Sabato 31/07 ore 20.30 guardo assorta il giardino devastato dagli invitati al secondo compleanno di mio figlio, lui è a letto e io sono sfinita. Ora non ci penso neanche a rimettere tutto in ordine, chissà invece se riesco ad andare al concerto, penso di meritarmelo… questa sera suonano gli Einstürzende Neubauten proprio a cento metri da casa.
A mio marito sono bastati già una volta ma io me li rivedo volentieri invece. Chiamo Fosca al botteghino, lavora per “Il Violino e la Selce” anche quest’anno, se la ride un po’ per la latente “schizofrenia” della sua amica, e dice che un posto davanti me lo trova, alle 21.30 inforco la bici e sono in centro.
Non è cosa di tutti i giorni vedere certi “personaggi” che girano per la città, c’è lo zoccolo duro dei fans italiani credo… mi entusiasmo a tal punto che compro anche la maglietta e una copia di “Tabula Rasa” consigliatomi da Kosmogabri. All’entrata Fosca mi aspetta e mi assegna un posticino davanti in mezzo a due punk vagamente sinistri. L’atmosfera alla Corte Malatestiana è meravigliosa e la serata calda. Il palco è pieno di strumenti e oggetti inquietanti disseminati qua e là. Compressori, tubi lunghissimi legati insieme, catene. È la seconda volta che vedo questo gruppo in concerto ma stavolta me li godrò da vicino per studiare ogni movimento e cercare di capire l’origine di tutti i suoni e di tutte le vibrazioni.

Alle 21.45 i cinque entrano, elegantissimi, vestiti di scuro e scalzi. La classe non è acqua! Blixa Bargeld calamita subito l’attenzione scherzando con il pubblico, ama l’Italia e la pasta dice, i soliti luoghi comuni insomma ma sentirli da lui con il suo inglese speciale e l’espressione autoironica suscita l’ilarità del pubblico. Ha un abito nero con panciotto, è “bellissimo”.
Si comincia subito, l’adagio strisciante di “Ich gehe jetzt”, la prima traccia di “Perpetuum Mobile” è meraviglioso, la voce di Blixa è suadente accompagnata da suoni fantastici, compressori, campanelli e mille altre “magie”... ad un certo punto abbandono l’analisi relativa alla provenienza dei suoni, non mi serve a nulla, sono talmente perfetti e studiati che preferisco concentrarmi solo sulle emozioni. È da un po’ in effetti che riesco ad ascoltare i concerti solo ad occhi chiusi. Quasi tutto lo spettacolo è incentrato sull’ultimo album, l’unico disco che conosco veramente il che rende il tutto molto più coinvolgente. Ci sono tre o quattro pezzi che so già che mi arriveranno dritti al cuore e così è, “Dead Friends” e “Grundstück” sono dolcissime. La doppietta “Perpetuum Mobile” e “Youme & Meyou” lascia senza fiato.
“Perpetuum Mobile” è volutamente ancor più lunga e articolata rispetto al disco, ogni suono al momento giusto il pubblico è in delirio, nessuno si scatena o si alza in realtà anche se le potenzialità ci sono ma nessuno riesce a star fermo sulla sedia. Dopo la ritmica ossessiva e incalzante la calma e il romanticismo di “Youme & Meyou” avvolgono e commuovono in una pioggia di suoni. Forse è questo che colpisce ed entusiasma di più, un continuo saliscendi di pezzi fortissimi pieni di ritmo e potenza e altri dolcissimi. L’interpretazione di Blixa è sempre impeccabile, la voce magnetica e la sua aria decadente indimenticabile.

Il concerto è andato avanti per più di due ore, molti pezzi non li conoscevo ma riparerò presto cercando di reperire la discografia completa. Alla fine almeno due uscite per i bis...
Non sono tanti gli artisti che si concedono così tanto e rimanere fino alla fine è d’obbligo. Mi dileguo prima dell’uscita della folla bizzarra, fuori c’è già stata qualche rissa a sconvolgere e movimentare un po’ la calma piatta della mia città. Torno a casa sfinita e felice da una giornata meravigliosa.

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