Pubblicato nel settembre del 1986 a pochi mesi di distanza dall'eccellente "King Of America", "Blood And Chocolate" è erroneamente considerato un'opera minore nel catalogo del musicista inglese. Se in "King Of America" Costello, coadiuvato da T-Bone Burnett in fase di produzione, esplorava i territori classici della tradizione country-rock e tex-mex americana, facendosi accompagnare in fase di registrazione dalla vecchia band di Presley (James Burton, Jerry Scheff, Ron Tutt), in "Sangue e Cioccolata" decide a sorpresa di riallacciare i rapporti con le origini chiamando Nick Lowe alla console e affidando gli strumenti nelle mani degli Attractions. Il risultato offre un disco dal sound aggressivo che si avvicina molto allo stile concertistico degli Attractions.
Le incertezze del disco precedente, il deludente e uggioso "Goodbye Cruel World", vengono cancellate già dal primo furioso brano, la dura "Uncomplicated" che corre senza briglie per tutta la sua durata. Il sound generale dell'album riporta alla memoria il suono di "This Year's Model" e così la vertiginosa "Next Time Round" e il pop raggiante di "Crimes Of Paris" vengono nobilitate dai precisi interventi degli Attractions, sempre pronti a soddisfare le esigenze musicali del loro leader.
Se l'introduzione della malinconica "Poor Napoleon" è un velato omaggio a Phil Spector, "Tokio Storm Warning", il primo singolo estratto dall'album, si scaglia con durezza sull'ascoltatore per la durata di sei lunghi minuti con un rock torrenziale sullo stile della vecchia "Pump It Up". Come in tutti i dischi di Costello non mancano le perle che valgono una carriera. Se "I Hope You're Happy Now" ha un piacevole sapore sixties che la rende a tratti nostalgica, "Blue Chair" è una meravigliosa e scintillante pop song alla McCartney risalente alle sessions di "King Of America", ricca di qualità e molto amata dai fans. Un cenno a parte lo merita la struggente "I Want You", uno dei brani più intensi di Costello. Si tratta di una ballata dolorante e intima interpretata con sentimento infuocato dal suo autore, egregiamente supportato dalla band. Un classico che evoca il lato più oscuro della passione.
Nonostante sia lontano dall'urgenza dei primi tre dischi, dal vivace pop-soul di "Get Happy!" e dalla grande classicità pop di "Imperial Bedroom", "Blood And Chocolate" è comunque un disco di valore reso interessante dalla presenza di una serie di grandi classici costelliani. Inoltre è l'ultimo registrato con gli Attractions che incroceranno nuovamente la strada del loro leader solo nel 1994 con il discreto "Brutal Youth". "Blood And Chocolate" nel suo insieme rimane un'opera non fondamentale ma importante per comprendere l'evoluzione artistica e umana di un personaggio comunque unico.

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