Ovunque si parla di musica, si parla anche di Elio e le storie tese. È normale, Perchè per quanto demenziale possa essere sia Elio che il suo gruppo, la "Band" rappresenta un progressivo talento musicale sullo scenario nazionale. Contestati e amati nello stesso tempo. Su internet ci sono tantissimi forum sul "dibattito" aperto tra chi considera gli Elìì un gruppo fondamentale e chi li "schifa" in quanto non ritiene giusto che tanto successo possa essere dato a una band comica. Il risultato di questi dibattiti è sempre lo stesso: chi nelle canzoni di Elio si ferma alle parolacce non è un vero ascoltatore di musica, chi invece ne comprende il complesso, dalla tecnica mostruosa di Tanica e faso ai giochi di parole, alle citazioni strumentali di musica e cinema, e in fine alla comicità, (in altri termini che confessa che si tratta di un gruppo con i controcazzi) allora è un saggio.

Elio e le storie tese sono dei grandi, Elio ha una voce notevole, Tanica è considerato uno dei migliori tastieristi italiani per non parlare della bravura e della tecnica di Cesareo e Faso. Ci sono le prove materiali, a dimostrare che non si tratta di un semplice gruppo: Elio e le storie tese hanno milioni di milioni di interventi in televisione e in radio (pensate a Elio che a San remo ha collaborato con le vibrazioni, pensate a tutti i Mai dire gol, pensate al fatto che il 23 gennaio di quest'anno sotto a un'orchestra diretta dal maestro Dmitri Jurowski al teatro Regio di Torino Elio sarà il narratore di "Pierino e il Lupo") hanno tantissimi fan che li seguono in tour, hanno infiniti siti internet (più un portale di ricerca VIRGELIO creato da loro), con Elio e le storie tese ha lavorato una miriade di grandi artisti: da Paola Cortellesi a Aldo Giovanni e Giacomo, da Diego Abatantuono a Riccardo Fogli, da Ritz Samaritano a Enrico Ruggeri e tanti altri ...e non ultima considerazione, vi siete mai chiesti che genere facciano? A parte la definizione "Demenziale" che io correggo sempre in "prog Demenziale", non esiste (quasi) un genere che gli Elìì non abbiano mai suonato, c'è di tutto, dal reggae all'hard rock, dall'heavy metal al jazz, dal synt-pop al blues, dal gospel al Rock &'n Roll ...queste sono cose che solo chi sa veramente fare musica è in grado di realizzare. Dopo tutto quello che hanno combinato ...davvero non riesco proprio a condividere un briciolo di idee di coloro che continuano imperterriti a rifiutarli.

Sapere tutte ma proprio tutte le canzoni del gruppo è difficile e poco probabile in quanto i loro "lavori" non si fermano alla normale discografia ma vanno ben aldilà... sono più le canzone speciali, le canzoni improvvisate ai live, le citazione nei concerti, e i bonus che le canzoni totali degli album. Dopo questa lunga parentesi introduttiva circa il gruppo in questione, passiamo all'album: "Esco Dal Mio Corpo E Ho Molta Paura" (gli inediti 1979-1986) album datato 1993. Recensisco questo album perchè in genere non lo recensisce mai nessuno, eppure sono convinto che sia uno dei migliori. Questo album ha innanzitutto due particolarità, la prima è che è registrato dal vivo al Regson di Milano con del pubblico in sala come se fosse un piccolo live. seconda caratteristica è che in questa raccolta sono presenti brani speciali, brani appunto inediti, intesi sia come i maggiori successi dei live (registrati però in studio) che brani poco sentiti, brani che gli elìì avevano scartato dalle precedenti incisioni, e canzoni incomplete che la band aveva riposto in un dimenticatoio.

Il fantastico album si annuncia tramite "Unanimi", un brano "corale" in cui la band si presenta al pubblico: "Siamo daccordo pressochè su tutto, ma talvolta divergiamo, per esempio sulle parolacce, ognun dice quella che li va..." e prosegue con tante parolacce diverse che però dette da tutti e nello stesso tempo non si riescono a sentire (sono 6 strofe diverse, una per ogni componente della band, dette allo stesso tempo) con questa canzoncina gli elìì si presentavano al pubblico durante i primi loro spettacolini di provincia. Segue poi "Noi Siamo i Giovani (con i blue jeans)", una divertentissima canzone in perfetto Rock & Roll di una volta, che descrive l'eterna lotta tra i giovani ganzi e ribelli e i matusa contestatori. (il tema dei MATUSA torna la bellezza di 10 anni dopo con SUPERGIOVANE) Elio e le storie tese dedicano anche una canzone alla verdura, precisamente alla "Catalogna" e al suo dubbio valore nutritivo\energetico poi ricreduto una volta scoperto che "...Ma amore, solo ora mi rendo conto che la catalogna ci permette di condurre una vita psichicamente corretta e anche sessualmente fantastica...". Una bellissima canzone hard rock anni '80. La raccolta prosegue con "Abecedario", un brano di puro reggae classico divergente che narra la triste storia di un uomo senza automobile e venditore di cacciaviti in laminato plastico. Ritz Samaritano raggiunge Elio in sala per cantare un macabro twist: "Cadavere Spaziale" una canzone che lo stesso Ritz registrò in quello studio una trentina di anni prima. da non perdere è anche "Zelig: La cunnesiun del pulpacc" brano interamente in dialetto milanese, ma il vero capolavoro di questo album e sena ombra di dubbio "La Saga Di Addolorato" dalla durata di dieci minuti, secondo me è il brano più prog che la band abbia mai realizzato insieme a SUPERGIOVANE, è una favola Rock-pop-cubana-rock'& roll-Blues interrotta più volte dalla voce narrante che racconta l'avventura di Addolorato, di nome e di fatto, costretto a vivere in una stanzetta sotto terra senza luce, e nutrituto da una proboscide di elefante, Addolorato dipinge le pareti della sua stanzetta di grigio per cercare di distrarsi dagli scherzi dei suoi fratelli Pino, Gino, Dino, Rino... "Cavo" è la serenata Pop di un ragazzetto con il problema del cavo che si dassalda dalla chitarra. Ma Elio poteva negare all'interno di questa raccolta un brano Jazz? Certo che no, quindi ecco: "La Ditta", lenta con pianoforte, Sax e Tromba alla Chet Backer, dove viene pubblicizzata una ditta che "con tecniche strane" "acquista la merda dal gruppo prodotta" e "Ne fabbrica cibo per cani e puttane". poi "Ocio Ocio" che in italiano vuol dire "Attenzione Attenzione", una fantastica canzone hard & Synth rock melodica con venatura Jazz funk e un piccolo pezzo reggae, dove Elio avvisa i giovani ragazzi di stare alla larga di Brother Punene interpretato dal mitico Feiez (bon'anima)"You" è una cover Jazz della sigla di Quark dove viene cantata una (ipotetica?) storia d'amore tra Elio e Tanica... da brividoviene affrontato anche il tip tap in "Au" e "Faro" è la canzone che oggi conoscono tutti dal mitico ritornello "Ma vaffanculo..." dove verso il finale quel mattacchione del chitarrista combina un macello. successivamente, un tema d'attualità, l'Aborto, visto preò come una questione filosofica di vita, come uno stile, come una scelta in una romantica e spettacolare canzone dal titolo "A gomito a gomito con l'aborto" (da non perdere). e che dire della divertentissima quanto insensata "Carne e pesce" che fà da ringraziamento ai contribuenti della registrazione, e delle due bonus track finali come: "Sono Felice" con tema ciclistico e "Amico Uligano" vecchia sigla di Mai dire goal?

Ho commentato qualche vecchia rece dicendo che "Elio samaga..." fosse l'album più bello? ...mi sbagliavo, il migliore della loro discografia è in assoluto questo, veramente fantastico e da non perdere, un album che più degli altri valorizza aspetti che nel gruppo sono pian piano andati persi, come "L'immprovvisazione" e "L'insensato". Album da premio.

Elenco tracce testi e video

01   Ùnanimi (01:21)

02   Noi siamo i giovani (con i blue jeans) (03:00)

03   Catalogna (03:06)

What's your name? Catalogna.
What's your name? Catalogna.
What's your name? Catalogna.
What's your name? Catalogna.

Cara non so perché
ma quando io ti vedo mi vien da vomitare,
forse sarà perché
tu mangi troppa catalogna, la catalogna.

Catalogna, catalogna cata cata cata cata catalogna.
Catalogna, catalogna e nessun altro tipo di verdura cotta.

Sono andato in un centro di allevamento
di cinghiali in Lunigiana
e ti ho comprato un cinghialino,
l'ho arrostito e l'ho riempito
con un tacchino di terra cotta
ripieno di un piccione
vivo con il verme in bocca,
ho arrostito tutto insieme, te l'ho portato,
oh, non l'hai mangiato,
eri immersa in una vasca di catalogna.
Non si fa così!

Catalogna, catalogna
cata cata cata cata cata cata catalogna.
Catalogna, catalogna
cata cata cata cata cata cata catalogna.

Non puoi mangiare sempre catalogna,
è una dieta costituita da un elemento solo,
non mi puoi far credere che questo sia sufficiente
alla tua corretta crescita, perdi i capelli,
non puoi vivere mangiando solo catalogna,
non mi puoi convincere di questo fatto.

Ehi... ma... no... amore ma...
solo ora invece capisco
che la catalogna effettivamente
ci permette di condurre una vita
psichicamente corretta
e anche sessualmente fantastica!

Sì, ho capito,
infilami la catalogna nel culo,
voglio fare all'amore con te,
infilamela nei capezzoli,
voglio godere tantissimo!

Siamo cresciuti mangiando verdura
voglio morire con te.

04   Abbecedario (03:22)

A one, a two, a one two three four.
Uieieieie...
Settimanalmente, ovvero suino.

Sono solo sotto la pioggia
– pioggià pioggià –
sono reduce da un meeting di rivenditori
di laminati plastici.
È duro andare di città in città
a vender laminati
senza la macchina,
e il contachilometri
che ho nella tibia
mi è testimone.

La mia carriera è stata un fallimento
– non dir così –
non è tanto la mancanza della macchina
quel che mi handicappa,
quanto la mia incapacità
a trattar con i clienti,
sbaglio i verbi;
e poi i laminati che
io rappresento
mi fanno cagare.

Vorrei un abbecedario
per imparare a vendere
i laminati.
Amico abbecedario
– amico abbecedario sì –
compagno di avventure
d’infanzia, d’infanzia, d’infa-a-a-a-a...

Laminati...
Amico abbecedario sì...
D’infanzia...

Cha CHA cha!

05   Cadavere spaziale (04:13)

L'altra sera al ristorante
ho mangiato molti cibi,
certamente i piu' pesanti.
Quando a letto sono andato
e nel sonno mio agitato
un cadavere ho sognato
un cadavere cosi'...
Due pallottole nel cuore, un coltello nel cervello,
sette chiodi in una mano conficcati col martello.
Era un essere anormale, un cadavere spaziale,
nella bara non ci stava mentre io ce lo spingevo
il cadavere piangeva e morire non voleva,
era un essere tremendo, era assai terrificante,
il suo sangue luccicante che bagnava il mio mantello
era un sangue colorante come quello dell'agnello.
Era un essere infernale, un cadavere spaziale
un cadavere spaziale, un cadavere spaziale.
AAAAAHHH!!! AAAAAHHH!!!
Due pallottole nel cuore, un coltello nel cervello,
sette chiodi nella mano conficcati col martello.
Era un essere anormale, un cadavere spaziale,
nella bara non ci stava mentre io ce lo spingevo
il cadavere piangeva e morire non voleva,
era un essere tremendo, era assai terrificante,
il suo sangue luccicante che bagnava il mio mantello
era sangue colorante come quello dell'agnello.
Era un essere infernale, un cadavere spaziale
un cadavere spaziale, un cadavere spaziale

06   Zelig: la cunesiùn del pulpacc (03:35)

07   La saga di Addolorato (09:56)

08   Cavo (03:57)

Ricordo una mattina, andando a scuola,
ti vidi e rimasi abbacinato,
se non, per meglio dire, fulminato,
e poscia mi mancatte la parola.

La tua bellezza schietta e disinvolta,
Amalia, io giammai non scorderò,
e tosto una canzone intonerò,
se il cavo non mi frega anche stavolta.

O cavo, cavo cavo, cavo cavo,
non dissaldarti, non dissaldarti.
Son bravo, sono bravo, sono come Uri Geller,
ma vado in merda se mi si dissalda il cavo.

La nostra relazione è terminata,
ma ancor col tuo ricordo mi tormenti.
Io credo di aver perso i sentimenti,
e nonostante che fra noi due l’intesa non sia mai stata così esagerata,
c’era un’intesina, diciamo,
io che una notte, mi ricordo, ti telefonai
e tu mi dicesti “Ma tu mi ami?”
e a quel punto ci fu un avviso di chiamata,
e già in quell’occasione avevo avuto dei sospetti sulla tua persona,
non tanto sulla tua integrità morale quanto su quella fisica,
nonostante questo io ho sempre cercato
e ancora adesso cerco di intonare questa serenata.

O cavo, cavo cavo, cavo cavo,
non dissaldarti, non dissaldarti.
Son bravo, sono bravo, diciamolo: sono bravo,
ma vado in merda se mi si dissalda il cavo.

O cavo, ti prego, non lasciarmi anche stavolta,
Aiutami almeno tu:
non dissaldarti.

09   La ditta (02:08)

10   Ocio ocio (04:21)

Siamo tutti amici, ci vogliamo bene,
ci scambiamo di nascosto le figurine,
ma dobbiamo fare molta attenzione
ad un buontempone, ocio, ocio, ocio, ocio.

È una riedizione del ricco Epulone,
è conosciuto perché mostra a tutti quanti il pene.
Seguite i suoi consigli e non raggiungerete
l'età della pensione, ocio!

Yeah c'mon everyone,
on the left and on the right, yahoooowow!

Io sono Brother Elio, sono un bacchettone,
sono l'avversario di Brother Punene,
io vi metto in guardia da quel lussurioso,
è la mia missione, ocio ocio ocio ocio.

Far l'amore è bello, ma è litigarello
ed è un po' come la cruna con il cammello
e se ascoltate quello, cioé Brother Punene,
il cammello muore.

You, don't listen to Brother Elio,
listen to me Brother Pulene, yo.
Godete, don't worry of the cammello.
Brothers and sisters all over the mondo.

Ma smettila, Brother Pulene,
pussa via!

Devi fare molta attenzione,
Brother Pulene!

Ahahahahahahaha, sì sì,
oggi godi, ma un domani soffrirai!

Sì, dai ragazzi forza,
tutti assieme cantiamo:

Ocio Ocio
Ocio Ocio
Ocio Ocio
Ocio Ocio
Attenzione Attenzione
Attenzione Attenzione
Fate come me, fate come me,
non ascoltate Brother Pulene.


Grazie, adesso noi andiamo avanti con una ballata tenerissima, veramente dolcissima sempre con testo... testo nostro inventato.
Per la musica invece ci siam fatti aiutare da un nostro amico, Bacchi, si chiama, è un nostro amico.
E questo brano parla di una tenerissima storia che era nata inizialmente proprio nell'83/84 fra me e il tastierista e cantante Rocco Tanica, perché inizialmente lui credeva che io fossi gay, io credevo che lui fosse gay, in realtà non eravamo gay però per far credere all'altro che eravamo gay ci siam messi insieme per un giorno, non è que... va be'... e in questo giorno, e in quest'ult... quest'unico giorno in cui siamo stati assieme abbiamo composto questa ballata veramente tenerissima nella quale io dico a lui "Ti amo!" e lui mi dice "Ti amo!".

13   Faro (03:48)

La neve di maggio, rimbalzava superba
mentre io ramingo, giostravo sul prato
Ricordo bene, quando ti dissi
con grande calma, come Giucas Casella

Ma vaffanculo, ma vaffanculo,
ma vaffanculo, ma vaffanculo

Ma vaffanculo (cucucucucucucuculo)
ma vaffanculo (cucucucucucucuculo)
Ma vaffanculo.

Guardare la tele, una morte anticipata
dietro consiglio di un faggio, questa sentenza io ti ho svelata

Ma vaffanculo, ma vaffanculo,
ma vaffanculo, ma vaffanculo

Ma vaffanculo (cucucucucucucuculo)
Ma vaffanculo (cucucucucucucuculo)
Ma vaffanculo.

Ma vaffanculo (cucucucucucucuculo)
Ma vaffanculo (cucucucucucucuculo)
Ma vaffanculo.

Io mi ricordo, qualche anno fa
siamo andata sulla punta su quel faro,
io e te, insieme ai gabbiani facevamo l'amore,
si, si , si, si, sul faro.

14   (Gomito a gomito con l') Aborto (03:58)

15   Né carne né pesce (07:44)

16   Sono felice (04:41)

17   Amico Uligano (04:14)

18   Ho molta paura (03:32)

Elio
Aaah.
È un tipo molto sveglio
Jose pine pine pine
Jose pine pine pine
Jose p p p p p p pine MIX

Questo pezzo è Manicomio.
Uno, due, tre, quattro.
Ragazzi dico: "Uno, due, tre, quattro" poi...
Manicomio, manicomio

Questo pezzo è il Sciur Francesco.
Alza la chitarra!
El sciur Francesco oh oh oh
El sciur Francesco oh oh oh
El sciur Francesco oh oh

Uno, due tre, quattro,
cinque, sei, sette, otto,
nove, dieci, undici, dodici,
tredici, quattordici, quindici, sedici,
diciassette, diciotto, diciannove, venti,
ventuno, ventidue, ventitré, ventiquattro.
- What's your name? -
Di più! Di più, ma di...
- What's your name? -
Ma di più porco Giuda!

Catalogna, catalogna

Le mosche si fermano sul collo

Shhhh, per favore... per favore...
Il prossimo pezzo diciamo...
Il prossimo pezzo è intitolato
Settore Giovanile Targato Travagliato.
One, two, three, four
Settore giovanile targato travagliato.

Ciccio!

Ricordo, una mattina, andando a scuola
Basta basta è finito il concerto...
bis!

Aman amhanaham oimocinam, cucù cucù
Giorgio, Giorgio, aspetta!
Amanamhanaha cucù, cucù
Giorgio, legnami!

[canale sinistro]
Hai una voce di merda
come quella che canti,
come sei un uomo di merda,
come sei un vigliacco,
come sei un pornografico,
come sei un depravato,
come sei tutto,
sei un uomo di merda!
Il Signore non ti deve mai lasciare in pace,
ti deve dare tante di quelle mortificazioni,
tanti di quei grattacapi
che solo il Padre Eterno te li può dare,
e te lo auguro di tutto cuore,
perché vi sto perseguitando
tramite una fattucchiera.

[canale destro]
Brutto stronzo, m'hai rovinato un figlio
con le tue sporche e luride canzoni.
Ma non devi avere pace finché vivi.
Ti perseguiterò sia mentalmente
che fisicamente che pissicologicamente
come hai fatto con mio figlio.
Stronzo, tu e tutto il tuo complesso.
E firmati con il tuo nome,
perché, hai paura di essere scoperto?
T'ho scoperto lo stesso. Stronzo!


Saturday, 11:59 AM.

Carico i commenti...  con calma

Altre recensioni

Di  Core-a-core

 Se è vero che i pazzi hanno qualcosa da dire, in questo caso ci troviamo davanti a pazzi e non dementi.

 Con i culi al posto delle facce gli Eelst buttano in caciara qualsiasi cosa l’oggi gli offra in pasto.