"Emperor" e "Wrath Of The Tyrant": neri astri, magnifici nella loro splendente tenebra, sono sempre appartenuti ad un'unica, oscura costellazione, ma vedere il loro cupo potere racchiuso in un'unico EP è un'eperienza quasi mistica.

Le quattro tracce che avevano aperto la Demoniaca Cavalcata (come descritto nella recensione di "Emperor") ritrovano il loro impetuoso corso e la loro naturale evoluzione nelle note di "Wrath Of The Tyrant".
Una opener inquietante, ancestrale nella sua maestosità, introduce il "Viaggiatore" in un panorama celato, memoria di segrete ere, in cui la Danza della Morte e del Tempo è inframezzata dai crescendo di violenza e disperazione di "Forgotten Centuries", in cui non sono tanto le tastiere a creare un'aura malvagia e ansiosa, quanto i ferali assoli chitarristici... "Moon Over Kara-Sher" è un vortice di ombre e sabbie di bui deserti, che contrasta taglientemente con le notturne visioni di "Witches Sabbath", morbose e deliranti nella loro furia.
"Lords Of The Storms", omaggio alla tradizionale rabbia scandinava, offre un Faust irato, prepotente su una melodia solamente accennata. La rieleborazione di "Night Of The Graveless Souls" e di "Wrath Of The Tyrant" offre un Ihsahn più maturo, che adorna di picchi growl il suo scream sofferto, infiammato e febbricitante. La voce si fa però più lontana, narrante, quasi infernalmente fiabesca... mentre le Tenebre calano l'aria si fa via via più greve... l'Eclisse è iniziata...

"He is in the wind, He is in the storm He is inthe woods, He is in the rooots Nobody will escape the wrath of the Tyrant Forever the Beast shall wander the Earth..."

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