Esistono donne sottilmente cerebrali, donne dal fascino discreto ma fatale. Donne che magari non ti entrano nel cuore subito, ma che poco a poco vi si insinuano fino a farti ritrovare in una trama più grande di te, una trama in cui più ti dibatti e più resti invischiato. Donne che ti legano con fili d'amore preziosi ma fragili come fili di perle. Donne che magari ti regalano questo disco, per poi lasciarti solo ad ascoltarlo in una "Blue Evening" qualunque, col pensiero che si spande su di lei come onde da un sasso di solitudine tirato dritto dritto dentro al cuore.

Paul Motian è forse il più lirico fra i batteristi jazz. L'uomo che è riuscito ad elevare la batteria al rango di uno strumento melodico. L'uomo il cui drumming è sottilmente simile al battito di un cuore innamorato, talora irregolare, talora inaspettato, a volte soffuso, sempre e comunque poetico. E quando a questo cuore pulsante si sposa un pianismo cerebrale e meditato, come quello di Pieranunzi in questo album, ecco spuntare "Doorways". Il disco ha il suo fulcro in tre pezzi totalmente improvvisati, le tre "Double Excursion". Duetti in cui il piano e la batteria dialogano in maniera pressoché telepatica, creando una sorta di atmosfera senza peso in cui la musica fluttua liberamente come un corpo nello spazio. Una musica non immediata, certo, talora incistata come un pensiero che non si sa risolvere, ma comunque intensa e inesplicabile come una tenera ossessione.

E' strano questo disco. Bisogna avere il tempo di gustarlo. Magari camminando in un grigio pomeriggio d'autunno su una spiaggia ascoltando quelle "Words of the Sea" che d'estate non hai potuto o voluto ascoltare. Oppure pensando a quel valzer che non hai ballato, mentre Pieranunzi dedica a Motian "No Waltz For Paul". O ancora pensando alla donna che te l'ha regalato. E a quando le hai detto quel "Ti amo" a cui non è stata data mai risposta, se non con le sue labbra che sfioravano le tue in qualcosa che non era un bacio ma soltanto un addio.

E così ascolti ancora la traccia del disco più cara al tuo cuore, quella "Suspension Points" che si gioca tutta su una singola nota ribattuta. E pensi che a volte basta una sola nota, o un solo istante, per fare grande una musica, o grande un amore.

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