Enrico Rava
Easy Living

Gran brutta serata…

"Esiste una sola medicina per riscaldare l'anima e far esplodere emozioni che non immagini nemmeno di avere… la musica."

"EASY LIVING" do un'occhiata alla copertina e vedo lui, con la faccia di chi la sa lunga. I movimenti mi vengono spontanei, inserisco il dischetto prendo il telecomando e mi distendo sul divano. Enrico suona con tutta la dolcezza che può esistere, accompagnato subito in sottofondo dal charleston di Roberto Gatto e da un Stefano Bollani che quasi traspare sul battere delle quattro corde di Rosario Bonaccorso.

"CROMOSOMI".. Penso che il titolo del brano sia di granlunga più complicato di quello che stanno esprimendo, ma quasi subito attacca il tema e da questi lunghi fraseggi di tromba entra anche Gianluca Petrella ad affiancare Enrico. Tromba… trombone… tromba.. trombone… La musica riempie la stanza e mi rende schiavo all'ascolto di questo quintetto. Si alternano tra melodie "EASY" e colorati gorgheggi di tromba (a tratti quasi orientali?) plasmano due mini suite nei primi venti minuti di disco.

L'atmosfera sale e con "ALGIR DALBUGHI" non riesco più a stare steso, mi alzo, mi risiedo, abbondo sul volume, Bollani da solo attacca con l'intro, un'accordo grave mi fa vibrare lo stomaco poi sale con la tonalità e fluttuando sulla tastiera come solo lui sa fare, accellera e da spazio a ritmi sincopati. Il tema è puro swinggroove che non da scampo, i due fiati lavorano all'unisono e la sezione ritmica incalza… Bonaccorso inizia in solos, il suono che esce dal contrabbasso su "TRAVELING NIGHT" è preciso e nasale ricorda molto C. Mingus che adorava far respirare la musica con quelle pause mai messe a caso per poi anticipare il bit dopo e rallentarlo ancora.. ancora… ancora…

Senza rendermene conto scivolo nel silenzio, sono passati 54 minuti e il disco è alla fine, mi sento sazio e nello stesso tempo vuoto come la stanza dove ero entrato un'ora prima. La ECM RECORDS ci regala una perla del jazz con una registrazione a dir poco notevole, pulita, cristallina.

… Sorrido tra me e me e penso che quella sera iniziata decisamente male, non era poi così brutta.