Sembra che volente o nolente mi ritrovi quasi sempre a scrivere di derelitti della musica pop. Sarà una mia deformazione mentale che mi fa diventare, nella veste di recensore, una specie di filantropo di artisti decaduti o in decadenza. Nel caso specifico Elton John è quasi un decaduto.

Eppure all'epoca dell'uscita di questo disco (1992) era appena risorto dai suoi problemi di salute, alcool, cocaina. Pochi anni prima infatti, nel 1988, aveva dato alle stampe il sottovalutatissimo "Reg Strikes Back", che per me fu una specie di colonna sonora della prima adolescenza. Appena il tempo di risorgere che per Elton iniziò la decadenza, inesorabile, fino alle ultime inconsistenti uscite discografiche e concertistiche. Ma "The One" resta un album da ascoltare, per capire quanto grande sia stato il suo talento.

Il disco fu trascinato dall'enorme successo della canzone omonima, una cavalcata romantica che rimane fra i migliori pezzi mai scritti dall'artista. Ciononostante il lavoro presenta diversi spunti interessanti, a partire dal fido Taupin ai testi, in una delle sue ultime prove di discreto spessore.

"Runaway Train" è un convincente pezzo in crescendo scritto e cantato nientedimeno che con Eric Clapton, ovviamente presente anche alla chitarra elettrica. Nella cupa "Understanding Woman" compare addirittura David Gilmour, in probabile fase di rodaggio per l'incisione di "The Division Bell": un cammeo non riuscitissimo, ma pur sempre di gran classe.

L'album in effetti si giova dell'apporto di un notevole stuolo di esperti strumentisti, fra cui Pino Palladino al basso e Olle Romo alla batteria, perciò anche i brani più deboli risultano sempre di buona fattura. La capacità di scrittura di Elton John va però oltre il singolo di successo e delle collaborazioni di prestigio: ascoltate "When A Woman Doesn't Want You" e capirete per quale motivo quest'omino inglese sia considerato uno dei più grandi autori pop del pianeta. Analogamente, anche pezzi più facili come "On Dark Street" e "Whitewash County", sono composizioni che in un periodo come questo, avaro di intuizioni musicali prettamente pop, farebbero la gioia di qualsiasi discografico.

In definitiva, benché gli anni del re Leone e della principessa Diana siano vicinissimi, quest'album è una prova matura che ci presenta un Elton John in grande spolvero, ancora in grado di emozionare e di scrivere canzoni memorabili. Il mio consiglio, aldilà dei gusti, rimane quello di non dimenticare i grandi artisti e, visti i prezzi dei CD, di ripescare negli scaffali delle offerte le cose davvero belle. "The One", se cercate bene, è sicuramente fra questi.

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