanti dallo stesso Ty Segall.
Graham Nash: This Path Tonight
File Audio Ce l'ho ★★★
Un disco solista di Graham Nash costituisce comunque un evento. Se non altro perché, in tanti anni di carriera, non è che ne abbia fatti poi tanti (l'ultimo: quattordici anni fa). Figura tra le più intelligenti e brillanti nel panorama musicale USA e internazionale, 'This Path Tonight' non è una specie testamento né il tentativo di un povero vecchietto (settantaquattro anni) di cercare di sentirsi ancora vivo, ma un disco robusto e composto da un pugno di buone canzoni e in cui sin dalla prima traccia si sente una certa forza. Qua e là c'è un certo richiamo a sonorità - meglio: atmosfere - soft-progressive (vedi la title-track) o comunque tipicamente tardo-seventies, ma tutto è comunque bilanciato e bene registrato e senza scadere in imprevedibili e sgradevoli eccessi.
Guided by Voices: Please Be Honest
File Audio Ce l'ho ★★
Non ci sto più dietro a tutte le uscite discografiche di Robert Pollard, perché è praticamente impossibile, anche se poi, ogni volta che ne acchiappo una, ci dedico comunque attenzione. Ogni volta, mi aspetto tutto il possibile. Il disco che ha pubblicato a suo nome lo scorso febbraio su Fire Records ('Of Course You Are') secondo me è veramente bello. Questo qui invece, non lo so, lo puoi ascoltare a ripetizione senza annoiarti, e questo è uno dei pregi delle capacità compositive di Pollard (il suo pregio più grande - e non è roba da poco), ma non ci ho trovato nel complesso spunti particolari.
  • imasoulman
    28 apr 16
    fa sorridere che lo intitoli ai GBV...è a tutti gli effetti un disco solista (totalmente fatto e suonato in solitario). Bravo tu, che ci riesci a tampinarlo discograficamente, quel genio straripante e bulicamente inarrestabile di Pollard...
  • sotomayor
    28 apr 16
    'Classificandolo', diciamo così, va intitolato ai GBV, cioè lui ha voluto che uscisse a nome Guided by Voices, ma sì, chiaramente non ci sono praticamente differenze tra le pubblicazioni a questo titolo e quelle da 'solista'. Che dire? Sicuramente me ne perdo e me ne sarò perse un sacco, tra queste ultime due (oddio, ammesso non ce ne siano altre in mezzo!), 'Of Course You Are' direi che ha sicuramente più forza, ne suggerisco l'ascolto anche.
  • imasoulman
    28 apr 16
    quello del 2008 era bellissimo (mi ricordassi come si intitola...andrò a ripassare)
  • sotomayor
    28 apr 16
    Fammi sapere. :) Comunque qualche pezzo che ti ascolti e riascolti, ce lo piazza in ogni disco. Mi ricordo da uno dei suoi ultimi (anno 2012) che mi fissai in modo pazzesco con questa canzone qui:

    È una di quelle canzoni che, come dire, tutte le volte che le ascolto, mi fanno sentire bene. Sembra facile, ma devi essere un grande per scrivere canzoni come questa.
Grazie al solito mitico produttore Guy Stevens (quello dei Clash, tanto per essere chiari), quei due matti di Michael English e Nigel Waymouth si ravvedono in parte per quello che riguarda quella allegoria estrema e quasi carnevalesca, caleidoscopica e quella evanescenza da lsd del primo lavoro e registrano questo secondo disco con la solita tornata di innumerevoli guest e partecipazioni - tra cui quella del mitico Brian Jones. Gode di meno fama e celebrità del suo predecessore, ma in verità è uno dei migliori della psichedelia britannica di quegli anni e questo anche in virtù della maggiore compiutezza. È un lavoro più elettrico, che guarda più o meno consapevolmente alla psichedelia texana di quegli anni che all'immaginario orientale e quindi in qualche modo per quel momento storico 'fuori moda', e invece è un grande disco.

#levitation
È impossibile cercare di dare una definizione precisa a questo lavoro, un capitolo fondamentale (portante) nella storia della psichedelia britannica, che prende il via da Michael English e Nigel Waymouth, due artisti a tutto tondo, impegnati sia nel campo musicale che in quello grafico. Il disco è una multiforme allegoria tra le sperimentazioni psichedeliche british di Beatles e Rolling Stones e quelli che saranno gli episodi più acidi del kraut-rock. Fondamentale il contributo del produttore Guy Stevens, che è praticamente una leggenda nel panorama musicale britannico degli anni sessanta-settanta. Volutamente, sfrenatamente indefinibile.

#levitation
Heaters: Holy Water Pool
File Audio Ce l'ho ★★★★
Bellissimo e sorprendente album d'esordio di questa band del Michigan, uscito alla fine del 2015 sulla solita etichetta psych, 'Beyond Beyond is Beyond Records' (quella di Myrrors, Kikagaku Moyo e Jeffertitti's Nile, per intenderci). Psichedelia garage freschissima da ascoltare e riascoltare.
Hey Colossus: Radio Static High
File Audio Non la voglio ★
Non riesco a capire dove vogliano andare a parare. Un disco dove la confusione regna sovrana. Probabilmente vogliono in qualche maniera emulare la folle genialità di una band come i Clinic, ma - ammesso sia così - siamo lontani dal raggiungere un risultato anche solo prossimo a quello ricercato.
Jack London: The Star Rover
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Opera fondamentale non solo per quello che riguarda la letteratura e di quel periodo specificatamente, ma proprio per quello che riguarda tutta la storia dell'uomo. Per l'umanità. Che poi è quella che si propone di raccontare in questo libro Jack London, scrittore brillante e vero viaggiatore nel tempo come il protagonista della sua storia e che in fondo non è altri che un suo alter ego. Ma Jack London viaggiava sì nel tempo passato, eppure quest'opera è la dimostrazione che faceva lo stesso anche nel tempo futuro. Unitamente a Burroughs, parliamo delle pagine più intelligenti io abbia mai letto in vita mia.

#jacklondon #starrover #thestarrover #vagabondodellestelle
Praticamente una riuscita parodia di, 'Walk the Line: Quando l'amore brucia l'anima' di James Mangold. Protagonista è il bravo John Reilly, attore eclettico e capace di disimpegnarsi tanto in ruoli drammatici come in film demenziali (celebre la sua partenership con il solito Will Ferrell), nei panni di Dewey Cox, un alter ego di Johnny Cash e di cui viene raccontata la storia dall'infanzia e attraverso gli anni della sua carriera e fino al tempo presente. Innumerevoli le guest (c'è anche Jack White nei panni di Elvis Presley) e i riferimenti al mondo del rock e della musica in quello che diventa un gigantesco calderone dove dentro ci finisce la magia del blues, la contestazione degli anni sessanta, gli esperimenti estremi della psichedelia negli anni settanta, le droghe, il kitch degli anni ottanta e la tv spazzatura. Una parodia che funziona.
Jake Paltrow: The Good Night
File Video Mi manca ★★★
Primo film del regista Jake Paltrow, che si avvale di un cast importante (a partire dalla sorella Gwyneth a Martin Freeman, Penelope Cruz, Simon Pegg e il sempre mitico Danny De Vito) per raccontare la storia di un un uomo di mezza età, una volta una pop-star di successo e ora impiegato nel comporre melodie per spot pubblicitari, la cui vita è in crisi e in particolare per quello che riguarda il rapporto con la moglie. Per sfuggire a tutto ciò, Gary (Martin Freeman) si rifugia allora nei sogni dove 'incontra' in maniera ricorrente una donna di cui si innamora. La cosa diventerà per lui una vera e propria ossessione che lo porterà a sperimentare ogni tentativo di 'sogno lucido' fino a una commistione rivelatrice tra sogno e realtà. Guest star del film: Jarvis Cocker dei Pulp.
Jakob Skøtt: All the Colours of the Dust
File Audio Ce l'ho ★★★★
Quarto disco solista di Jakob Scott, batterista dei Causa Sui, uscito via El Paraiso Records. Vero e autentico terrorista del suono, in queste cinque tracce, che sono poi una specie di manifesto artistico, Scott compie una specie di terapia panica. Il suono è completamente schizzato e privo di nessuna costante. A tratti caleidoscopico, sicuramente colorato e mai in qualche maniera pesante, regna imperioso (come potrebbe essere altrimenti) tra puntate di free-jazz acido e sonorità droniche, il suono fracassante della batteria, mentre quello dei sintetizzatori sembra quasi catapultarci di forza fuori dalla nostra capsula e nello spazio aperto. Completamente impazzito. Roba da fare schizzare le cervella anche alla persona più equilibrata.
James C. Strouse: Grace Is Gone
File Video Mi manca ★★★
Film drammatico diretto da James C. Strouse e che vede John Cusack nel ruolo di protagonista. Il film racconta la storia di un uomo, padre di due bambine, che perde la moglie uccisa in Iraq, dove si trovava in missione per conto dell'esercito degli Stati Uniti d'America. La notizia mina seriamente la serenità domestica (già di per sé fragile) del protagonista, che preso dal panico e non sapendo come dirlo alle figlie, decide di partire con loro per un viaggio. È un bel film e ben diretto e che racconta bene le interazioni tra il padre e le due bambine e che prova anche, ma senza mai andare a fondo, a toccare il tema della guerra in Iraq e criticare questa per quello che è stata effettivamente. Forse si poteva (si doveva?) osare di più in tal senso.
James Gray: The Immigrant
File Video Non la voglio ★★
Dramma diretto e prodotto da James Gray e ambientato nella prima metà dello scorso secolo a New York dove si intrecciano le vicende di una bellissima immigrata polacca (Marion Cotillard) nelle vesti di 'piccola fiammiferaia' e il magnaccia Joaquin Phoenix. Molto (forse troppo) romanzato e strappalacrime.
James Griffiths: Cuban Fury
File Video Mi manca ★★★★
Commedia romantica tipicamente 'british' con come protagonista un bravissimo Nick Frost. Al centro: il fantastico mondo della salsa. Qualche somiglianza con altre commedie anche più 'impegnate' made in UK e in tal senso inevitabile il tributo al cinema del grande Ken Loach. Bravi Olivia Colman, al solito, e Rory Kinnear. Superlativa l'interpretrazione di Ian McShane nel ruolo del vecchio maestro di ballo del protagonista.
James Ponsoldt: The Spectacular Now
File Video Non la voglio ★★
Gli americani questi film li chiamano 'dramedy'. Premiato al Sundance Film Festival nel 2013, il film racconta la storia d'amore tra due ragazzi apparentemente diversissimi, ma che in realtà condividono tutta una serie di problematiche tipiche della loro età. Non è un capolavoro, ma è un film fatto bene e che ha dei contenuti; dedicato principalmente ai più giovani, non riceve probabilmente le attenzioni che meriterebbe.