Vengo a conoscenza della signorina Torrini grazie a un libro intitolato "24.000 dischi" e leggendo le recensioni rimango incuriosito. Nel frattempo scopro che è uscito il suo nuovo lavoro "Me and Armini". Il fatto che i precedenti lavori vengano parzialmente stroncati citando l'immaturità dell'artista in questione, decido di partire proprio da qui sia perchè spero di trovarmi di fronte a un lavoro più maturo dei precedenti sia perchè mi piace risalire la corrente artistica dei nuovi arrivati sul mio scaffale. E, sorpresa...!!! "Fireheads" mi svela una voce vellutata come un flauto, un mix "Morrissette-Vega-Donà" veramente gradevole col suo ritornello sincopato e 2 tracce di chitarra che si arrotolano su loro stesse neanche fosse una ballata dei Blind melon. Ma questo è solo l'inizio. Perdonatemi il quasi track by track ma alla prima recensione viene quasi spontaneo, sarà l'entusiasmo.

Passato il bel reggae della title-track e gli arpeggi di "Birds" a cui si sostituisce un break quasi psichedelico, si arriva al battimani della bjorkiana "Heard it all before" gia sentita, ok, ma gran bel pezzo con tanto di mandolino e luccichio di xilofono in sottofondo. Mamma mia che bella, che crescendo! Il mio cuore ormai è stato rubato. "Ha-ha" scivola via dolce e, quando "Big jumps" finisce, mi accorgo che ho il sorriso sulle labbra. Mi risveglio con "Jungle drum" e i sui fonemi che comunque non mi esaltano. Tra una ballata e l'altra mi accorgo che sto battendo il ritmo di "Gun" con il piede, non c'è batteria ma è forse perche la chitarra qui graffia decisamente. Che dire poi del delirio di "Dead duck"? Mi piace o non mi piace... Chiedetemelo tra qualche giorno, ora non riesco proprio a dare un giudizio ma, neanche i Portishead sono mai stati cosi "malati".

Si chiude purtroppo, con un leggero gusto di Jeff Buckley in bocca e gli splendidi archi di "Bleeder", ma sono gia pronto a ripartire da capo, per gli altri lavori di questa dolce voce c'è tempo, credo di essermi innamorato....

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