"Lore of Nén" è un bellissimo disco, il terzo della band teutonica, escluso un EP. Questa è l'attuale formazione del gruppo:
Joran Elane: Flauti, voce;
Katrin: violino, viola, voce;
Simon: violino, clarinetto;
Skaldir: chitarra, partiture classiche, voce;
Nico: tastiere, voce.
Tramandare tali sensazioni è una dote cui la musica folk o celtica possono vantare il privilegio. E Joran Elane, ammaliante mermaid, libra dal suo flauto melodie evocative, estatiche, scortate dal corteo di tamburi e archi e arrangiamenti orchestrali neoclassici di risonanza e approvazione verso il concept; che apre il sipario sui paesaggi delimitati da montagne alpine e boschi; corsi d'acqua limpidi o increspati dal vapore o l'inverno, addentrati nella vegetazione adombrata; che misti a contenuti più sentimentali e d'amore satinati dall'esposizione candida fattane dai testi, ne concludono la base artistica.
L'intonazione di Elane, eterea e ansimante viene spesso accompagnata dagli altri membri della band (non così bravi nel rasserenare e lenire) nel cantare i testi divisi tra inglese e tedesco intarsiati nella melodia, che spesso altro non è che una rilettura del tradizionale, accuratamente filtrato affinché il flusso generale non risenta di stonature.
Le canzoni che mi hanno colpito di più sono "Nen ar tasar" dove due voci leggiadre si succedono nelle strofe come foglie al vento, contrastate da una terza più alta; o "Open arms", dove a duettare con Elane c'è una voce maschile; "My brightest star" un lento cantato in modo solenne. Ma le stesse tracce strumentali sono commoventi ed estrose, al punto che non è possibile identificare chi eccella tra i musicisti. Last not least è la tenue connotazione rock che affiora talvolta a sostenere gli archi, sempre emulando riecheggianti cornamuse e zampogne non presenti. E per questo motivo che il disco sa distinguersi dal contesto: avendo qualcosa di più. Qualora non ci si dovesse soffermare all'apparenza, in cui i testi potrebbero sembrare banali; guardando più in là, alla melodia, le musiche carezzevoli e deperibili, alla splendida voce di Elane: elementi che rendono il disco imperdibile.
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