Tra i molti dischi validi usciti nel 2014, spunta fuori questo meraviglioso lavoro: "Nothing But The Whole", platter concepito da alieni venuti sulla terra per deliziarci della loro opera sonora.
Ma facciamo un passo indietro. Gli Emptiness sono una band belga che ha all'attivo già quattro full lenght (compreso questo). la loro proposta musicale è un death metal reinventato e miscelato con atmosfere shoegaze, noise, post metal e industrial. Detta in questo modo, ai profani potrebbe sembrare di avere a che fare con l'ennesima band che mischia a casaccio vari generi, senza arrivare a nulla, ma in verità le cose non stanno affatto così. Il suono è vissuto, complesso, viscerale.
Gli Emptiness sono uno dei gruppi più personali della scena metal attuale, in questo senso la tracklist di questo "Nothing But The Whole" parla chiaro, sorprendendoci in continuazione e arrivando a consegnarci composizioni incredibili. la musica degli Emptiness è rivolta a una piccola nicchia che può considerarsi fortunata per essere riuscita ad entrare in empatia con un gruppo extraterrestre come questo. non è un album immediato, e occorre del tempo per metabolizzarlo e comprenderne appieno tutte le sfumature e tocchi di classe disseminati qua e là nella tracklist: elementi che probabilmente disincentiveranno la fruizione di buona parte del pubblico metal ma che dall’altra faranno la felicità di chi è alla ricerca di qualcosa di innovativo e realmente unico.
La disamina traccia per traccia sarebbe inutile, abbiate pazienza e dedizione e potrete godere di gioiello dalla forte personalità. Album indescrivibile, davvero.
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