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Elton John pubblica nel 2001 questo "Songs From the West Coast" un album maturo, molto bello, per il quale ha deciso di mettere da parte lustrini e stravaganze e di concentrarsi solamente sulla musica ed i testi, tutti di ottimo livello; approdando ad un genere musicale classico e romantico, incentrato sul pianoforte e le percussioni, quest'ultime bene accostate ai fruscii della voce.
I testi come ho detto sono molto creativi, anche dal lato melodico, che naviga intorno alla vivacità del funk ed al pianobar accorato e a volte commovente.
"The emperor's new clothes" presenta i tratti del disco egregiamente, con la voce sorniona di Elton esaltata dall'intonazione profonda e regolare, con assonanti accentate ed exploit melodici in cui le parole vengono smorzate, ed in questo è il migliore.
Il senso dei testi qui come altrove è autocelebrativo. Proprio per questa ragione canzoni come "American triangle", "Original sin" e "Mansfield" acquistano un risalto vellutato, trattando tutt'altro. Ma non voglio scordare neppure "Dark diamond" per completare l'elenco, che ha degli accordi di piano pregevolissimi.
Di queste la più bella è forse "American Triangle" dove l'intonazione divagata esprime con delle bellissime metafore una goffa inadeguatezza e sensibilità, quest'ultima candidamente accostata all'omosessualità del cantante. Che cito: "See two coyotes running down a deer, hate what we don't understand, you pioneers, give us your children, but it's your blood, that stains their hands. Western skies, don't make it right, home of the brave don't make no sense..".
"Original sin" oltre ad essere altrettanto bella, parla dell'amore, nella maniera romantica di chi agogna a donne fuori portata.
Segue "Mansfield", sempre spassionata e dalla metrica impreziosita da testi incerti esprimenti una relazione sbocciata improvvisamente fra amici di vecchia data, sullo scenario di sensazioni provenienti dalla città.
Di Elton John ciò che va maggiormente apprezzato oltre la sensibilità è l'intonazione irrequieta e la creatività letterale.
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