Cercando tra i miei dischi qualcosa di non recensito è saltato fuori questo delicato e ambizioso lavoro di una band nota solo agli appassionati del Progressive.

Il sound è molto vicino a qualcosa dei Pink floyd più sperimentali, quelli di "Live at Pompei" (concerto che se non avete dovreste subito ad andare a comprare) per intenderci. C'è largo uso di tastiere e effetti di chitarra a formare un suono molto futuristico ma non ancora superato. Il basso, molto preciso e orecchiabile, e la batteria, veramente molto fantasiosa e decorante, aggiungono al totale quel superbo e completo "Wall of Sound" che molto piacerà agli amanti di progressive tastieristico (cito "Heaven" dei Gracious per intenderci).

Il gruppo tedesco amava inoltre fare di ogni album Concept e questo narra della storia e della distruzione di Atlantide. Iniziamo a discutere i pezzi: "Poseidon's creation" è forse il pezzo più bello dell'album, tra l'altro anche il più "usuale": ottimo momento strumentale all'inizio sul quale lentamente giunge la delicata voce di Bornemann a narrarci la fantasiosa storia della distruzione di Atlantide. Incredibile l'assolo di fine brano con un drammatico e cupo suono un pò alla Gilmour. Il secondo pezzo è già più originale, "Incarnation of Logos", è molto più sinistro e quasi cosmico, ottima parte finale dove tastiere e batteria hanno ruolo dominante... il disco si sta guadagnando punti, vero? Il pezzo seguente "Decay of logos" è più movimentato del primo, con ottimi spunti di basso e una sensazione di timore verso qualcosa che sta per accadere, diciamo una spada di Damocle...

E gran finale: "Atlantis agony" è forse la redenzione e la purificazione del genere umano intesa e tradotta musicalmente dalla band tedesca. L'inizio è quasi solamente vocalico (molti dissocieranno, ma io in questo pezzo rivedo molto i primi Magma), poi piano piano giungono le tastiere, dai suoni cupi e cosmici: sembra di essere spersi nell'infinito...

E infine, come sempre, ottima parte più strumentale... Bel disco, il voto verte più su un 4 e mezzo.


  • GATTINATOR
    5 set 06
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    Caro robert concordo pienamento con la tua rece........ma il disco punta secondo me più sul 5!
    Questi tedeschi sono un'icona dello space-prog e Ocean è il loro lavoro più riuscito.
    Una pietra miliare!
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    Meglio Dawn. Poi questo, terzo posto Floating. Anche se, dopo Dawn, ci metto il disco del Batterista Ebreo + il Tastierista che se ne andarono a fine 70, producendo un disco che da solo s'inculava il 98% della Eloy discografia. Soprattutto grazie al Batterista Ebreo, uno davvero con le contropalle, di certo il miglior batterista Tedesco che mi è capitato di sentire. Non ricordo il nome del gruppo nè del disco, ricordo solo che il Batteraio si chiama Rosenthal. Solo perchè un Rosenthal tedesco rimane sempre impresso: nei 60/70 era una specie quasi estinta, si narra andasse in giro vestito da Panda. Ah, non è male nemmeno "Ocean 2", di una decina di anni fa. Hanno lanciato palle di merda sul mercato per tutti i 70 e gli 80, poi non si sa come a fine 90 hanno tirato fuori un discone. Piglialo Ocean 2, vedrai che ti garba (ti consiglierei il disco di Rosenthal, se mi ricordassi come stracazzo si chiama)
  • Recensione: Opera:
    PS: la copertina del vinile, aprendo completamente il disco, è di un Tamarro da competizione.
  • Antmo
    5 set 06
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    non è che parli degli Ego On The Rocks? "Acid in Wouderland" ...ma è del '79. credevo se li ascoltasse solo quella vecchia volpe di mio zio (c'hai presente, lo zio un sacco fico..lo zio malato di priapismo, che passa le dritte, quelle storiche?)
  • Recensione: Opera:
    Si quello, bravo. Fine settanta si, subito dopo che se andarono dagli Eloy. Sopra ho invertito i numeri, le palle di merda le hanno lanciate per tutti gli 80 ed i 90, i 70 li hanno attraversati con classe. Giusto verso la fine hanno iniziato il declino, ma sempre anni luce dai pallosissimi mattoni proposti negli 80, e dalle scontate rivisitazioni 70 proposte nei 90. Adotta un Rosenthal anche tu, un Rosenthal è per sempre. By DeBeers.
  • Antmo
    5 set 06
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    Jurgen Rosenthal: la storia del tedesco in estinzione vestito da Panda, me la rivendo.
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    Non puoi rivenderla, se non sei circonciso. A te la scelta.
  • Antmo
    5 set 06
    Recensione: Opera:
    shalom.
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    Vedo il tuo Shalom, e rilancio con due Kibbutz. Tanto lo so che hai una doppia coppia, non sai bluffare.
  • odradek
    5 set 06
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    Jurgen Rosenthal era il batterista degli Scorpions. Cambio tre carte. - Madonna (già che ci siamo) Robert, <la redenzione e la purificazione del genere umano> addirittura. Fammi scaricà, sai mai....
  • Antmo
    5 set 06
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    porcaputtana. lascio.
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    Della sua presenza negli Scorpions non sapevo nulla. Come una volta che un amico mi fece vedere un live di sting. Ed io non capivo perchè. Poi mi disse: lo vedi quell'obeso alla batteria? Bèh, è Vinnie Colaiuta in un periodo in cui picchiava di doppia cassa con doppia mozzarella. Non sono mai più riuscito ad ascoltare Colaiuta nella stessa maniera, Sting negli anni 90, davvero, anche no.
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    PS: Parola all'apertura.
  • odradek
    5 set 06
    Recensione: Opera:
    Si, ma che cazzo di carte sono? Come posso avere 5 jack? Cazz, e dai una controllata, prima di cominciare. Lo so che sei onestissimo e deve essere un disdicevole disguido, ma....
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    A Poker cirrosi, si gioca solo con i Jack. (una ventata di fredo in questo caldo settembre, è cosa buona e giusta)
  • Antmo
    5 set 06
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    apro di 20. Joe's Garage tutta la vita. ma Soul Cages è un bell'album e Sting m'ha insegnato er tantra. porta rispetto.
  • odradek
    5 set 06
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    Caz, minkia, a CirroPoker stavi a giocà? Vabbè, lascio.
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    Sting è costretto far di necessità virtù: ce l'ha piccolo. Dice: "almeno lo so usare". Balle, puoi saper usare un bravo quanto ti pare, ma un ducato non lo superi mai. (è un detto tipico della famiglia Colaiuta, lui si che ce l'ha grande, enorme -> Ingrandisci questa immagine
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    ...il drum-set.
  • Antmo
    5 set 06
    Recensione: Opera:
    qui è anche meno trippardòcchio del solito. ma tutta invidia la tua: lo sai che il Vinnie ha anche SCRITTO un mucchio di roba per quel cazzetto di Sting? te lo saresti mai crèso? eh? eh?
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    Si si, so, so. Ma cosa vuoi che ci metta uno come lui a scrivere roba per sting? Ho un amico batterista (di quelli che passano la vita fra scuola, lezioni private e garage) che afferma non sia affatto inusuale che un grande batterista scriva pezzi per imbecilli, ci mette dieci minuti. Tipo, secondo lui il batterista di Vasco è uno dei migliori in italia. O basti pensare a quello degli APC (che mo non mi viene il nome), incide per cani e porci. O anche Furio Chirico degli Arti & Mestieri (un tornado umano) ha i suoi scheletri nell'armadio. Daltronde nella musica commerciale il batterista è sempre poco cagato, chi minchia lo conosce il batterista di Nek, o di Ligabue? Fanno denaro senza fatica, e non si macchiano neanche tanto. Un chitarrista già attira di più, si vede nei dvd eccetera. Il batterista è lì, nascosto, che con una mano suona e l'altra si gratta i coglioni dati i semplici compitini che gli danno. Pure il mio amico il sabato suona cover dei Lunapop in un locale, i soldi che gli danno gli servono per le comprare le bacchette che rompe pestando come un dannato nel suo garage. Il tutto comunque deriva dal fatto che la batteria è uno strumento impegnativo, sia come denaro che come spazio che come casino. Se un ragazzo non abita in campagna è difficile che possa suonare la batteria, dove cazzo la mette? Come fa a non svegliare i vicini la notte? Una chitarra è molto più semplice, infatti internet è pieno zeppo di annunci "gruppo già formato cerca batterista". C'è più domanda che offerta, per cui chi può offrire giustamente sfrutta. In sinetesi: Colaiuta, ti perdono, vai tranquillo Vinniebellodipapà.
  • Antmo
    5 set 06
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    tutto vero. com'è vero che è molto più improbabile (ma non impossibile) trovare un batterista incompetente che non un bassista o un chitarrista che ormai sono strumenti inflazionati. se suoni la batteria, la sai suonà. pochi cazzi. la chitarra regalata a natale invece? e il basso che ormai "fa una cifra fico". troppo facile. comunque a me i batteristi me stanno tutti sur cazzo. è congenito. tutti tranne uno: Danny Carey... da quando ho scoperto il suo sito (che più che un sito è un manuale devita) non mi sento più tanto bene. sono perplesso circa il mio avvenire. la mia donna si preoccupa e non capisce.
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    Una proposta molto interessante...
  • coolermaster
    1 nov 06
    Recensione: Opera:
    Bisognberebbe stare più attenti quando si parla di batteria, e batteristi. Spesso i pezzi cosiddetti Easy sono i più difficili da suonare. Come mi diceva sempre un mio collega che suonava lo strumento da 30 anni è molto più difficile suonare "pensiero stupendo" di Patty Pravo o alcuni pezzi di "disco music" del Progressive più cattivo...e aggiungeva: tutti sanno fare gli assoli strappabudella, pochi sanno tenere un 4\4 tipo metronomo....E l'esempio per tutti i batteristi è stato Jeff Porcaro dei Toto....Non è detto che un pezzo per il Vasco di turno sia più semplice da suonare di un pezzo degli Eloy o degli Yes...Chi l'ha detto?? Quello che arriva alle nostre orecchie non è quello che il batterista sta facendo... E piantianola sempre di denigrare Vasco, Ramazzotti, ecc....ecc....parlando di musica allora De André lo buttiamo nel cesso, insieme a tanti altri...per fortuna non esiste solo il tecnicismo...esiste la musica. ùNella mia vita ho ascoltato quasi tutti i più grandi nomi del Jazz rock mondiale...dai vecchietti "Jack De jonette" a Colaiuta e Weckl che vengono considerati i 2 più grandi batteristi al mondo....Beh...nessuno di loro 2 mi ha emozionato come il nostrano "Tullio De Piscopo" (quando lascia stare andamento lento) in una furiosa e latina jam session in un locale di Milano!! Spettacolare....
  • ArnoldLayne
    11 mag 07
    Recensione: Opera:
    Mi mi spiace ma non l'ho ancora ascoltato..Ho Inside e mi piace na cifra
  • Horizons
    30 lug 07
    Recensione: Opera:
    A me degli Eloy piace di più Silent cries and mighty echoes.
  • Robybyte
    26 feb 23
    Recensione: Opera:
    Lo riascolto spesso e mi sorprende sempre. Si, il "Wall of sound" è quello che cerco sempre in questo disco. Dai, smettiamo di dire che sono troppo Floydiani, sono invece assolutamente originali e indipendenti. Nessun timore di partorire suite dal suono esaltante e potente. Amo le parti cantate e tutto quello che c'è di epico in molti suoni.

Ocio che non hai mica acceduto al DeBasio!

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