"Don't Let The Sun Go Down On Me" è senza dubbio uno dei grandi classici del repertorio di Elton John: n° 2 negli USA del 1974, hit a livello mondiale nella sua riedizione del 1991 in duetto con George Michael e omaggiata da un considerevole numero di cover; ma purtroppo questa pur bellissima canzone ha letteralmente "cannibalizzato" il suo album di appartenenza, "Caribou" del 1974: incastonato tra "Goodbye Yellow Brick Road" e "Captain Fantastic and the Brown Dirt Cowboy" questo disco, nella cui copertina il Nostro fa sfoggio di un paio di pantaloni quantomeno discutibili è a mio avviso il più sottovalutato di tutta l'epoca d'oro di EJ, ed è un peccato perché se "Captain Fantastic..." ha sicuramente raggiunto la vetta più alta si deve a "Caribou" l'apertura di un nuovo ciclo nella carriera di Elton John, dopo che "Goodbye Yellow Brick Road" aveva chiuso il precedente.
Concepito nello splendido scenario delle montagne del Colorado, "Caribou" è un album ispirato, gradevole e variopinto che sembra quasi partire in leggerezza per acquisire sempre più spessore man mano che si scorre la tracklist, e che per la sua completezza riesce ad essere quasi un riassunto dello stile e della personalità del miglior Elton John di sempre, gli ingredienti ci sono proprio tutti: il rock "cazzone" e ritmato di "The Bitch Is Back", quello più soft e intriso si ricordi d'infanzia di "Grimsby", la passione per il country che dà vita alla deliziosa "Dixie Lily", una canzone che conquista subito per la sua innocenza e la sua semplicità, che contrasta con i ritmi e la passionalità quasi sanguigna del tango di "You're So Static" e del blues rock di "Stinker", basato su un'ipnotica e quasi ossessiva linea di basso.
Ovviamente non manca un ingrediente fondamentale come le ballate, semplici, dolci e rilassanti come "Pinky" o strutturate, barocche e stralunate come "I've Seen The Saucers"; l'impasto della torta è arricchito da un pizzico di stravaganza (l'operettistico nonsense barocco di "Solar Prestige A Gammon", vero e proprio tocco di genialità) e sublimato da "Don't Let The Sun Go Down On Me", sicuramente una delle hit pop di maggior spessore di sempre per musica, impatto e messaggio trasmesso e infine da uno dei massimi capolavori del duo John-Taupin, "Ticking", struggente ritratto piano & voce di un ragazzo incompreso e problematico che compie una strage in un bar di New York prima di essere a sua volta ucciso per mano della polizia.
Anche se meno "pubblicizzato" di altri album di EJ, "Caribou" rimane un prodotto di qualità eccezionale, oserei dire praticamente perfetto, concepito e strutturato a regola d'arte, senza una sola canzone fuori posto, che mette in mostra una versatilità notevole ed una classe immensa che si riflette sia nei singoli brani che nella visione d'insieme dell'album, che merita 5 stelle non solo per una questione di gusto personale ma per la sua effettiva qualità e importanza che ricopre della discografia di Elton John, che proprio con queste premesse e su queste basi darà vita a "Captain Fantastic and the Brown Dirt Cowboy".
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