Un album di emocore "onesto", ecco cos'è "The Weak's End".
Al contrario di quanto potrebbe suggerire la sfuriata in screamo che apre l'opener "Walls", in questo disco la bilancia pende nettamente a favore della melodia, e le esplosioni di rabbia si contano sulle dita di una mano, e questo avvicina gli Emery più a gruppi come The Get Up Kids e Further Seems Forever piuttosto che all'emocore odierno di Underoath e soci. In questo album si ritorna un pò alle origini di un genere che ora sembra aver perso la retta via, "corrotto" dalla semplicità con cui due-tre riff metal orecchiabili quanto triti e banali messi insieme a ritornelli pop/punk facciano vendere migliaia di dischi a qualunque band sappia presentarsi con le frange lisciate a dovere.
Quindi finalmente le già citate "esplosioni" di chitarre e screamo si hanno solamente nei momenti "topici" delle canzoni, come è giusto che sia… e sebbene questo da una parte potrebbe far storcere il naso a coloro i quali preferiscono le canzoni più "pompate", a tranquillizzare l'ascoltatore ci pensano le splendide melodie che si fondono alla perfezione con la voce calda del cantante, accattivanti e "fresche" al punto giusto (non si corre mai il rischio di addormentarsi).
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