Si può recensire un album senza nemmeno ascoltarlo ? Trattandosi della signorina Toffoli, si.

Dopo "Lotus" del 2003 (a cui seguì un tour nei teatri oggettivamente stupendo) arriva oggi il secondo greatest hits. Tra l'uno e l'altro solo "Pearl days", un album più difficile, quasi elettronico, che tendeva a distaccarsi dalla produzioni precedenti. Con questo "Soundtracks", invece, Elisa torna letteralmente alle origini. Perchè gli dò 2 stelle senza ascoltarlo? Beh, il mio voto voleva essere "?" ma gli editors non l'hanno previsto, quindi mi adeguo.

Ieri ero alla Ricordi e giravo tra gli scaffali per fatti miei, quando mi è balzato agli occhi questo cd, segnalato nello scaffale novità in mezzo a Laura Pausini e a Nek. Complimentandomi per la triade che si era formata forse involontariamente, l'ho rigirato tra le mani cercando un minimo appiglio per interessarmene ma l'ho riposto dopo mezzo secondo.... molto più di "Lotus", "Soundtracks" è il classico panettone natalizio per fan. Ci sono tutte le hit più belle che la delfina di Caterina Caselli è stata capace di piazzare nelle chart dai tempi di "Pipes and flowers", ma attenzione: come lei stessa ha dichiarato non si tratta di un best of, ma di un greatest hits. Cioè quell'odiosissima usanza del music biz di raccogliere tutti i singoli di un/una cantante X, raccoglierli con un titolo e una copertina accattivante e dare il benvenuto a braccia aperte ai soldi che i fan ci buttano su come la tredicesima di fine anno.

Oddio, giudicando oggettivamente traccia per traccia, il mio voto salirebbe notevolmente, dal momento che non mi sono mai fatta mancare i migliori prodotti toffoliani, ma, domanda fondamentale, la Sugar era così a corto di soldi? Questa cosa si doveva proprio fare? Ometto volontariamente di parlare del singolo di lancio "Gli ostacoli del cuore" (ovvio inedito), scritto e cantato insieme a un altro genio del marketing, ovvero Ligabue. In sè magari non sarebbe malaccio, ma lo avrei visto meglio seppellito tra altre tracce di un altro album di inediti, piuttosto che essere usato come arma impropria, sparato milioni e milioni di volte in giro per le reti televisive, sfruttato fino all'osso nel nome della promozione. E il bello è che la signorina Elisa se ne dice contenta.

Ma non era lei che aveva iniziato la carriera ammantandosi dell'aura di colei che non amava sottostare ai diktat precisi delle "regole"? Non era lei che pubblicò un album introspettivo e coraggioso come "Asile's world" dopo che con il successo di "Pipes and flowers" avrebbe potuto continuare a pubblicare bsides che avrebbero venduto lo stesso?

Devo proprio pensare che i soldi spengono ogni fiamma belligerante?

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