Noi che amiamo il rock sappiamo che a volte non sono i personaggi famosi a costruire la storia di questa musica, capita che siano quelli nascosti nell'ombra a proporre le idee più genuine e poi magari l'"artista" di turno ne prende lo spunto ed è capace di svilupparlo secondo le coordinate del gusto di massa.
Bene, conoscete Brian Kild? Scommetto il mio giradischi che non lo conoscete. E' (o era?) un lungagnone di quasi due metri, con baffoni e pizzetto mefistofelico su un magro volto da Jack Nicholson incazzato, i capelli lisciati all'indietro con l'evidente stempiatura che lascia intravedere un occhio tatuato proprio in cima alla testa..
Nel 1985 in una Los Angeles dominata dai gruppi glam come Guns'n Roses e Faster Pussycat è difficile sbarcare il lunario per un hard rocker non metallaro. Brian vive ai confini della legalità in un monolocale di Highland Avenue saturo di vapori di benzina, ha la passione per le moto e le auto veloci e davanti all'entrata ha sparpagliati i pezzi di un paio di moto che poi provvederà a rimontare truccandole. Suona il basso e bazzica l'ambiente dell'Enigma Records, e da questa riesce a farsi stampare un mini ellepi con una band formata con il suo amico alcolizzato Greg Walsh alla chitarra e un dipendente della stessa Enigma alla batteria, Rick Winward. Le scarse vendite consigliano all'Enigma di non pubblicare l'album già pronto, "Road to Peace" e così il gruppo si scioglie. Due anni dopo Brian riesce a riformarlo con un altro loser della scena losangelina, il grande chitarrista blues Honey Davis, che poco ha da spartire con le sonorità degli Electric Pace, e nascono due nuovi ellepì: "Medieval Mosquito" e "Insectcide".
Nel 1989 grazie alle vendite di questi dischi, può essere finalmente pubblicato il vecchio "Road to Peace" risvegliato da un coma di quattro anni subito dopo essere stato partorito. Sette brani sette intrisi di una miscela tossica di iper hard rock, blues e psichedelia.
"Drinkin'and Drivin' Till the Day I Die" esce dalla fantasia malata di Brian di venire ucciso da un poliziotto, la bella slide stempera la torrida atmosfera. "Just for Once" e "I Don't Feel Sorry" sono pervasi da riff paranoici sfregiati dagli assoli acidi della chitarra. "Work So Hard" vi farà tremare la cristalleria per il basso granitico di Brian. L'acustica "Angel" ha qualcosa di doorsiano ma Morrison non ha mai cantato di una di ragazza suicida e di un uomo che riesce a dimenticarla solo suicidandosi a sua volta.
Musica straordinariamente viva, che già nel 1985 ha in sé i germi di altre tendenze ancora da venire. Adesso che non so che fine abbia fatto Brian Kild e nessun internet mi potrà mai aiutare, ditemi cosa devo fare di questo disco malato. So solamente che se lo incontrassi da qualche parte gli stringerei la mano perché in una scena rock nella quale i miliardari "giocano" a fare i maledetti lui maledetto lo è sempre stato ed è destinato ad inseguire per tutta la vita.
Se è riuscito a non farsi ammazzare da quel poliziotto spero che trovi pace in qualche modo.
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