Il mio musicista preferito, Il mio film preferito, il mio attore preferito, il mio regista preferito(insieme a Kubrick) e la mia colonna sonora preferita. Tutto insieme.
Ennio Moricone non ha bisogno di presentazioni. Almeno tre generazioni conoscono le sue colonne sonore e apprezzano i film di cui fanno parte. Un compositore legato all'influenza di Bach e, per quanto mi riguarda, il suo vero erede.
<In musica non si inventa nulla, tutto quello che era possibile creare e concepire è già stato fatto da Bach.>(E. Morricone). Io non concordo con questa sua affermazione, ma non la trovo del tutto errata. Comunque è chiaro che un musicista che postula una tesi del genere, fa capire esattamente da dove attinge la propria forma tecnica. In "C'era una volta il west" ne abbiamo l'esempio più lampante. La celeberrima composizione che accompagna Claudia Cardinale dal treno all'apertura registica sopra la stazione, spalancandosi su un mondo occidentale che fiorisce, è la chiara dimostrazione di questo. La composizione sublime (da molti considerata la sua più bella) è chiaramente ispirata all'aria sulla quarta corda(BMW 1068 no. 3 in D magior), proprio del compositore Tedesco.
Bach in musica è la perfezione formale; inataccabile, inappuntabile, intoccabile. Morricone è la stessa cosa in chiave Moderna. Pur rivisitando schemi e stilemi di antica concezione, è riuscito ad imprimere la propria personalità e un grande intuito alle proprie composizioni, aggiungendo alle idee della sua gigantesca musa, innovazioni legate agli strumenti, ai timbri e ai cromatismi di compositori più vicini al suo tempo. Anche se la struttura ideale armonica e d'influenza tedesca, le trame melodiche non possono essere altro che d'ispirazione Italiana. Plasmare la musica sulle immagini facendole aderire come un abito perfetto è molto complicato. Aggiungiamoci che la musica oltre ad essere adatta deve essere anche, bella, evocativa,pertinente e d'impatto, e le difficoltà ci appaiono chiare.
In questa colonna sonora Morricone, crea (forse) la sua opera più emozionante. Si parte con "Once Upon A Time in America", un soffice alito orchestrale che preannuncia il senso di malinconia e di abbandono che pervade tutto il film e la storia in se. Un tempo andato fatto di dramma e di speranze legate alla violenza, all'innocenza dell'infanzia che si spacca di fronte all'inevitabile crescita. Si prosegue con "Poverty", brano di una bellezza struggente, introdotto dal flauto di Pan, tanto caro al maestro. Il terzo brano per quanto mi riguarda è una delle più belle composizioni di tutti i tempi: "Deborah's Theme". Ogni volta che la sento mi vengono i brividi in faccia e a volte pure qualche lacrimuccia da sentimentaloide inguaribile. E qui torna Bach; il basso continuo e i violini che stirano lunghe melodie sospese, sono il modo migliore per omaggiarlo. Il quarto brano è famosissimo;"Childhood Memories", che si apre col flauto di Pan sincopato e drammatico, per poi sfociare in uno swing anni trenta di spensierata bellezza, per tornare infine al dramma flautistico. Il Quinto brano è "Amapola", un valzer lento e poetico come la giovinezza andata. Musica che profuma di sala da ballo antica e impolverata sospesa su una nuvola. Da qui in poi i brani e le melodie verrano fuse una nell'altra come ogni opera musicale concettuale pretende. Le armonie vengono sovrapposte o integrate con altri strumenti. Vengono modificate alcune melodie e sostituiti i violini con le trombe o con strumenti più funzionali al racconto. Si arriva alla fine dell'ascolto e si è assaliti dalla voglia di andarsi a riguardare il film. Si guarda il film e si è assaliti dalla voglia di riascoltare la colonna sonora. Una spirale emotiva che non lascia scampo.
Per chi non avesse visto il film, deve immediatamente rimediare, verrà risucchiato in un vortice emotivo che gli aprirà il cuore imprigionandolo per sempre. Tutti gli altri sanno sicuramente di cosa parlo.
Enniuccio mio, ti lovvo.
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