Quest'anno ho fatto POPO e sono contento.

No, non ho risolto problemi (a me per fortuna sconosciuti) di stitichezza; semplicemente, dopo l'Islanda dell'anno scorso, questa volta è toccata all'accoppiata POlonia e POrtogallo.

Se un anno fa la meta delle vacanze proponeva allettanti scelte musicali, non si può dire altrettanto per l'estate appena trascorsa.
Va bene che ascolto musica di merda (e per molti il motivo del viaggio) in
Polonia rafforzerà questa idea), ma dopo aver sentito gruppi metal cantare in polacco, la voglia di cercare qualche gruppo autoctono è passata in un nanosecondo.
In Portogallo in realtà non è andata meglio: sembra che la musica portoghese sia solo fado o sue
derivazioni, e personalmente la trovo inaffrontabile, visto che le tendenze suicide sono un concetto a me estraneo e per deprimersi ho già tutto il resto dell'anno, quindi almeno la vacanza vorrei risparmiarmela.

Che c'entra allora Elliott Smith?
Niente, o meglio, ho visto questo cd a Porto e, ricordandomi di una delle più sentite recensioni che abbia letto ho deciso di dargli un ascolto.
Mi è piaciuto molto, e quindi lo consiglio, a meno che il buon Elliott non si drogasse anche mentre suonava: il mio ascolto si è limitato forzatamente al classico "minuto a canzone" delle catene FNAC, quindi eventuali cadute di classe nei minuti successivi di ogni pezzo non riesco a segnalarle...

Quindi gli schiaffo un bel 5, e già che ci sono metto qualche insulto a caso (del tipo che l'utente Pasquale Sofficino ha l'alito che puzza e la sorella che bruca l'erba) e kualke kappa kua e là, perchè mi dicono che adesso per essere "scic" e alternativi si usa così, e voglio (ri?)diventare popolare su Debaser.

In conclusione, sono contento di aver fatto POPO e il primo minuto delle canzoni di questo album di Elliott Smith è bello.
Ora vi saluto, vado a crearmi una decina di fake per spammare qualche altra recensione: la recensione di merda è finita, andate in pace.

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