Aa.Vv.: Blonde on Blonde Revisited
File Audio Ce l'ho ★★
50 years since the album's inception, MOJO magazine proudly presents Bob Dylan's classic 'Blonde on Blonde' revisited and covered by fourteen different artists. Out for free with MOJO July 2016, the album contains artists of different genres covering Dylan's famous songs in their own style. I must admit that I found none of these covers so much exciting, but in the complex, this is a good homage to the actually best songwriter ever and to one of his most famous album. Going from the garage sound of 'Obviously 5 Believers' by Night Beats to a dremy melodic version of 'I Want You' by Phosphorescent to a struggling version of 'Sad Eyed Of The Lowands', best episodes are probably Steve Gunn's 'Visions Of Johanna' and Michael Chapman's 'Leopard-skin Pill-box Hat'. Definitely not a masterpiece, but for this, well, listen directly to the original one.
Abel Ferrara: King of New York
File Video Non la voglio ★
Patinato gangster movie diretto da Abel Ferrara e con Christopher Walken come attore principale. Uscito di prigione, il boss della droga Frank White vuole in qualche modo ripulire il suo 'curriculum' rimettendosi in affari e al contempo (con i soldi incassati dallo spaccio di droga) partecipando al grosso finanziamento di un ospedale ad Harlem, nel suo quartiere. Nemici vecchi e nuovi, concorrenti, la polizia, gli metteranno i bastoni tra le ruote. Film dalle tonalità volutamente sempre oscure come nello stile del regista, lo trovo francamente noioso e superabile, a meno che non siate veramente dei grandissimi appassionati del genere (io non lo sono).
  • che non piacciano il genere ed il film ok, ma patinato proprio no.
  • sotomayor
    7 mag 16
    Commentando il film a caldo, mi sono sentito di essere molto critico. Non lo avevo mai visto finora e anche perché la trama effettivamente non mi solleticava più di tanto. Il film non mi è proprio piaciuto, lo trovo francamente molto brutto e peccato perché Abel Ferrara per me è un grande e il cast a sua disposizione non è male. Mi piace come sono girate le scene. Ma i dialoghi, la trama e i personaggi sono veramente scadenti (secondo me, beninteso).
Adam Salky: I Smile Back
File Video Mi manca ★★★
Grande prova di Sarah Silverman, celebre attrice comica USA e che qui si disimpegna per la prima volta e molto bene in un ruolo drammatico (suggerisco di leggere le interviste rilasciate nel merito della sua recitazione dall'attrice, che dimostra una sensibilità particolare). Il film parla di una donna che svolge una vita come quella di tutti gli altri, apparentemente, ma che in realtà soffre gravemente di depressione e tra abusi di droghe e medicinali non riesce mai a trovare un equilibrio per se stessa e la sua vita familiare. Non c'è un vero finale nella storia. Come è giusto che sia. Un film che sembrerebbe raccontare una storia estrema, ma che invece racconta quella che è una ordinarietà sepolta da vergogne e sbagliati sensi di colpa.
Afterhours: Folfiri o Folfox
File Audio Ce l'ho ★★★
Disco a quanto pare fortemente influenzato nei contenuti (per le liriche e le atmosfere) dalla morte del padre di Manuel Agnelli, trovo in questo lavoro uno dei soliti difetti degli Afterhours e cioè quello di mettere sempre troppa carne a cuocere. Fosse stato composto da sole dieci canzoni, probabilmente adesso staremmo parlando di un grande disco, invece a fronte di alcune canzoni molto belle ('Non voglio ritrovare il tuoi nome', 'Lasciati ingannare', 'Né pani né pesci') troviamo alcune tracce oggettivamente brutte ('Fra i non viventi vivremo noi' ad esempio) o in qualche modo incomprensibili per quanto poco riuscite se non per niente ('San Miguel', la stessa title-track...). La mia preferita? 'Se io fossi il giudice'. Bello a metà
Alan Arkin: Little Murders
File Video Mi manca ★★★★★
Tratto da una commedia presentata da Jules Feiffer a New York nel 1967, il film (diretto da Alan Arkin) è ambientato in un società violenta e degenerata. Al centro della storia c'è Alfred Chamberlain (Elliott Gould) un giovano fotografo e disilluso, incapace di provare qualsiasi tipo di sentimento, si lascia trascinare addosso tutto ciò che gli succede. Ciononostante, comincerà a frequentare e poi sposerà la tenace e positiva Patsy (Marcia Rodd). Cominciato un faticoso processo per provare a cambiare la propria vita, l'omicidio di lei sconvolgerà definitivamente la sua esistenza. Il finale è praticamente un crescendo di deliri e di riflessioni brillanti su quella che era la società di allora e che è la società di oggi. Spiccano le interpretrazioni di Vincent Gardenia e quelle pur brevi di Donald Southerland e dello stesso Alan Arkin nei panni di un ispettore di polizia.
Alberto Fortis: Tra Demonio E Santità
File Audio Ce l'ho ★★★
Secondo disco di Alberto Fortis dopo quello omonimo pubblicato l'anno prima, dove i punti di forza erano costituiti da due pezzi tanto orecchiabili quanto provocatori come 'Milano e Vincenzo' e 'A voi romani' e che resta forse il suo lavoro più celebre. Eppure questo disco qui, 'Demonio e santità' (1980) appare nel complesso molto più interessante del suo predecessore per quello che riguarda le liriche e i temi trattati nel complesso. Lo stesso Fortis, a prescindere dai contenuti, appare più maturo e padrone della 'scena' e offre interpretrazioni canore più convincenti riuscendo a trasmettere all'ascoltare questo scontro tra il bene e il male che costituisce il concept principale dell'album.
Alfonso Gomez-Rejon: Me & Earl & the Dying Girl
File Video Mi manca ★★★★★
Basato su un romanzo di Jesse Andrews, che ne ha curato anche la sceneggiatura, e premiato sia dal pubblico che dalla critica al Sundance Film Festival 2015, il film è innegabilmente un piccolo capolavoro di Alfonso Gomez-Rejon. I contenuti sono sicuramente drammatici, la storia è quella dell'amicizia tra un ragazzo problematico, incapace per lo più di stringere relazioni sociali, e una ragazza affetta da leucemia, e la storia è raccontata bene e non cerca mai di essere strappalacrime, ma al contrario prova a trasmettere - nei limiti delle possibilità - quelli che sono dei contenuti positivi. Guardato con un certo scetticismo iniziale, mi sono dovuto ricredere e lo ho apprezzato moltissimo.
Algiers: Algiers
File Audio Ce l'ho ★★
Disco omonimo d'esordio della band di Atlanta, Georgia, uscito via Matador Records. Accolto molto positivamente da musica e critica, l'ho ascoltato tardivamente dopo un anno dalla sua uscita e senza sapere esattamente cosa aspettarmi. Nella pratica, direi, si tratta di una specie di neo-soul sperimentale. Le sonorità sono oscure e rimandano al gospel e allo stesso tempo pagano pegno a una certa tradizione post-punk anche se manca quella violenza e quell'impeto sexy che potevano avere ad esempio i Gun Club oppure i Birthday Party. Mi piace l'idea, ma il risultato non è eccelso. Resta comunque un disco interessante e che, di facile ascolto, può andare sempre bene per ogni tipologia di ascoltatore.
  • Buzzin' Fly
    21 giu 16
    disco molto pompato probabilmente per ragioni che mi sfuggono - confermo i due tondini
Angel Olsen: My Woman
File Audio Ce l'ho ★★★★
I appreciate Angel Olsen. She's a good singer and songwriter and she's got that typical sexy and provocative attitude that really figures it out, mixed to a particular sensibility that you could easily deduce from her songs. The new album, 'My Woman', it's a sort of concept one about who're the women actually in modern society and about Angel Olsen herself. Songs like 'Never Be Mine', 'Not Gonna Kill You', 'Heart Shaped Face' have the right pop attitudes to be masterpieces in radio rotation, 'Sister' and 'Woman' are two sensitive electro and experimental portraits of women but in which possibly also a man could recognize himself and songs that consacrates her as one of the best contemporary female songwriters. Angel Olsen, you're my woman definitely. Really happy that nowaday there're still album so pure and concrete at the same time like this.
Ariel Vromen: Criminal
File Video Non la voglio ★
Aziza Brahim: Abbar el Hamada
File Audio Ce l'ho ★★★★
Nata e cresciuta in un campo rifugiati sahrawi nel deserto algerino, Aziza Brahim è più che una semplice musicista, anche poetessa e attivista per i diritti umani e la causa del popolo sahrawi. Questo è il suo secondo disco su Glitterbeat Records e un piccolo capolavoro nel genere e in cui alla sua sensibilità e poetica, Aziza abbina anche quel furore del deserto tipicamente Tinariwen.