ELIAMO - Universi alternativi

Dall’unione tra il rock di matrice americana, il cantautorato di indole poetica e il pop che strizza l’occhiolino al grande pubblico nasce Universi alternativi, il nuovo disco di Eliamo.

Un disco studiato nei minimi dettagli, partendo dai testi fino ad arrivare agli arrangiamenti.

Un album che inneggia al cambiamento, al distacco e al viaggio.

Il titolo rimanda infatti all’immagine di un mondo ipotetico, anch’esso frutto di un viaggio, quello nel tempo (dal futuro), intrapreso per sistemare ciò è ormai sembrava perso per sempre.

Tutto l’album racchiude immagini di questo tipo, fantasie e sogni, che colorano e animano le riflessioni filosofiche di Eliamo sull’amore, i rapporti e la società.

Attraverso i dieci brani che lo compongono ci si può trovar catapultati in atmosfere cariche e intense, molto spensierate, o al contrario più malinconiche e introspettive, in cui la fan da padrone delle linee oscure.

Il disco apre le danze con Esplosione nucleare, brano che ci pone subito di fronte ad una melodia a cavallo tra rock-pop e aggiunte sperimentali.

Come d’altronde accade in amore invece parte subito con un’atmosfera più pacata ma comunque molto tesa e cupa, per via del testo e della grande capacità espressiva del cantante siciliano.

Si continua poi con Manipolazione genetica, pezzo in aria soft e leggermente jazzata che cela un testo teso, a cavallo tra sogno e realtà, seguita da

Ordinario delirio, che ricorda i pezzi più melodici delle “ormai vecchie” band rock italiane, volta a criticare la società odierna.

Brucia (primo singolo estratto dal disco) è uno dei pezzi in cui si nota maggiormente il grandissimo lavoro di ricerca sonora, un brano nostalgico ed evocativo.

La dea è una ballata malinconica, in cui la fan da padrone degli archi pungenti e una chitarra sofferta, che va a contrapporsi a Universi alternativi, molto più rock, luminosa e radiofonica.

Ritorno nel nulla è una canzone contraddittoria, critica e disillusa nel testo e ritmata e giocosa nel sound.

Dolcissimo ricordo ci conduce verso le battute finali con un ultimo slancio di fantasia, una traccia in cui il cantautorato moderno incontra rimandi alla musica leggera più “classica”, quasi folk.

Infine Ti addormenti chiude l’opera in grande stile: in modo leggero ma epico allo stesso tempo, forse la canzone più suggestiva e toccante dell’album per via della semplicità ma al contempo della forza delle immagini create dall’artista.

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