Jack London: The Star Rover
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Opera fondamentale non solo per quello che riguarda la letteratura e di quel periodo specificatamente, ma proprio per quello che riguarda tutta la storia dell'uomo. Per l'umanità. Che poi è quella che si propone di raccontare in questo libro Jack London, scrittore brillante e vero viaggiatore nel tempo come il protagonista della sua storia e che in fondo non è altri che un suo alter ego. Ma Jack London viaggiava sì nel tempo passato, eppure quest'opera è la dimostrazione che faceva lo stesso anche nel tempo futuro. Unitamente a Burroughs, parliamo delle pagine più intelligenti io abbia mai letto in vita mia.

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Praticamente una riuscita parodia di, 'Walk the Line: Quando l'amore brucia l'anima' di James Mangold. Protagonista è il bravo John Reilly, attore eclettico e capace di disimpegnarsi tanto in ruoli drammatici come in film demenziali (celebre la sua partenership con il solito Will Ferrell), nei panni di Dewey Cox, un alter ego di Johnny Cash e di cui viene raccontata la storia dall'infanzia e attraverso gli anni della sua carriera e fino al tempo presente. Innumerevoli le guest (c'è anche Jack White nei panni di Elvis Presley) e i riferimenti al mondo del rock e della musica in quello che diventa un gigantesco calderone dove dentro ci finisce la magia del blues, la contestazione degli anni sessanta, gli esperimenti estremi della psichedelia negli anni settanta, le droghe, il kitch degli anni ottanta e la tv spazzatura. Una parodia che funziona.
Jake Paltrow: The Good Night
File Video Mi manca ★★★
Primo film del regista Jake Paltrow, che si avvale di un cast importante (a partire dalla sorella Gwyneth a Martin Freeman, Penelope Cruz, Simon Pegg e il sempre mitico Danny De Vito) per raccontare la storia di un un uomo di mezza età, una volta una pop-star di successo e ora impiegato nel comporre melodie per spot pubblicitari, la cui vita è in crisi e in particolare per quello che riguarda il rapporto con la moglie. Per sfuggire a tutto ciò, Gary (Martin Freeman) si rifugia allora nei sogni dove 'incontra' in maniera ricorrente una donna di cui si innamora. La cosa diventerà per lui una vera e propria ossessione che lo porterà a sperimentare ogni tentativo di 'sogno lucido' fino a una commistione rivelatrice tra sogno e realtà. Guest star del film: Jarvis Cocker dei Pulp.
Jakob Skøtt: All the Colours of the Dust
File Audio Ce l'ho ★★★★
Quarto disco solista di Jakob Scott, batterista dei Causa Sui, uscito via El Paraiso Records. Vero e autentico terrorista del suono, in queste cinque tracce, che sono poi una specie di manifesto artistico, Scott compie una specie di terapia panica. Il suono è completamente schizzato e privo di nessuna costante. A tratti caleidoscopico, sicuramente colorato e mai in qualche maniera pesante, regna imperioso (come potrebbe essere altrimenti) tra puntate di free-jazz acido e sonorità droniche, il suono fracassante della batteria, mentre quello dei sintetizzatori sembra quasi catapultarci di forza fuori dalla nostra capsula e nello spazio aperto. Completamente impazzito. Roba da fare schizzare le cervella anche alla persona più equilibrata.
James C. Strouse: Grace Is Gone
File Video Mi manca ★★★
Film drammatico diretto da James C. Strouse e che vede John Cusack nel ruolo di protagonista. Il film racconta la storia di un uomo, padre di due bambine, che perde la moglie uccisa in Iraq, dove si trovava in missione per conto dell'esercito degli Stati Uniti d'America. La notizia mina seriamente la serenità domestica (già di per sé fragile) del protagonista, che preso dal panico e non sapendo come dirlo alle figlie, decide di partire con loro per un viaggio. È un bel film e ben diretto e che racconta bene le interazioni tra il padre e le due bambine e che prova anche, ma senza mai andare a fondo, a toccare il tema della guerra in Iraq e criticare questa per quello che è stata effettivamente. Forse si poteva (si doveva?) osare di più in tal senso.
James Gray: The Immigrant
File Video Non la voglio ★★
Dramma diretto e prodotto da James Gray e ambientato nella prima metà dello scorso secolo a New York dove si intrecciano le vicende di una bellissima immigrata polacca (Marion Cotillard) nelle vesti di 'piccola fiammiferaia' e il magnaccia Joaquin Phoenix. Molto (forse troppo) romanzato e strappalacrime.
James Griffiths: Cuban Fury
File Video Mi manca ★★★★
Commedia romantica tipicamente 'british' con come protagonista un bravissimo Nick Frost. Al centro: il fantastico mondo della salsa. Qualche somiglianza con altre commedie anche più 'impegnate' made in UK e in tal senso inevitabile il tributo al cinema del grande Ken Loach. Bravi Olivia Colman, al solito, e Rory Kinnear. Superlativa l'interpretrazione di Ian McShane nel ruolo del vecchio maestro di ballo del protagonista.
James Ponsoldt: The Spectacular Now
File Video Non la voglio ★★
Gli americani questi film li chiamano 'dramedy'. Premiato al Sundance Film Festival nel 2013, il film racconta la storia d'amore tra due ragazzi apparentemente diversissimi, ma che in realtà condividono tutta una serie di problematiche tipiche della loro età. Non è un capolavoro, ma è un film fatto bene e che ha dei contenuti; dedicato principalmente ai più giovani, non riceve probabilmente le attenzioni che meriterebbe.
Il ritorno del re. Dopo la pubblicazione del primo volume, ecco 'Electronica vol. 2: the heart of noise', il nuovo album in studio di Jean-Michel Jarre. Diciotto brani e collaborazioni eccellenti con Rone, Pet Shop Boys, Gary Numan, Primal Scream, Peaches, Sebastian Tellier, Cyndi Lauper... Data la sua grande preparazione in materia, il maestro si districa abilmente con il diverso materiale proposto e combinandosi di volta in volta in maniera eccellente alle caratteristiche del partner di turno e tra episodi più o meno kitsch più o meno sperimentali e/pop. Forse a causa di questa cosa potrebbe mancare un po' di eterogeneità nei contenuti, ma resta un disco di grandissima qualità per quello che riguarda i suoni proposti e lo spessore degli artisti coinvolti. La traccia che mi è piaciuta di più è 'Electrees' nella quale si avvale della collaborazione di Hans Zimmer.
Disco scritto dal cantautore Jerry Joseph dopo un viaggio in Afghanistan dove ha svolto gratuitamente e volontariamente le mansioni di maestro di musica, oltre che cercare in qualche modo di entrare in qualche modo con la realtà musicale underground del paese. Non è un disco brutto, ma troppo scolastico, ripete dei clichè tipici della musica folk americana e privo di inventive particolari, non lascia particolari impressioni e sensazioni da ricordare all'ascoltatore.
Jim Mickle: Cold In July
File Video Mi manca ★★★★
Tratto da omonimo romanzo di Joe R. Lansdale, thriller diretto da Jim Mickle con Michael C. Hall, Sam Shepard, Don Johnson. La trama è imprevedibile e un succedersi di colpi di scena con un finale esplosivo, che tuttavia non costituisce poi il vero punto di forza di questa storia ingegnosa e ben raccontata.
Jim O'Rourke: Simple Songs
File Audio Non la voglio ★
A dispetto del titolo, 'Simple Songs' racchiude invece numero otto canzoni costruite con una intelligenza calcolata e perizia tecnica che sono tipiche di O'Rourke, che è indubbiamente un grandissimo musicista e produttore, oltre che uno dei personaggi più influenti per quello che riguarda la musica americana degli ultimi vent'anni. Accolto con grande plauso da pubblico e critica, personalmente trovo che il sound nel complesso sia troppo sofisticato e lasci alla fine preferire suoi episodi più sperimentali.
Joe Bataan: Saint Latin's Day Massacre
File Audio Ce l'ho ★★★★
Chiamatala salsa oppure latin-soul, come vi pare, ma questo disco di Joe Bataan, nato da un filippino e un'afroamericana, è una vera bomba. Ci sono influenze di diversi generi, da sonorità latine come il boogalo, a quelle più tipicamente soul e afro-americane. 'Saint Latin's Day Massacre' è la colonna sonora della New York di Garland Jeffreys e di quella New York in cui Lou Reed ha sempre cercato di trovare se stesso per tutta la vita. La New York di 'The Warriors' di Walter Hill e quella cantata da Ruben Blades in 'Q&A' di Sidney Lumet. Simpatica anche la cover del celebre tema di 'Shaft' di Isaac Hayes, ma non è l'unico episodio degno di nota in un disco che praticamente va ascoltato tutto d'un soffio dall'inizio alla fine.
  • lector
    19 mag 16
    Sono davvero contento che ti sia piaciuto.
  • sotomayor
    19 mag 16
    Grazie a te per la dritta amica, sempre pronto ad ascoltare i tuoi suggerimenti!
Joe Carnahan: Narc
File Video Mi manca ★★
Thriller poliziesco con Jason Patric e Ray Liotta. Infiltrati per la narcotici i due sono incaricati a indagare sull'omicidio di un altro agente infiltrato. Qualche riferimento a 'French Connection' per quello che riguarda il tema della dipendenza dalle droghe nell'ambito dei polizieschi e a 'Q&A' di Sidney Lumet per la figura del personaggio interpretrato da Liotta. Musiche di Cliff Martinez.
John Carpenter: Lost Themes II
File Audio Ce l'ho ★★★
Uscita discografica via Sacred Bones Records chiaramente imperdibile per tutti gli appassionati del grande John Carpenter, che, va detto, è il mio film-maker preferito. Con 'Lost Themes II', il regista e musicista, maestro nei generi horror e thriller, ci regala altre dodici composizioni di musica strumentale elettronica progressive nel suo stile storicamente conosciuto anche data la sua lunga carriera come produttore e compositore di colonne sonore oltre che di regista. Imperdibile per gli appassionati, come detto, ma forse meno godibile del primo capitolo uscito lo scorso anno sempre per la stessa etichetta.
John Doe: The Westerner
File Audio Non la voglio ★
Lo spunto del disco è interessante: un omaggio allo scrittore e impegnato in prima persona per i diritti dei nativi americani, Michael Blake (quello di 'Balla coi lupi'), ma il disco dell'ex membro della LA punk band X alla fine è veramente noioso. Non piacerebbe neppure ai più appassionati al genere country del deserto dell'Arizona e/o a quelli che amano Cat Power (guest nella canzone 'A Little Help'). Non ci troviamo esattamente al cospetto di Howe Gelb in definitiva.
John M. Chu: Now You See Me 2
File Video Non la voglio ★
È chiaramente il seguito di 'Now You See Me'. Cambia il regista (che qui è John Chu) e Lizzy Caplan sostituisce praticamente Isla Fisher, mentre si aggiunge al cast Daniel Radcliffe. Francamente l'ho trovato pessimo, brutto, incredibilmente noioso e non sono neppure riuscito a finire di vederlo. La trama del film comunque, partendo da un flash-back in cui si assiste alla scena del decesso di Dylan Rhodes aka Dylan Shrike, riprende il racconto da dove era finito il primo film e si sviluppa da subito con quelli che dovrebbero essere dei colpi di scena a catena in un susseguirsi di scene d'azione. Pare che adesso ne faranno anche un terzo capitolo, segno che evidentemente ai botteghini deve avere in qualche modo funzionato e non so come e forse è proprio questa la più grande magia del film, quella che non mi riesco a spiegare.
John Michael McDonagh: Calvary
File Video Mi manca ★★★★★
Un thriller e un dramma dai contenuti spirituali diretto magistralmente da John Michael McDonagh e con la solita grande interpretrazione di Donald Gleeson. In confessione un uomo dichiara a Padre Lavelle di volerlo uccidere per vendicare le violenze subite da bambino da un prete oramai morto, dandogli in pratica una sola settimana di vita. Film sullo stesso tema di 'Spotlight', ma da una prospettiva radicalmente diversa. Capolavoro.
John Michael McDonagh: The Guard
File Video Mi manca ★★★★
Film da record relativamente gli incassi, per il cinema irlandese. Girato nella bellissima contea di Galway, è una black-comedy e un poliziesco con protagonisti Brendan Gleeson, sergente irish dedito alle prostitute e l'uso dell'alcol, e Don Cheadle, preciso e puntuale agente dell'FBI, sulle tracce di una banda di commercianti internazionali di cocaina. Ben fatta la caratterizzazione dei personaggi e le ambientazioni.
Jon S. Baird: Filth
File Video Mi manca ★★★★★
Tratto dall'omonimo romanzo di Irvine Welsh, il film vede come protagonista James McAvoy nei panni di un detective corrotto a oramai al di là di ogni legge etica e regola morale. Bruce Robertson è un personaggio estremo e che si muove in contesti che si possono sicuramente definire 'lerci' in una spirale continua di violenza e di menzogne e allo stesso tempo turbato da ricordi del passato e da quelle che si possono definire vere e proprie visioni. Raccontato con la tipica ironia di Irvine Welsh e ben diretto da Jon S. Baird, vanno menzionate anche le recitazioni dei vari Jamie Bell, Imogen Poots, Jim Broadbent e ovviamente il grande Eddie Marsan, ma è McAvoy a fare la differenza: allucinato e depresso allo stesso tempo, completamente schizzato. Una recitazione che lo consacra come uno dei migliori attori in circolazione.
Jonathan Sobol: A Beginner's Guide to Endings
File Video Mi manca ★★★★★
Commedia nera piena di spunti interessanti diretta da Jonathan Sobol. Un padre (Harvey Keitel) che nel corso della sua vita si è distinto per essere assente e passare gran parte del suo tempo a imbarcarsi in avventure impossibili, gioco e scommesse, si suicida lasciando ai propri figli una rivelazione drammatica: tutti e tre moriranno nel giro di brevissimo tempo a causa di complicazioni dovute a un evento avvenuto nella loro vita tanto tempo fa. La notizia sconvolgerà letteralmente la vita dei tre fratelli e li porterà a compiere ed agire come mai avrebbero fatto prima in vita loro, fino a quella che sarà una riconciliazione finale con se stessi e con la vita. Un film esplosivo e dove ognuno dei personaggi ha una caratterizzazione che si potrebbe definire 'estrema'.
Jordan Rakei: Cloak
File Audio Ce l'ho ★★★★
The debut album of this young producer, singer and songwriter from Brisbane, Australia, 'Cloak' it is one of the best episode of the 2016 into rhytm and blues and soul music. Mixed with elements of acid jazz, 'Talk To Me' could actually sound the way Marvin Gaye would sound if he was still alive, and dubstep, 'Lost Myself' it's a song that probably could make look pale with envy Thom Yorke or James Blake, surfing track by track you could levitate up because getting into another state of gravity. Less a kiss ass than Jamiroquai were for the nineties era, but not less catchy because good into writing good melodies, this guy seems to be a very talented one because he suits together pop tones with a kaleidoscopic and freaky and meditative taste at the same that make this album a little jewel into your collection. Give a listen to and more, because one it's not going to be enough.
Joseph Arthur: The Ballad of Boogie Christ
File Audio Ce l'ho ★★★★
The first chapter of what it was supposed to be a trilogy, but that actually had only one sequel album, 'The Ballad of Boogie Christ' is a concept album, based on Arthur's life. He's 'Boogie Christ' and he collocates his character in the big world of the Great American Novel. It's an album of Americana music made by a very talented musician and composer, a mix of soul records about redemption and/or religious and spiritual themes and pop tones ('Still Life Honey Rose', 'Famous Friends Along the Coast'). Arthur himself, he made a parallel between his Boogie Christ and David Bowie's Ziggy Stardust. Appeareantly there're no connections but listening to you could reconize similar soul influences ('Currency of Love'), a taste for pop ballads (the title-track) and a certain psychedelic and visionary approach, something you need inevitably on your way to redemption.
  • imasoulman
    17 lug 16
    bravo, allora le orecchie vecchie ed incerumate servono ancora a qualcosa...;))
  • sotomayor
    17 lug 16
    Eheh lo sto praticamente ascoltando ininterrottamente da ieri sera. :)
Joseph Arthur: The Family
File Audio Non la voglio ★
Avevo conosciuto questo cantautore americano con il suo precedente lavoro, 'Lou' (2014), nel quale rendeva a suo modo omaggio al grande Lou Reed che era da poco scomparso. Un disco che trovai tutto sommato comunque degno di essere considerato e in quello che era in un momento di commozione particolare. Di lui non sapevo altro. Leggo che è stato scoperto da Peter Gabriel e che è sulle scene praticamente da venti anni e che negli USA gode di una certa popolarità. 'The Family' comunque è un disco di musica pop che considero assolutamente trascurabile e che non mi invita certo ad approfondirne la conoscenza. Il sound è una via di mezza tra i Keane e i Mumford & Sons e con qualche chitarrismo qua e là che non fa altro che peggiorare la situazione. Bocciato.
  • imasoulman
    16 giu 16
    potrei dilungarmi qui...Ma sarò sintetico: hai toppato, amigo..
  • imasoulman
    16 giu 16
    Potrei consigliarti almeno tre dischi suoi che sono tra le cose migliori di un'Americana che guarda al futuro degli anni '00...(anzi i suoi primi sono ancora dello scorso millennio).
  • sotomayor
    16 giu 16
    La tua segnalazione non posso che apprezzarla @[imasoulman]. Sì, so che ha una carriera ventennale alle spalle, anche se ho ammesso come vedi di non conoscerlo affatto (eccetto per questo ultimo lavoro, che non mi è piaciuto, e per il precedente 'Lou'). Fammi il nome di uno dei dischi che suggerisci e lo ascolterò e sarò pronto a pentirmi e ricredermi sull'artista in questione se sarà il caso. ;)

    Però questo qui, non so se tu lo abbia ascoltato, potrei avere infierito nel classificarlo, ma francamente l'ho trovato veramente trascurabile.
  • imasoulman
    16 giu 16
    Non voglio andare troppo lontano...il suo disco del 2012 "The Ballad of Boogie Christ" (che, scusa, ma già solo per premiare un titolo così fantastico...) è quello che ti farei assaggiare. Poi, vediamo se non ti ricredi ;)))
  • imasoulman
    16 giu 16
    "Lou" non è niente di speciale. Ma, fidati, costui ha fatto e sa fare di ben meglio
  • sotomayor
    16 giu 16
    Lo recupero subito, grande titolo, sì. ;) Ma questo qui ultimo lo hai ascoltato invece?
  • sotomayor
    16 giu 16
    Va be', 'Lou' lo considerai per quello che era: un sentito omaggio in un momento particolare e successivo alla morte di un gigante della storia del rock'n'roll. Carino e niente di speciale per il resto, sì, ma va preso per quello che è. Più che altro è stato questo ultimo disco che, veramente, non ho potuto fare a meno che trovare molto inutile.
  • imasoulman
    16 giu 16
    Tutto si potrà dire di J. Arthur tranne che sia uno prevedibile. I suoi dischi sono la cosa più simile ad un diagramma di sismografo, picchi di genialità contrapposti a totali e spiazzanti anticlimax creativi. Tant'è che per anni pensai che costui si facesse del male da solo, in questo suo continuo bailamme di stili e suoni. Ma quando azzecca l'ispirazione, vale le migliori cose (parere personalissimo, poco condiviso, ahimè...) di due eroi dei nostri tempi quali il fu Vic Chesnutt e/o il sempre presente Jeff Tweedy
  • imasoulman
    16 giu 16
    ah, con "The Family" sono in arretrato (ascoltando io ormai, se va bene, non più di quindici-venti dischi l'anno...)
  • sotomayor
    16 giu 16
    Solo quindici-venti? Cavolo. Posso chiederti i criteri con cui li selezioni a questo punto? :)

    Comunque gli accostamenti che hai fatto, quello con Vic Chesnutt in particolare, sono allettanti. Il disco lo ho recuperato, appena posso lo ascolto e ti dico chiaramente. :)
  • imasoulman
    16 giu 16
    intendevo: quindici-venti NUOVE USCITE... il criterio me lo da: 1 - il tempo a disposizione 2 - la consapevolezza che ho talmente tante cose fenomenali da ascoltare del passato che mi sembra quasi sacrilego scegliere in sua vece la solita, banale, sntita quel miliardo di volte next big thing della straminchia 3 - in quei quindici-venti al 95% ca. ci stanno opere di vecchi babbioni...
  • sotomayor
    16 giu 16
    Sì sì, ovviamente avevo capito ti riferissi a nuove uscite. :) Per questo ero curioso di sapere quali fosseri i 'criteri'. Semplice curiosità e immaginavo ci fossero un bel po' di opere di vecchi babbioni. Non perché io ti consideri in qualche maniera prevenuto, ma il punto due che hai citato, ecco, spiega benissimo la cosa. ;)
Joseph Gordon-Levitt: Don Jon
File Video Mi manca ★★★★
Sorprendente esordio alla regia per Joseph Gordon-Levitt. Jon, ribattezzato 'Don Jon' dai suoi amici per la facilità con cui rimorchia le donne, ha in realtà una personalità molto più complessa e rigida di quella che potrebbe apparire. Incapace di lasciarsi andare e legato a delle regole ben precise per quello che riguarda la sua esistenza - tra queste vi è la porno-dipendenza (preferisce il porno al sesso) - la sua vita viene in qualche modo sconvolta dall'incontro con una ragazza e di cui crede di essersi innamorato. In realtà più che di una ragazza e dell'amore di una donna, Jon è tuttavia alla ricerca di se stesso: Jon vorrebbe amare se stesso. 'If you love yourself, so will every one else,' dice Anton Newcombe in una sua famosa canzone. Niente di più vero, ma è più difficile di quel che possa sembrare. Bel film.
Justin Hardy: Captain Webb
File Video Mi manca ★★★★
La storia della grande e storica impresa compiuta dal capitano Matthew Webb, che nel 1875 divenne il primo uomo ad attraversare a nuoto la manica. Assorto alla fine con l'appellativo di, 'The Greatest Englishman', perse la vita anni dopo cercando una nuova sortita nuotando tra le Whirlpool Rapids del Niagara. Il film è la sua storia, quella di un uomo che senza nessuna ragione particolare, ma forse e dico forse solo perché è un uomo (nel senso di specie), cerca di andare oltre i suoi limiti e alla fine compie l'impresa. Molto bello.