Il nome del gruppo parla chiaro: Elektric Music, quindi non aspettatevi sonorità unplugged in questo album. E la k rimasta nella prima metà del nome ci fa pensare a un'origine tedesca di questo progetto musicale, e così è. Dietro la Musica elettrika si cela Karl Bartos, proveniente da quasi vent'anni di militanza nei Kraftwerk. Nel 1991 abbandona i compagni Ralf & Florian, e due anni dopo esce con "Esperanto", un lavoro in cui si avvale della collaborazione di Lothar Manteuffel (già nei Rheingold) e di Emil Schult, associato dei Kraftwerk sin dai tempi di "Autobahn".

È davvero impossibile separare il ricordo del gruppo di provenienza dagli otto brani presenti in quest'album che, quasi tutti, assomigliano pesantemente allo stile della band di Düsseldorf: nelle sonorità, nella percussione, nell'uso del vocoder e di voci sminuzzate e ricomposte all'interno del tessuto musicale, nei temi ispirati al mondo della comunicazione e dell'informazione.

Qualche spunto di novità toccava forse a Andy McCluskey portarlo, il leader degli Orchestral Manoeuvres in the Dark qui coautore del secondo brano in scaletta, "Show Business", e del terzo, "Kissing the Machine", nel quale si presta anche al canto. Due episodi di un synth pop vivace e sereno, in cui la componente melodica è predominante.

Gli altri brani dell'album, più techno nell'ispirazione, si attestano sempre su un buon livello generale ma non aggiungono molto a quanto già si sapeva del modo di fare musica di Karl Bartos (ed ex compagni, soprattutto): "Information", per esempio, sembra preso di peso da "Computer World" del 1981, mentre altri pezzi ("TV" o la stessa title-track) ricordano "Electric Cafe" del 1986.

Nonostante sia uscito nel 1993, "Esperanto" sembra ancorato a modelli stilistici degli anni '80, e non al corrente delle significative evoluzioni (o non interessato a esse) che l'elettronica stava attraversando nei primi anni '90 ad opera di nuovi protagonisti. Un album che si lascia ascoltare: se non proprio imperdibile, può essere per i fans dei Kraftwerk un gradevole sguardo musicale sul "come eravamo".

 

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