Nell'anno del Signore 1992 quattro nuovi emissari delle Tenebre Nordiche discesero dai ghiacciai perenni per dare nuova linfa alla scena black-symphonic metal. Il loro nome era Emperor.
Il primo vaggito della nera creatura scosse l'intero continente con il suo carico di innovazione. Era un mini di sole quattro canzoni, ma cambiò per sempre la concezione di black metal. Da sonorità furiose, devastanti, ossessive, basate spesso su un unico riff, si passava a una violenza egualmente grezza ma dai connotati maligni e inquietanti.
Quattro tracce terrificanti, gemme di un nero diamdema costituito da retroscena chitarristico basato su passaggi veloci, sostituiti improvvisamente da assoli cupi e cadenzati, sinistre tastiere che spezzano l'insostenibile angoscia, per inserirne una più raffinata e ansiosa... una voce veramente impressionante, fra l'altro, quella che si snoda nel paesaggio sonoro sopra descritto. Growl e scream si fondono in un vocalizzo agghiacciante, fine strumento di tortura spirituale.
Notevole l'opener "I Am The Black Wizard", punto focale dell'EP ed ottima introduzione all'immortale "Wrath Of The Tyrant". Segue la funerea "Night Of The Gravless Souls", oppressiva e violenta, sfociante nella maestosa, maligna "Cosmic Keys To My Creations & Times".
Una cavalcata demoniaca fra i tormenti del fuoco infernale e del gelo nordico.
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