Al perfetto crocevia fra la classica, tradizionale commedia made in Italy, lo stile demenzial-sboccato dei cinepanettoni dei fratelli Vanzina e la concisa brevità delle sitcom, I Soliti Idioti hanno in pressoché poco tempo conquistato la componente "non musicale" di MTV, proponendo certamente non una serie di inenarrabili capolavori da cineteca, al contrario una simpatica alternativa alle tristi mode di Jersey Shore e di Teen Mom. La ricetta di tale successo è, come già sottolineato, un mix di demenzialità, di gag e soprattutto di tormentoni verbali strategicamente ripetuti e riproposti in tutte le salse e i contesti possibili: è così che sono nati i vari Dai, Cazzo!, Mamma Esco!, Diica? Un attimo e sono subito da lei!, Non-lo-so, Fabio, non-lo-so, frasi d'effetto che non potevano non essere riciclate per un lungometraggio che unisse in un unico copione le (dis)avventure di siffatti "cretini" stereotipati.
I Soliti Idioti - Il Film è difatti un tentativo di inserire i protagonisti più significativi e dissacranti all'interno di una trama unificante, scelta optata da tutte le serie che si rispettino e che non intendono chiudere i battenti. Sebbene il processo di trasposizione corto-film non sia sempre una decisione ottimale in termini di qualità e quantità (basti pensare a tutti quei sequels sciatti e insipidi forgiati solo per mandare avanti una redditizia nicchia di mercato televisivo), nel caso de I Soliti Idioti si è di fronte ad un lavoro che curiosamente garantisce la "purezza" della serie originale (con allegate le relative gag e battute) e soprattutto evita quasi al 100% orripilanti cadute di stile, ad esempio il classico passaggio umorismo da caserma - love story da fazzolettini bagnati. Il film in analisi rappresenta dunque un lavoro che potrà sembrare (e probabilmente è) una zuppa di deficienza allo stato puro e volgarità variegate, ma almeno rispetta diligentemente lo "stile" dei singoli episodi.
La trama si basa sullo sketch più apprezzato della serie, Father And Son, e introduce un Ruggero de Ceglie alle prese con il matrimonio del figlio Gianluca, evento al quale sono pure invitati i dirimpettati Gisella e Sebastiano (Diica?....), gli Immoralisti Maria Luce e Giampietro nonché la bislacca coppia omossessuale Fabio-Fabio. Con una risibile scusa (la contrazione di un morbo mortale chiamato Rantolite Seborroica), il rude Ruggero non permette lo sposalizio del figlio e se lo porta con sé a Roma per poter vincere una scommessa con l'amico Chicco (far accoppiare Gianluca con l'avvenente modella di Smutandissimi). In questo folle viaggio il celebre rapporto padre-figlio, fatto di insulti, sberleffi, inganni ed effrazioni varie, diviene il leit-motiv del film assieme alle battute dei comprimari, in primis il metallaro "sfortunato" Sebastiano che incontra l'ingannatrice impiegata Gisella nelle situazioni più impensabili (casellante, addetta al soccorso stradale...), finendone sempre sconfitto e il burrascoso rapporto fra i due amanti gay, qui ad un passo dalla separazione (e dal suicidio del Fabio con la gravidanza isterica).
Demenziale, dissacrante, grottesco, trash all'ennesima potenza, eppure divertente, simpatico e piacevole: il film de I Soliti Idioti è il perfetto coronamento della filosofia posta dalla sitcom omonima, dedita a ridicolizzare "distopicamente" una società piena zeppa di stereotipi, archetipi, luoghi comuni, credenze e fantasie collettive, uno spesso multistrato di convenzioni e dogmi da sfatare e annullare esacerbandone la loro sostanza e la loro struttura in modo aggressivo e iperuranico. Nonostante il film smarrisca in parte la potenza nonché la coerenza "momentanea" dei singoli mini-episodi, riesce comunque a mantenere la carica umoristica degli stessi e soprattutto fa felici gli amanti dei vari Diica?... e Dai, Cazzo!, tormentoni divenuti involontariamente parte significativa del nostro gergo e che difficilmente si volatizzeranno dalle nostre informali conversazioni. Anche perchè, dopotutto, tutti noi nel nostro "intimo" siamo dei piccoli "soliti idioti" nelle situazioni più imbarazzanti e compromettenti.
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