Oliver Stone: Savages
File Video Non la voglio ★
Opera ultima (al momento) di Oliver Stone e tratto da un romanzo di Don Winslow (autore pure della sceneggiatura), il film racconta nella bellissima ambientazione californiana, delle vicissitudini di un trio di giovani spacciatori di marijuana che entrano in contrasto con uno dei cartelli della droga più grossi del vicino Messico. Stone cerca di colpire lo spettatore con quelle che possono essere considerate scene di violenza molto forti alternato all'interesse anche erotico per il triangolo composto dai tre protagonisti, Chon, Ben e la bellissima O, ma nessuna delle due cose funziona particolarmente. Forse la cosa più interessante sono gli intrecci che in qualche modo comunque tengono, e una recitazione apparentemente modesta, ma invece no, di un ottimo John Travolta.

#brillantina #savages #oliverstone #sessoatre #droga
  • fare direttamente la recensione...?
  • sotomayor
    9 mag 16
    Devo dire che non è stato un film i cui temi mi siano interessati al punto da volerlo recensire. Così mi sono limitato a poche righe, se non altro per dare un'idea a chi legge e anche per ricordarmi io stesso di che cosa si tratti, dato che in pratica dimentico sempre tutto. :)
Ondi Timoner: Dig!
File Video Mi manca ★★★
Film-documentario di Ondi Timoner (premiato al Sundance Film Festival nel 2004) che documenta attraverso gli anni la parabola dei Dandy Warhols e i Brian Jonestown Massacre di Anton Newcombe. Dei primi viene documentata l'ascesa e il conseguimento di risultati importanti in termini di dischi venduti e di pubblico, il secondo viene per lo più mostrato come una figura eccentrica e decadente, estrema nei suoi comportamenti e autodistruttiva. Il documentario ha contribuito a dare una certa notorietà al gruppo di Anton, ma egli stesso ha più volte definito 'Dig!' come spazzatura perché nella pratica il contenuto del documentario devia dalla ragione principale e cioè la musica per diventare in qualche modo 'fiction'. La visione è comunque suggerita: parliamo sempre di un'ora e mezza-due ore in compagnia di due delle più grandi band degli ultimi venti-trent'anni.

#levitation
Os Mutantes: Mutantes
File Audio Ce l'ho ★★★
Less influenced by British psychedelia than the first album, 'Mutantes' it is on the other hand much more kaleidoscopicic ('Dom Quixote', 'Dois mile e um') and tropicalist. Os Mutantes reinforce their humouristic approach and go on experimenting and mixing different genres. A sort of psychedelic cabaret, a theatrical performance in sound in which you could hear the echo of the lucid madness of the writing of an artist like Donovan ('Nao va se perder por ai'), some evocative episodes like 'Fuga No. II' and good pop ballads like 'Qualquer bobagem', 'Caminhante noturna'. There's also a their own personal revisitation of the Italian pop song 'Tintarella di Luna'. In the end, you will probably consider that there're too much things into this record, but listening to it you don't care at all and this is just because it works. That's the magic of the sound of this band.
Os Mutantes: Jardim Elétrico
File Audio Ce l'ho ★★
When 'Jardim Elétrico' was out (1971) the world of music was changing. The dreamy and experimental sixties psychedelia era was in practice come to an end and so also Os Mutantes changed and evolved their sound. The album it is much less experimental and unpredictable than the previously releases and it sounds some way more 'institutional' so than you could collocate it in what it could actually be defined a pop-rock seventies genre categorie. 'Tecnicolor', 'Benvinda', 'Lady, Lady' are probably the best episodes of the album. 'Virginia' is still influenced by the Sgt Pepper's Beatles, while 'Saravà' and the title-track are in practice episodes of acid progressive music. It remains there and there the tropicalist background of the band, for example in 'Baby', but we're distant from the crazy and kaleidoscopic psychedelia of the first two albums.
Os Mutantes: Os Mutantes
File Audio Ce l'ho ★★★★
Primo disco del più influente gruppo musicale brasiliano di musica rock psichedelica. Parte del movimento 'Tropicalia' e formato inizialmente dai fratelli Baptista e la carismatica Rita Lee, il disco è sin dalle prime battute ('Panis et circences', 'A minha menina') una esplosione caleidoscopica che mescola i colori tipici della musica brasiliana alla psichedelia britannica degli anni sessanta di marca Beatles e Pink Floyd. Il disco prosegue con tracce in cui la bilancia pende a volte verso un orientamento più tropicalista ('Adeus Maria Fulo', 'Premier bonheur du jour') altre volte più british come in 'Baby' oppure 'Ave Genghis Khan' che a tratti sembrerebbe uscire direttamente da 'The Piper at the Gates of Dawn' di Barrett e compagni. Vanno a colmare una mia grossa lacuna sia per quello che riguarda la musica brasiliana che quella psichedelica degli anni sessanta.
  • sotomayor
    10 lug 16
    Un poco alla volta me li sparo tutti, caro @[lector]. Che dire, come puoi leggere da queste poche righe, sono rimasto molto positivamente colpito. Devo dire che in particolare l'attacco con le prime due tracce, mi stende proprio: semplicemente fantastico. Ti avevo promesso un bel mattone in forma privata, in quanto mio mentore in materia musicale, ti tocca tirarmi fuori pure dalla merda magari. :) Scherzi a parte, più tardi ti regalo due righe.
  • sotomayor
    10 lug 16
    Comunque sto recuperando anche gli altri due LP con Rita Lee. Da quello che mi avevi segnalato e da quello che ho letto in giro, dopo il suo abbandono, il gruppo ebbe una svolta progressive che non credo dovrebbe interessarmi più di tanto.
  • lector
    10 lug 16
    Si, i primi tre sono quelli indispensabili.