Sono sgomento! Mi stupisco vivamente! In questo database manca il disco della svolta di Blixa e soci, a me allora il compito di recensirlo. Che dire, degli Einstürzende si sa tutto, fondatori e generatori dell'industrial post-punk più caotico ed oscuro, spettacolari strumenti "musicali" costruiti in proprio con cibernetica fantasia. Eppure ciò che si ascolta in "Collaps" o "Halber Mensch" non è rumore: ogni battuta, ogni singolo martello pneumatico è perfettamente accordato e riproduce una nota a 440 Hertz, le accordature ed il soundcheck prima delle loro performance dura alcune ore proprio per questi motivi ed io ne sono testimone. Storici pezzi come "Ein Stuhl in der Hölle" e "Salamandrina" risuonano nella testa degli appassionati da più di vent'anni ma "Ende Neu"... è qualcosa di diverso.

L'album risulta tecnicamente complicato, difficile, meno rumoroso e paradossalmente più suonato (con strumenti musicali classici si intende), è quindi un prodotto più digeribile anche per i timpani meno adatti. Il CD si apre con un taglio graffiante piuttosto corto ("Was Ist Ist") del testo minimal-filosofico che ricorda forse i vecchi fasti neubauteniani, ma poi prosegue con la tristezza e malinconia di "Stella Maris", una ballata lenta, paranoica, e cadenzata. Fantastica "Nnnaaammm" una nenia angosciante lunga quasi undici minuti ripetuta allo spasmo. è questa la Track che segna il confine, che ricorda a noi tutti che gli EN possono essere apprezzati o idolatrati solo da veri appassionati, è questo il pezzo che ricorda a tutti che gli EN NON sono e NON saranno mai un gruppo per tutti. Menzione particolare merita "Der Schacht von Babel" che rimembra la già citata "Ein Stuhl in der Hölle", qui il timbro vocale di Blixa fa gelare il sangue nelle vene anche grazie alle atmosfere da aree industriali di Berlino. "Ende Neu", la title-track è invece molto ironica anche nel cantato, sogghignata, e riprende in parte le sonorità tipicamente neubauteniane di fine anni ottanta, anche se con una notevole dose di melodia in più. Gli altri pezzi (pochi per la verità) si lasciano ascoltare senza lode ne infamia, caratterizzandosi per lo più per lo scorrimento poco dinamico e frenetico (niente pezzi alla "Yu-Gung" per intenderci).

Nel complesso un album godibile, non esagerato come i suoi predecessori ed in grado di accontentare in parte anche un pubblico più raffinato. Aggiungo che forse alcuni dei cultori storici degli EN potranno rimanere un po' delusi dalla svolta "melodica" che ci accompagna per buoni trenta minuti dei circa quaranta totali del CD ma è da avere! ...Wo bist du gewesen? Sag es mir!... avanti così Neubauten!

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