Un soffice vento increspa l'acqua del fiume. Fa freddo. E' pomeriggio e tutto tace. Ogni essere con vita propria è in silenzio, ascolta la dolce e melodica sinfonia della natura. Il vento accarezza la calma impalpabile che aleggia sugli alberi, la nebbia scende sul fiume. Sembra di essere in Irlanda.
Mi stringo ancor più nel mio cappotto, incapace di abbandonarmi al fluire delle cose. Rimango immobile, come una statua, spaesato, strabiliato da quello che la natura ci offre. E' bello vedere come una goccia di pioggia faccia traballare teneramente una foglia, come un pesciolino sguazzi felicemente assonnato tra le gelide acque invernali. Ogni cosa è al suo posto eppure sembra non essere così. Forse tutta questa spensierata malinconia nell'assaporare un paesaggio di codesta tranquillità non è reale. Sono finalmente contento. Sono felice perchè tutto questo esiste e sono felice perchè l'intimità di un momento del genere l'ho assaporato soltanto grazie alla tenua luce della musica di Eluvium. Innumerevoli volte ho ascoltato e assaporato musica del genere ma mai ho sentito una sensazione di intimità, un'intimità con me stesso, come è riuscito a generare in me la musica di Eluvium.
Un esempio superbo di evoluzione.
Evoluzione musicale.
Matthew Robert Cooper torna nel febbraio del 2010 con un nuovo album, Similes, produzione di altissimo livello compositivo. La musica è un'evoluzione continua di suoni, piccoli sussuri, leggere e poeticamente sognanti composizioni tastieristiche. Quest'album è un'abisso di emozioni, è il rincorrersi delle farfalle, l'abbandonarsi spiensierati ai nostri sogni, il riconoscere la bellezza delle cose, è saper capire che la musica è innanzitutto emozioni, sensazioni.
Cooper sa trasmettere in maniera vivida, pulsante, queste impressioni e lo sa fare anche se si allontana dal suo habitat musicale. Per la prima volta infatti utilizza l'elemento vocale. Una voce bassa, che ci accompagna in questo viaggio di scoperta delle cose che è Similes.
Basta. Non so perchè per alcuni lavori non riesco a parlare della musica ma vengo trascinato in esternazioni inutili. Non so e non riesco a spiegarmi perchè a volte tutto si fa confuso e la musica mi trascina nel passato. So con certezza però, che "Bending Dream" mi ha dato e mi continuerà a dare uno stato d'animo unico, che soltanto una ristrettissima cerchia di song mi sono riuscite a donare.
Qualcosa esisterà per sempre, qualcosa esisterà anche quando di noi rimarrano soltanto delle foto sbiadite, qualcosa esisterà comunque. Anche nell'infinito qualcosa rimarrà comunque. Una sensazione, un piccolo ricordo per noi piacevole. Tutto passerà, ma qualcosa no. Rimarrà dentro di noi, nelle nostre ossa, nel nostro cuore, parte indissolubile della nostra vita...
- "Leaves Eclipse The Light" (5:39)
- "The Motion Makes Me Last" (5:24)
- "In Culmination" (2:54)
- "Weird Creatures" (4:31)
- "Nightmare 5" (3:26)
- "Making Up Minds" (6:28)
- "Bending Dream" (2:40)
- "Cease To Know" (11:16)
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