Parlare degli El Thule e di questo nuovo disco mi risulta alquanto difficile. Non solo perché con i tre ragazzi bergamaschi ho instaurato negli anni un bellissimo rapporto di amicizia nato dall'amore per il rock nella sua più ampia concezione del termine, ma perché "Green Magic", seguito dell'esordio "No Guts, No Glory" (2004) è un lavoro che ho visto nascere, sbocciare jam sessions dopo jam sessions durante i concerti in giro per l'Italia e all'estero, dove i tre musicisti hanno diviso il palco con gruppi del calibro di Orange Goblin, Zeke, Colour Haze e High on Fire.

Registrato, prodotto e mixato a cavallo tra Italia e Svezia da Niklas "Mr.Dango" Kallgren, chitarrista dei Truckfighters, il disco prende nettamente le distanze dall'esordio, sicuramente più grezzo e viscerale, dimostrando una grande crescita musicale e un orientamento verso un suono più abrasivo, devastante eppure psichedelico e ricco di suggestioni post-stoner. Otto composizioni che debordano nella loro ora abbondante di musica dove c'è veramente di che godere; lo strascico di riff impressi a profusione nei quasi otto minuti di "Adam Bomb", il misticismo metal della violenta "Shaman" posta in apertura, l'abbandono totale allo stoner di matrice Kyussiana di "Bud Orange", il singolo perfetto che dal vivo appassiona anche i non appassionati del genere, una "Black Mamba" piena di energia fuzz, la strumentale "La Muela del Diabl"o figlia illegittima degli Electric Wizard in preda a visioni cosmiche fino al finale affidato ad una spettrale ed esplosiva "Lunar V".

Un disco che si avvale tra l'altro di illustri collaborazioni quali Pippo de Palma, chitarrista degli Alix, Tommi Holappa dei Dozer, Gabriele Ferreri dei Fiub e Paolo Tofani, ex chitarrista degli storici Area. Consigliato anche se non si frequenta abitualmente il genere e non si frequentano questi folli ragazzi affascinati dal rock. Di qualsiasi matrice esso sia.

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