Non è un libro per tutti.
Enrico Brizzi scrive "Bastogne" poco più che ventenne, e racconta, attraverso gli occhi e le parole del protagonista, tal Ermanno Claypool (ricorda qualcuno il cognome?), la Nizza dei primi anni '80, in mano a quattro ragazzi dediti a commerci illegali, assunzioni massicce di stupefacenti, furti, rapine, violenza senza limite, e dell'amicizia che li lega, unico sentimento positivo espresso nel romanzo.
La scittura è veloce, irriverente, cruda, espressa con neologismi, linguaggio scurrile e sboccato; il libro è diviso in sequenze temporali, come un vero e proprio diario di bordo, dove, ad ogni capitolo è legata un'avventura dei cugini terribili, Ermanno e Cousin Jerry, vero e proprio antieroe, e degli amici Raimundo Blanco, belloccio dalle sembianze Dilloniane, e Dietrich Lassalle, gestore del bar ritrovo della gang, intervallati ogni tanto da flashback di reminiscenza passata legati all'adolescenza di Ermanno.
I riferimenti e le citazioni si sprecano: Andrea Pazienza, anche dal nome del loro gatto siamese Penthotal, Supertognazzi e i film italiani di "serie B", divertentissmo l'episodio dove i due cugini flippano dopo un incontro ravvicinato a base di LSD e joint, e Ermanno inizia il suo viaggio incontrando anche Supertognazzi che si batte contro i cinesi..
Potrebbe venirvi in mente anche un'altro grande classico: 'Arancia Meccanica' ("Un'Arancia a Orologeria" - Anthony Burgess), il bar, i drughi, violenza gratuita, le droghe.. E non state sbagliando a pensarlo, molte sono le allusioni che riportano ad Alex e compagni, mentre tutto è accompagnato nella narrazione anche da una colonna sonora virtuale "alternativa" dell'epoca: da Billy Idol ai P.I.L. di John Lydon, Killing Joke, Gaznevada, Virgin Prunes, i mitici Skiantos, citati più volte nella persona di Beppe Starnazza (Freak Antoni), Cheetah Chrome Motherfuckers, Einsturzende Neubauten, Morricone, Bauhaus, Anti-pasti, fino ad Alberto Camerini e i mitici Righeria.
Proprio i fratelli Righeira, insieme al "ragazzaccio" Billy Idol, hanno il compito di inaugurare il primo capitolo del libro, dove i cugini si occupano di castigare una ragazza della medio-alta borghesia e la lasciano in un bagno di sangue (molto probabilmente morta) in salotto, dopo un'allegra e innocente festicciola privé a tre a base di musica, droga e sesso (non consenziente da parte della ragazza).
Da qui parte l'avventura dei due "drughi", a cui si aggiungeranno via via gli altri due personaggi chiave del romanzo, il bel Raimundo, consumatore folle di "bianca" e noto pusher della zona, e l'amico Dietrich, forse il più "bonaccione", che sarà l'unico a pagare alla fine per tutte le malefatte dei quattro.
Un'escalation di risse, stupri, violenze, sesso raccontato nei minimi particolari, con dettagli che a volte disturbano il lettore, sia quelli a sfondo erotico, sia quelli che descrivono la crudeltà delle loro azioni, amori fragili, inesistenti o molto improbabili, rispetto assente per il mondo femminile, e, alla fine, tutto culmina in una rapina ai danni di un ristorante cinese e dei suoi clienti, studiata male e finita ancor pegggio: i quattro perdono il controllo e iniziano a premere il grilletto in preda a follia drogata, causando numerose vittime, ma riuscendo, con fuga rocambolesca, a dileguarsi.
Questo sarà l'ultimo "gioco" per i ragazzi annoiati, la polizia non rimarrà a guardare e, come ho già accennato in precedenza, l'unico che ne pagherà le conseguenze sarà il povero Dietrich, la pedina più debole, tradito dall'amico Raimundo, che, dopo una breve parentesi di gloria, troverà la peggiore delle sorti.
Non sto a raccontarvi nei minimi particolari cosa successe al "sosia" di Matt Dillon, lo scoprirete se riuscirete ad arrivare in fondo al libro, posso solo dirvi che il finale ha un gusto malinconico, quasi da lacrimetta..
Consigliato a stomaci forti..
Buona lettura
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