La prima volta che ascoltai un brano degli Elio E Le Storie Tese, chiamato "Il Rock And Roll", rimasi esterrefatto dalla loro immensa bravura, e poi dopo l'ascolto di "Shpalman" e di "Born To Be Abramo" decisi di scoprirli passo dopo passo.
Ho ascoltato i loro album e le loro esibizioni dal vivo: mi hanno letteralmente tolto le parole di bocca. Non solo sono artisti eccezionali, ma sono anche molto divertenti senza mai risultare troppo monotoni o noiosi: da Elio, un personaggio alquanto buffo ma con una bellissima voce, dal grandioso chitarrista Cesareo (che io ho avuto anche l'onore di conoscere), l'eccellente bassista Faso e il favoloso tastierista Rocco Tanica, con un sound perfetto che ricorda molto i Pink Floyd e i Genesis.
Dopo aver pubblicato album molto buoni nel 1992 la band crea il loro punto più alto secondo me: ecco che esce questo "Italyan, Rum Casusu Cikty", un album interessante sul punto di vista compositivo, dove ogni musicista dà il meglio di sé. Subito la copertina mi stupì: era una chiara parodia di "Atom Heart Mother" dei Pink Floyd; poi iniziai ad ascoltarlo tutto d'un fiato, poi lo riascoltai di nuovo e poi ancora... fino a quando me ne innamorai. Dopo un introduzione dal film Rocky V (la sola voce del grande Ferruccio Amendola mi ha commosso in quei venti secondi) e un cortissimo coro di donne bulgare, ecco arrivare "Servi Della Gleba", la prima canzone bomba dell'album. La canzone tratta dell'uomo che viene trattato come un servo della gleba dalla donna: stupenda, con un bellissimo ritornello e un testo volgare ma divertentissimo. Con "Arriva Elio" la band crea una atmosfera da cabaret, perfetta per iniziare un tour (e "Arrivederci" ottima per finire). "Uomini Col Borsello", cantata con Riccardo Fogli dei Pooh, è una bellissima canzone, una delle migliori: molto bella anche la partecipazione dei Pittura Freska e del chitarrista Cesareo che sforna un assolo pazzesco. Belle anche le varie citazioni come "Toffee" di Vasco Rossi e "I Want It All" dei Queen (verso il finale con l'assolo).
"Il Vitello Dai Piedi Di Balsa" è la canzone più demenziale dell'intero album ma uno dei simboli principali: nel primo minuto la band si veste da Jethro Tull e crea una deliziosa atmosfera tipica anni '70; poi si entra in una atmosfera tipicamente progressive rock, con citazioni da Pink Floyd e Beatles. Il Risultato è più che buono: bella anche la partecipazione di Enrico Ruggeri nella parte di uno dei vitelli. "Cartoni Animati Giapponesi" è una delle più particolari: rockeggiante, con un testo che parla di tutto tranne dell'argomento del titolo, tranne nel finale con un sound molto punk. "Cinquecento" è una canzone di un minuto e mezzo completamente rallentata con un giro di accordi che ricorda molto le canzoni di Gino Paoli e Finardi. Ed ecco "Supergiovane", la traccia più spettacolare dell'album, una autentica parodia dei supereroi nel mondo dei politici, o matusa. Suddiviso in tante parti, questa canzone è un misto di ritmi rock, progressive e il R&B stile James Brown in un meraviglioso finale: sembra quasi una recita teatrale, con la partecipazione di Diego Abatantuono. "Essere Donna Oggi" è una delle più progressive dell'album, suddivisa anch'essa in varie parti, contiene anche varie citazioni dei Toto e di atmosfere da cartone animato (nella prima strofa). "Pork & Cindy" è una chiara parodia della serie tv "Mork & Mindy" con Robin Williams con varie citazioni di rock band come Deep Purple e Led Zeppelin. "Pipppero" è la traccia più nota dell'album che non manca mai nei live: Elio canta sotto una base di batteria jazz swing e il giro di chitarra di Cesareo che ricorda "I Feel Fine" dei Beatles: molto azzeccata la partecipazione dei cori bulgari di "Servi Della Gleba?". "Il Vitello Dai Piedi di Balsa Reprise" è un continum delle vicende del vitello, che poi accompagna l'ascoltatore nella canzone più sottovalutata: "Urna". E' la traccia più rock dell'album, con un testo molto divertente che tratta della morte. Magnifico l'assolo di Cesareo. Infine la barzelletta di Claudio Bisio introduce "La Vendetta Del Fantasma Formaggino", un capolavoro allo stesso livello di "Supergiovane" e forse di più. E' una rivisitazione della famosa barzelletta, piena zeppa di citazioni (da Gianni Morandi alle melodie napoletane fino a Jesus Christ Superstar): Diego Abatantuono interpreta il Dio della barzelletta, ruolo molto azzeccato per lui in questo album secondo me.
Che voi lo crediate o no siamo di fronte a un capolavoro della miglior band (perché dire "rock band" sarebbe troppo poco) degli ultimi anni in Italia: un'opera musicale che è un capolavoro specialmente nei testi, divertenti e azzeccati. Gli Elii in perfetta forma, l'orgoglio musicale della nostra patria.
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