Lasciate perdere questo cd. Se dovesse capitarvi di ascoltare "Quodlibet" di Emmanuel Nunes, fate in modo che sia durante un'esecuzione dal vivo, invece che con un player. Vi troverete allora di fronte a:

  - un'orchestra (con due direttori) cui si aggiungono
  - sette solisti;
  - sei percussionisti che operano in dieci postazioni dislocate nello spazio,
  - e un ensemble di 21 strumentisti mobili che si disperdono in sala secondo quanto previsto in partitura. 

Un bello spettacolo, anche solo da guardare. Questa musica è pensata per lo spazio in cui viene eseguita, e per l'esperienza dello spazio che ne fa l'ascoltatore. La prima fu al Coliseu dos Recreios di Lisbona, dove Nunes da ragazzo andava a vedere spettacoli ginnici o circensi, a sentire la classica ma anche la zarzuela.

I percussionisti (allo xilofono, marimba, woodblocks, vibrafono e crotali, tra gli altri) punteggiano delle loro sonorità fantasiose i 56 minuti di questo pezzo. L'orchestra si fronteggia in un duello crepitante di suoni. I musicisti vanno e vengono neanche fossimo al mercato. Alcuni sono nascosti: li sentite ma non li vedete. Il pubblico: solo e spaurito in mezzo a questa bolgia infernale.

Ecco "Quodlibet" (1990-91): un ascolto tutt'altro che facile ma totalizzante, che richiede l'abbandono completo dell'ascoltatore. Niente dubbi né rimpianti, solo il cedere al suono. Ai suoni.

Il brano è diviso in 12 parti, ma non ve ne accorgerete perché non ci sono pause tra l'una e l'altra. Esso risulta da materiali provenienti da 14 lavori precedenti del compositore portoghese (nato nel 1941), rielaborati e sganciati dal loro contesto originario; il risultato non è un collage né deriva da una sterile volontà di citazione: non per questo è nato il pezzo, e all'ascolto è impossibile stabilire dei nessi con le fonti.

Ma già dal titolo, "Quodlibet" si ispira all'antica forma musicale che integra materiali sonori diversi e disparati secondo il gusto del compositore (quod libet, ciò che volete). Tra un ascolto dal vivo e l'idea che se ne può ricavare dal cd, vi consiglio senz'altro la prima ipotesi, avendole sperimentate entrambe.

Che dite?, non vorrete mica perdervi (in) questo uragano di suoni...
 

Carico i commenti...  con calma