Premetto che odio gli Eiffel 65. Ascolto musica di ben altro spessore, e secondo me il gruppo piemontese si inserisce in un genere che peggio di così non si può: arrangiamenti monofonici tamarrissimi, vocoder robotico plastificato, testi idioti in finto inglese e perenne ritmica dance-da-quattro-soldi-tunz-tunz. Ma siccome non è presente su Debaser nemmeno una recensione su questo (inutile) gruppo, ne approfitto per inquadrare il soggetto anche sociologicamente.
Gli Eiffel mi evocano molto. Rappresentano l'essenza della feccia più tamarra della regione in cui vivo, il Veneto. Gli Eiffel hanno spopolato nella mia zona (abito a Treviso), e ben rappresentano il sottobosco di molti giovani (o ex giovani) banali, vuoti, la cui vita monocorde è scandita dalle serate tamarre in discoteca, dove si ascolta "musica che batte", e si beve pure (altro vizio della mia regione). La musica degli Eiffel mi evoca proprio questo desolante scenario suburbano, in cui le giornate ripetitive passate a svolgere il lavoro manuale di turno (che secondo la mentalità locale fa molti schei) sono alternate ai giri in macchina, finestrini abbassati e tanto gel sui capelli.
Dal punto di vista musicale il gruppo in questione è l'emblema della trivialità più trita e commerciale, emblema del nostro periodo musicalmente scarsetto e computerizzato. Compri un pc, metti un po' di basi elettroniche sempre uguali, un ritmetto basta che sia tunz-tunz, inventi un testo ripetitivo giusto per renderlo ancora più vendibile, affinchè abbia successo alle Fiere di S.Luca (i miei conterranei capiranno il riferimento). E dire che vengono inquadrati nel genere "euro-dance". E l'Italia si aggiudica il primato di peggiori gusti e produzioni musicali: sono nostre le canzonzine infime che affollano le "Hitmania compilation"; un dj inglese di cui non mi ricordo il nome, in un intervista, ha detto che odia fare le serate in Italia perchè è obbligato a mixare porcherie.
In conclusione, mi si scusi lo sfogo, ma ascoltando passivamente, per caso, questo singolo e alcuni altri mi sono ho ricordato scene socialmente desolanti, il lettore veneto in particolare comprenderà la mia perplessità. Mi sono venuti in mente i tanti "metti su gli Eifel, casso" e robe simili, che denotano la pochezza culturale di molti miei coetanei (ho 19 anni), che si accontentano veramente di poco, purtroppo.
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