Dopo le prime due tappe megalopolitane (Karalis e poi Tattari) la terza e conclusiva fermata del Tour Sardo-Italico degli psycho-space rockers mangiacrauti Electric Moon si tiene in quel del Frames di Fordongianus, qualche settimana addietro scenario del buon set degli amerigani Moon Duo.
Lasciatemi divagare solo qualche secondo per porgere i complimenti alla resident-cuoca: per quattro miserabili €uro ci ha rimpilzato il gargarozzo con del buon Cous-Cous (la prossima ricordatevi i ceci!), un bel trancio di polpettone ripieno, frittatina gagliarda, olive da mezzo chilo e non ricordo cos'altro di genuinamente commestibile: si sa che assaporare del sano acid-rock a pancia piena è molto meglio che farlo a stomaco vuoto.
Ma torniamo al lato Sanremese della serata: dopo il breve set dei locali stoner-rockers, o almeno così si autodefiniscono, Elepharmers - più che altro on stage mi sono sembrati una sorta di Entombed più rock'n'roll e/o una versione molto light degli Unsane senza il quid degli uni tantomeno la ferocia degli altri - il trio mittle-europeo guidato dall'allucinato guitar-hero Sula, dalla poderosa Lulu e dal maniscalco Marcus si presenta sulle essenziali quattro assi del palco con un parco assetto chitarra-basso-batteria in aggiunta a una montagna di pedali e insani aggeggi malefici che consentiranno al lungocrinito Mr. Bassana di tramortire adeguatamente il cinquantinaio di presenti a colpi di psicotronici megafuzzismi assortiti e maree di wah-wah incendiarie.
A voler essere onesti va detto che l'effetto è un po' quello del "sentita-una-sentite-tutte": partenza più o meno meditabonda con ghirigori e sibili minacciosi di sottofondo, abnormi crescendo ondivago-pachidermici che si tramutano in improvvise eruzioni magmatico-chitarristiche con tanto di lava, lapilli incandescenti e idrogeno solforato scagliato sul pubblico indifeso (o stordito, non necessariamente solo dalla musica), per poi decrescere felicemente, dopo una decina/ventina/trentina di minuti - a seconda del frammento - verso il salvifico silenzio (assenso); bisogna ammettere che nonostante il dogmatismo di fondo la proposta risulta tremendamente efficace e coinvolgente: e senza neppure doversi drogare per forza.
In sostanza la sensazione che ho provato tempo addietro dal diabolico CDR "Inferno" è pienamente confermata: erano e restano degli inguaribili Neo-Romantici. Completamente svalvolati, s'intende.
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