È una voce dolcemente stravolta; di uno zucchero che non causa il diabete che è la banalità. Ti spoglia la malinconia sotto ad una luce rosa.
L'introduzione agli Elsiane non può che essere immediata, come immediata si erge la loro unicità al primo ascolto.
Ci misero quasi un decennio a pubblicare Hybrid, ma è chiaro che generalmente i due si prendano lunghe pause tra un album e l'altro.
Elsieanne Caplette è una giovane multistrumentista peruviana che nel 2000 si trasferisce a Montreal e si congiunge artisticamente al batterista Stephane Sotto. Nonostante i due abbiano radici differenti (lei ha un'istruzione musicale mentre lui è un autodidatta) si meravigliano di come venga loro facile comporre insieme.
Elsieanne + Stephane = Elsiane
La loro miscela dal carattere triphopposo abbraccia ogni influenza che sia funzionale per manifestare queste emozioni al meglio. E come accennato in precedenza sono emozioni legate all'oscurità, alla ricerca di risposte a domande esistenziali (questo ciò che trasmettono i brani al sottoscritto).
L'unica regola che si prefiggono è quella di non ritoccare in modo alcuno la voce di Elsieanne.
Mend (To Fix, To Repair) è il brano al quale ella è più legata. La canta battendosi il petto al fine di effettare naturalmente la voce.
Vivevo in un seminterrato in quel periodo, e una notte sognai la melodia di quella che sarebbe diventata Mend. Andai di corsa a registrarla. Ero in fissa con il concetto di morte e mi chiedevo dove le anime andassero a finire; così nacque il testo. Da quel brano speciale finimmo per incidere un disco intero.
Perché si tratta si di elementi elettronici, ma di quell’elettronica che premia il calore. Se da una parte i battiti artificiali si susseguono con solenne ripetitività, dall’altra la musa di Stephane recita:
I’m a little girl boiled into a mature (Vaporous)
Ma anche:
Look in this shadow but always leave the light on (Morphing)
Proprio Morphing è secondo me la traccia che li rappresenta; la traccia più profonda e pericolosa. L’interpretazione è emozionale ma in un certo senso descrittiva; quando viene pronunciata la parola evil, Elsieanne cala vertiginosamente verso il baritonale senza scadere nella scimmiottatura.
Una strega tipica da favola dei Grimm che ti accoglie ma che alla fine non ha davvero la brutta intenzione di divorarti.
La più lineare è Across The Stream, tra orchestrazioni ed una batteria puntuale. Corde tragiche, provatele.
Con buona pace del secondo lato, basterebbero le prime quattro canzoni a immergere l’ascoltatore in questo abisso, ma con la luce accesa mi raccomando.
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