Volete un album che vi faccia da accompagnatore durante momenti di riflessione, momenti felici, tristi, amorevoli, odiosi? Io lo volevo, e questo ho trovato in un lavoro dal titolo sicuramente intrigante: A Lullaby For Tired Streets. Avete presente Richard Birkin? Immagino di no, anche io fino ad un paio di settimane fa non sapevo chi fosse. Avete presente i Crash of Rhinos? No!? Non importa (ma ascoltateli), perchè Emphemetry e Crash of Rhinos non c'entrano una cippa l'uno con l'altro, a parte che Birkin oltre ad essere Emphemetry è anche una delle chitarra/voce dei Crash of Rhinos.

L'album? Bè non farò il tedioso! Si tratta di pezzi di varia lunghezza, che sfiorano, toccano, esplorano diversi generi: ci son pezzi atmosferici, quasi ambient (notevole il pezzo d'apertura: After Catalunya), e pezzi cantautoral-folkeggianti, qualunque cosa questo significhi (So Long Magic Helper, e Isaac's Dream of Tired Streets ne sono esempi), accennando qua e là al post-rock, "eccome no!?" direte voi, sentendo definire qualunque cosa ripetitiva ed effettata come post-rock, ma tant'è. Va detto che però nonostante le varie ispirazioni l'album rimane compatto, ha un suo filo conduttore. Si, compatto, al punto che pezzo dopo pezzo in poco tempo ti accorgi di essere già alla fine, e che è già passata più di mezz'ora.

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