Elio e le Storie Tese dal palco di Barolo (CN) hanno dato (FORSE?) l’addio alle scene con il loro ultimo show di una carriera lunga 38 anni, dei quali solo 28 considerabili discografia ufficiale in alta qualità fra Live acts integrali, Cd studio e Unplugged: chissà, probabilmente con questa scusa qui essi stessi faranno il paio i prossimi due Capodanni, poiché nel frattempo hanno pubblicato (a scopo promoecopubblicitario) il singolo La canzone Circolare, che la band ha firmato di suo pugno. La prossima, che riguardi Genova e le sue vicende non lo garantisco ma, chessò, un brano solista di un Conforti (vedi sotto), direi sì
Veniamo perciò a parlare del concertozzo: quell'evento di festa che sul palco ha visto intervenire una vastissima schiera di ospiti (“E’ il primo concerto con più gente sul palco che tra il pubblico” aveva ironizzato prima dello show il sig.Elio), cominciando dal redivivo Piero Pelù a Cristina D’Avena passando da un Mariottidesco Maccio Capatonda. Tra i restanti Hotes d'Honneur (purtroppo) The Kolors, (solo perché milanese) Fabio Rovazzi e (toh chi si rivede) i Neri Per Caso.
La carrellata di canzoni ha il suo lasciapassare con ‘Servi della Gleba’ e 'Burattino senza Fichi', in un concerto dal vago sapore del maxi-funerale semitragico e post-fatalista, quindi con ‘La vendetta del fantasma formaggino’ faceva il suo grasso ingresso l'architetto Mangoni, uno spettacolo nello spettacolo con i suoi improbabili siparietti e il costante invito al suo (fosse vero ci andrei) personale Campovolo nel 2021. Hanno fatto seguito il super-medley composto da ’Pippero-La visione-Vacanzalternativa-Urna-Discomusic-Born To Be Abramo’ che invitava giustamente tutti a ballare, e la commossa dedica al prematuramente deceduto Feiez cui è stato rivolto più di un commosso ricordo; la girandola degli ospiti prendeva forma da Filippo Graziani con la sua ‘Monna Lisa’, quindi Cristina D’Avena duetta con Elio in ‘Piattaforma’. Maccio Capatonda che è venuto a strappare un sorriso con il suo ‘Assolo di Pianto’ quindi si è avuto il delirio con Piero Pelù che insieme agli Eelst compie un viaggio che parte dai Litfiba e arriva (questa poi) ai Queen. Uno dei momenti più intensi lo si vive con la “riconciliazione” con Rocco Tanica, emozionante nel riproporre insieme alla sua band ‘Cara Ti Amo’, ‘Il circo discutibile’, ‘TVUMDB’ e Shpalman proposta insieme ai The Kolors. Geppi Cucciari e Rovazzi incoronano Mangoni erede degli Elio e le Storie Tese, quindi giungevano i Neri per Caso in ‘El Pube’ (vaga dedica a Maradona?), Gaetano Scardicchio dei Pitura Freska canta ‘Uomini col Borsello’ mentre gli Street Clerks (conosciuti per l'occasione) salgono sul palco per affiancare gli Elii in ‘Parco Sempione’. Il finale di concerto è stato un crescendo di emozioni: ‘La terra dei cachi’, ‘Supergiovani’, ‘Arrivedorci’ e la conclusiva ‘Tapparella’ con la quale si pone la parola fine tra le lacrime e una tangibile commozione alla carriera di una delle combos più simpatiche e geniali mai apparse sulla scena tricolore, sebbene IMHO fosse più adatta Vincere l'Odio.
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