Steven Brill: The Do-Over
File Video Mi manca ★★
Questo film è un ibrido. In bilico tra quella che potrebbe essere anche una black comedy a tratti brillante e con qualche spunto interessante e quello che si potrebbe definire invece il tipico solito già visto film di Adam Sandler. Di cui voglio anche non essere un detrattore, ma mi rendo conto che senza quelle che sono delle inevitabili cadute di stile, questo avrebbe potuto essere anche un buon film di intrattenimento. Action comedy invece con alti e molti bassi e che vede protagonisti Sandler e il suo amico David Spade, che a seguito di circostanze più o meno rocambolesche, si ritrovano al centro di un complotto e di uno scontro contro i poteri forti delle case farmaceutiche intenzionate a frenare la diffusione di quella che sarebbe una nuova e risolutiva cura per il cancro. Lieto fine prevedibile, come da copione.
Sundays & Cybele: Heaven
File Audio Ce l'ho ★★★★
LP (molto bello) di questa band garage-psichedelica proveniente da Tokyo, Giappone. Uscito via la solita brillante etichetta Beyond Beyond Is Beyond Records, il sound della band si può definire allo stesso tempo come elettrico ('Empty Seas') e caleidoscopico ('Almost Heaven', 'Hinagiku'). Il disco si lascia ascoltare con piacere e per questo è adatto anche ad ascoltatori che non sono troppo addentro al genere psichedelico. Tra i Velvet Underground più rock and roll e il revival della musica psichedelica, non manca ovviamente qualche accenno, negli atteggiamenti, di quella che potremmo definire pop-art orientale mixata a colonne sonore vintage di cartoni animati giapponesi.

#levitation
Swans: The Glowing Man
File Audio Ce l'ho ★★★
'The Glowing Man' chiude praticamente una vera e propria epoca per quello che riguarda la storia degli Swans. Subito dopo l'uscita del disco, Michael Gira ha annunciato che questo sarà l'ultimo disco registrato con l'attuale formazione (che ha messo in piedi nel 2009) e che dopo il tour scioglierà i ranghi per ripartire da zero. Il disco comunque si allinea alle ultime produzioni della band ed è un'altra opera che definirei in qualche maniera sontuosa, elefantiaca e in qualche maniera smisurata. Un doppio album e di cui gli spunti migliori sono secondo me tutti nella prima parte. Anche se è chiaramente lecito domandarsi se questa sensazione non sia dovuta a quello che è un mio personale sfinimento davanti a queste lunghe sessioni di musica dronica e noise e distruttiva. Non amo gli Swans probabilmente, ma sono ovviamente molto felice che ci siano e che ci saranno ancora.
Terry Lee Hale è texano (e si sente), ma vive in Europa a Marsiglia e il suo disco lo ha registrato a Forlì con la produzione di Antonio Gramentieri e l'apporto di altri del giro dei Sacri Cuori. Il disco è un prodotto di qualità, di classe e arrangiato con stile. Le canzoni sono ovviamente quelle che potremmo definire delle classiche ballate made USA che hanno sullo sfondo il deserto oppure i paesaggi della frontiera. Un disco di 'genere' in senso stretto, non offre tuttavia spunti particolari se non siete grandi appassionati o se comunque non amate troppo le cose raffinate.
È il terzo e ultimo album in studio dei 13th Floor Elevators. In qualche modo dimenticato dalla critica, si tratta in verità di un buon disco che soffre tuttavia della presenza solo part-time di Tommy Hall e Roky Erickson, che appare sicuramente meno carico rispetto ai precedenti episodi. In compenso, spicca e forse più che nei due precedenti dischi, la capacità di un chitarrista che nel genere della psichedelia blues è stato maestro come Stacy Sutherland. Resta un complemento essenziale nel disegnare la discografia e la parabola di quella che è chiaramente una band seminale per quello che riguarda il rock psichedelico.

#levitation
Amo questa band e in generale tutto l'universo della Elephant 6, ma questo disco qui secondo me è poco più che mediocre. Un disco 'bubblegum' e fatto di canzoni molto brevi, come da tradizione della band, e dal piglio particolarmente e volutamente noise guardando a quelli che potrebbero essere i Pavement del primo disco. Dominano le chitarre distorte e un certo orientamento surf in un disco che è sicuramente orecchiabile, ma dove mancano semplicemente quelle che possono essere delle belle canzoni come in altri episodi della produzione di questa band (e dell'intera etichetta, i cui artisti del resto mi piace sempre considerare come un solo pacchetto, un grande e simpatico collettivo). Per me: un mezzo passo falso.
The Body: No One Deserves Happiness
File Audio Non la voglio ★★
Se dovessi scegliere una sola parola per questo disco, allora: distruzione. La potenza di questo duo (piacerà sicuramente a chi è avvezzo all'ascolto di musica metal oppure industrial) annichilisce band heavy-psych come i Pontiak oppure gli Arbouretum. Allucinato fino allo stremo, ti spinge a forza alla pazzia più totale.
The Dwarfs of East Agouza: Bes
File Audio Ce l'ho ★★★★★
Un disco come questo è e sarà per le sue caratteristiche sempre una gemma rara. Quante volte su mille infatti può succedere che un disco che mescoli generi come fusion, jazz sperimentale, psichedelia e tradizioni tuareg che attingono a piene mani dal patrimonio del grande Ali Farka Touré, sia allo stesso tempo anche un ascolto che possa colpire in una maniera così fulminante. Non stupisce che del trio faccia parte, oltre che Maurice Louca e Sam Shalabi, anche Mr Alan Bishop dei Sun City Girls ed è forse anche la sua presenza e la sua guida a rendere questo lavoro qualche cosa di così particolare e sorprendente e allo stesso tempo riuscito e un lavoro maturo e consapevole e quindi non semplicemente un delirante tripudio di danzanti demonietti nerboruti e cazzuti (in tutti i sensi).
The Electric Prunes: Stockholm 67
File Audio Ce l'ho ★★★★★
Imperdibile disco live degli Electric Prunes registrato a Stoccolma, Svezia, il 14 dicembre del 1967. Alcune versioni dei brani sono praticamente indimenticabili e forse superiori per quella che è la resa a quelle registrate originariamente in studio. Segnalo in particolare una versione strepitosa di 'Try Me On for Size', mentre quella di 'Smokestack Lighting' dà forse un senso perfetto, l'espressione definitiva, la giusta definizione di cosa significhi coniugare garage e psichedelia. Non che ce ne fosse bisogno, ma questo documento 'storico' è fondamentale per dare un'idea della grandezza di questa band.
The Ganjas: Ghost River
File Audio Non la voglio ★
Una raccolta della band neo-psichedelica cilena The Ganjas uscita per la solita geniale etichetta BYM Records. Diciamo che non sono la band più suggeribile del lotto e questa raccolta costituisce una conferma in tal senso.
The Holydrug Couple: Moonlust
File Audio Ce l'ho ★★
I campioni della neo-psichedelia Made in Chile. Disco ultimo uscito lo scorso maggio (2015) via BYM Records (chiaramente) del progetto di Ives Sepulveda. Sonorità fluide e tipicamente dreampop, non ha nulla da invidiare a nomi più blasonati e hype del genere.

#levitation
The Index: The Red Label Album
File Audio Ce l'ho ★★★★
Rilasciato praticamente a distanza di soli pochi mesi dal primo disco (con l'aggiunta di Tom Belew alla chitarra basso e il suo apporto si fa sentire eccome), e ribattezzato 'The Red Label Album', il disco suona in una maniera probabilmente meno sperimentale e garage rispetto al primo episodio, andandosi a configurare più come un episodio di psichedelia blues ('Spoonful', 'Eight Miles High') e più votato alla forma canzone convenzionale ('New York Mining Disaster', 'Paradise Beach'). Il disco contiene una rivisitazione di 'Turquoise Feline' dal primo disco e due cover dei Bee Gees ('I Can't See Nobody', 'Break Out'). Bellissimo lavoro comunque, la cui unica 'colpa' praticamente sarebbe quella di non essere qualche cosa di inarrivabile come il precedente. Amo già moltissimo questa band.

#levitation
The Index: The Black Label Album
File Audio Ce l'ho ★★★★★
The Index, band psichedelica proveniente da Grosse Point, Michigan, ebbero vita breve e rilasciarono solo due dischi a distanza di pochi mesi uno dall'altro, imponendosi in quel periodo sulla scena della città di Detroit. A questo disco qui ci si riferisce in genere come, 'The Black Label Album'. Il disco contiene due personalissime cover, una dei Byrds ('Eight Miles High') e una delle Supremes ('You Keep Me Hangin' On'), ma nella pratica non ci troviamo affatto davanti a un gruppo che suonasse in una maniera consueta per l'epoca. Lo spirito garage e una certa propensione spiccata al rumore, oltre che sperimentalismi che potrebbero far pensare a quel matto di Michael Yonkers, rendono questo disco una piccola scheggia grezza impazzita nel panorama della musica psichedelica USA della fine degli anni sessanta.
  • Carlos
    17 giu 16
    L'unico Index che ho provato si trova a Novi Sad ed è il nome del panino ufficiale della città: il più laido e corrotto che abbia mai mangiato.
  • Carlos
    17 giu 16
  • Buzzin' Fly
    17 giu 16
    Prova questi se non conosci " "
  • sotomayor
    20 giu 16
    Lo cerco @[Buzzin' Fly], grazie. @[Carlos], sui paninozzi mi trovi sempre d'accordo anche se quello che nomini non ho mai avuto modo di saggiarlo. Purtroppo. Il disco ivi collezionato è invece molto suggerito, puoi trovare una recensione nel merito fatta da mastro Buzzin comunque.
The J. Geils Band: The Morning After
File Audio Ce l'ho ★★★★
Secondo disco della J. Geils Band del chitarrista J. Geils e del vocalist Peter Wolf, sempre più centrale nelle dinamiche del gruppo e praticamente autore di quasi tutte le canzoni dell'album. Uscito su Atlantic nel 1971, è un mix di sonorità rhytm & blues e acidità garage rock'n'roll Stones-MC5. Un must per gli amanti del genere.
The J. Geils Band: The J. Geils Band
File Audio Ce l'ho ★★★
Disco d'esordio della J. Geils Band. Il sound della band è splendidamente grezzo e per lo più volto verso sonorità rhytm & blues. Su tutto domina la chitarra di J. Geils ('Serves You Right To Suffer', 'First I Look At the Purse') e impazza l'armonica di Richard 'Magic Dick' Salwitz ('Sno-Cone').
The KVB: Of Desire
File Audio Ce l'ho ★★★★
È il loro disco migliore. Il duo made in UK composto da Nicholas Wood and Kat Day, approda finalmente con questo disco a una dimensione matura. Le sonorità delle loro canzoni sono meno spigolose che in passato. Restano quelle atmosfere elettroniche e i rimandi a una certa wave oscura, ma la composizione è nel complesso meno rigida e rende il disco e le sonorità del gruppo anche più accessibili presso un pubblico più vasto. Un upgrade credo dovuto fondamentalmente all'esperienza, ma chissà non abbia anche giovato una certa voglia di provare a essere più easy-listening e dopo l'esperienza a festival importanti e 'hype' tipo il Primavera. Mastering di sua 'spazialità' Sonic Boom.

#levitation
The Lumineers: Cleopatra
File Audio Non la voglio ★
Secondo disco della band di Denver, Colorado. Epigoni dei più celebri Mumford & Sons, ripropongono quello stesso sound pop-folk americano da bravi ragazzi che non sono mai riuscito ad apprezzare.
The Mystery Lights: The Mystery Lights
File Audio Ce l'ho ★★★★★
Primo LP su Wick Records di questa psych garage band newyorkese uscito lo scorso 24 giugno. Mi ha praticamente folgorato al primo ascolto perché subito easy-listening e allo stesso tempo giustamente elettrico e acido. Le sonorità hanno un evidente gusto vintage e che si rifanno alla musica garage degli anni sessanta e con quelle che possono essere conseguenti venature rhythm and blues. Tutte caratteristiche che più che agli Strokes, perché entrambe le band sono newyorkesi e pure la band di Casablancas fu considerata a suo tempo erede e testimone della grande eredità derivante dal patrimonio garage e suburbano della città di New York, fanno pensare a band come Night Beats, Mystic Braves, il solito Ty Segall. Un esordio che definire sorprendente è poco.
Basterebbero le parole di Anton Newcombe, 'I think it’s one of the best psychedelic blues records ever'. Disco d'esordio della band pubblicato nel 2010 e oggetto di diverse ristampe negli anni. Un grande disco di rock psichedelico con un retrogusto vintage, ma non solo. Da segnalare il meraviglioso groove dei giri di basso e qualche influenza kraut ('Grio's Wisdom') che del resto non guasta mai. Bellissimo.

#levitation
The Richmond Sluts: Sweet Somethin'
File Audio Ce l'ho ★★★★
7'' registrato ai Toast Studios di San Francisco nel 2002 della garage band Richmond Sluts e uscito poco dopo la pubblicazione del primo LP omonimo. Contiene due sole tracce, 'Sweet Somethin' ' e 'Sad City'. Comunque una iniezione di adrenalina rock'n'roll garage.
Ultimo EP degli Strokes pubblicato dalla etichetta indipendente fondata e di cui è titolare Julian Casablancas (la Cult Records). Contiene tre tracce inedite, 'Drag Queen', 'Oblivius' e 'Threat of Joy' oltre che un remix della stessa 'Oblivius' e opera del batterista della band Fabrizio Moretti. Si tratta del ritorno di una delle band più osannate e allo stesso tempo criticate degli ultimi quindici anni e da cui personalmente pure apprezzandone gli esordi, non mi sono mai aspettato granché. Le tre tracce sono tutto sommato ascoltabili e l'EP nel suo complesso gradevole, riprendendo sonorità che poi sono quelle proposte dalla band nel corso degli ultimi lavori e quel solito retrogusto tipicamente 'ruffiano' che questi newyorkesi qui si sanno spendere bene.
Thomas Vinterberg: Kollektivet
File Video Mi manca ★★★★★
Con 'Kollektivet' forse Thomas Vinterberg chiude idealmente un cerchio che aveva aperto con 'Festen' nel 1998. Il film racconta dell'esperienza di una coppia (e della loro bambina) che decidono di vivere in una 'comune' con altre persone e stringere con queste un rapporto di totale apertura sul piano della collaborazione in casa e anche su quello emozionale. Ben presto si apriranno delle crepe all'interno di questo sistema e la quiete ideale viene messa seriamente in discussione dai fatti della vita e le interazioni tra i diversi soggetti, ma dove si aprono comunque delle breccie, filtrano dei raggi di sole e si fa largo una maggiore consapevolezza nell'affrontare le problematiche individuali e collettive superando quel grande piccolo micro-sistema chiuso e già in qualche modo da Vinterberg scoperchiato negli anni con il suo cinema, e che poi sarebbe la famiglia.
Drammone romantico con al centro la bella e tanto indipendente quanto indecisa Carey Mulligan. Generalmente non mi piacciono questi film 'romantici' e mi riferisco tanto alle tematiche quanto alle ambientazioni (il film è ambientato in Inghilterrra nella seconda metà dell'ottocento), ma alla fine mi sono lasciato trascinare nella visione proprio come se stessi leggendo - appunto - un romanzo ottocentesco di Thomas Hardy, l'autore dalla cui opera è stato tratto il film. Ma Vinterberg, in definitiva, ha fatto sicuramente molto molto di meglio e di più interessante.
Tobacco: Sweatbox Dynasty
File Audio Ce l'ho ★★★
  • Pinhead
    14 set 16
    Bello il tuo blog, ho letto la recensione del nuovo Allah-Las che ho acquistato e mi arriverà tra qualche giorno. Ma come mai lo tieni tutto in inglese?
  • sotomayor
    15 set 16
    Se per caso volessi ascoltarlo in anticipo, fammi un fischio che te lo giro. Grazie per i complimenti al blog. In realtà in pratica ricominciai a scrivere un annetto fa con un amico che mi convinse a collaborare con un suo blog. Scrivevo veramente tantissimo, una o due recensioni al giorno. Poi, come tutte le cose che mi piacciono, mandai in puttane tutto e smisi di collaborarci. Lo scorso febbraio aprii questo piccolo blog dove scrivo di tanto in tanto. Ci scrivo in inglese perché non ho studiato ma mi piacerebbe non dico raggiungere la perfezione nell'uso della lingua inglese, ma almeno un livello quanto più alto possibile: così mi esercito e allo stesso tempo mi piace pensare di potere entrare in contatto con più persone possibili. Anche se i blog non è che siamo molto seguiti oramai (lo so per esperienza, ne ho anche altri). Quindi faccio tutto di getto, senza starci a pensare troppo, del resto sono impressioni e sensazioni istantanee. Comunque molte, quasi tutte, le traduco in italiano e le riverso sul debasio che in fondo considero sempre un po' casa mia.
Tommy Lee Jones: The Homesman
File Video Mi manca ★★
Film scritto, diretto, prodotto e interpretato da Tommy Lee Jones. Il film è ambientato nella metà del 1800 nel vecchio west e in quella che una volta costituiva la 'frontiera'. È proprio da qui che Mary Bee (Hilary Swank) si prende il gravoso incarico di trasportare oltre la frontiera, nello Iova, praticamente ad est, tre donne affette da gravi disturbi e malattie mentali. Durante il viaggio incontrerà e sarà aiutata da George Briggs, un vagabondo e un disertore che lei stessa salverà dall'impiccagione. È un western atipico, dove da una parte vengono evidenziate le differenza dal mondo della frontiera e quella che è la vita di allora nell'est del paese e dall'alro vi sono le vicende dei personaggi principali intrecciate alle allucinazioni delle tre 'viaggiatrici' malate.