Enrico Ruggeri si è finalmente ricordato da dove è partito, e gran parte del merito di questo va a suo figlio quattordicenne Pico, uno che dai suggerimenti dati al padre deve avere un gusto musicale non comune per un ragazzo della sua età. Succede infatti che Pico, grande ascoltatore del punk dei giorni nostri, scopre un vecchio vinile del primo album dei Decibel, lo ascolta e ne rimane stupito per la forza e la grinta che quelle canzoni ancora possiedono, e suggerisce al padre di fare un CD solo con pezzi di quel tipo.
Enrico, appena uscito dalla poesia e dalla misura di "Gli occhi del musicista", da persona intelligente qual'è, capisce al volo la situazione, raduna in studio la sua abituale band e in tre-giorni-tre mette a segno una tale quantità di pezzi, fra cover e recuperi di vecchi brani dei Decibel e degli Champagne Molotov, da poterne ricavare un disco triplo, stando alle sue dichiarazioni. Poi lima il tutto e ne viene fuori questo disco-bomba dove l'ormai quarantasettenne musicista milanese recupera tutta la forza e la grinta di quanto aveva ancora gli occhiali scuri a montatura bianca, che ora sono sul naso e sulle orecchie del figlio.

Un disco di una compattezza sonora e musicale da far impallidire molti dei punkettari dell'ultima ora, quelli che i Clash e i Sex Pistols li conoscono solo nei ricordi dei padri e dei fratelli maggiori, quelli per cui Lou Reed è solo un attempato signore di 64 anni che fa l'intellettuale rock, e che magari manco conoscono gli Stranglers. Enrico rispolvera in un solo colpo tutti questi grandi e lo fa con una serie di cover suonate in modo fantastico da tutto il gruppo, a cominciare dall'icona punk "God save the Queen" dei Sex Pistols per proseguire con un pezzo del repertoirio di David Bowie, "Jean Genie".
Finalmente una degna versione di "Guns of Brixton" dei Clash (ho sentito recentemente una ripresa techno-pop di questo pezzo fatta da qualcuno di cui per fortuna ignoro il nome).
La mia curiosità maggiore, da loureediano di ferro quale sono, era data dall'ascolto di “Sweet Jane” e devo dire che il pezzo risulta vincente su tutta la linea.
Anche i Ramones vengono opportunamente omaggiati con una bella versione di "I Wanna Be Sedated", e vengono perfino rispolverati i Mott the Hoople di Ian Hunter con una bella canzone come "All The Young Dudes", anche questa nata dalla penna di David Bowie. Poi, per finire con le cover, "No More Heroes", un brano di punta del punk, chi conosce questo genere conosce molto bene gli Stranglers.

Veniamo adesso ai brani dei Decibel, e qui sta la vera sorpresa per chi non conosce a fondo il percorso artistico di questo straordinario musicista. Va detto che i pezzi sono stati scritti attorno al 1976-1977, e quindi i testi riflettono ovviamente quella che era la situazione di allora. Si parte in quinta con "Figli di..." un rockettone tiratissimo che quanto a esplosività non ha nulla da invidiare alle canzoni dei grandi citati prima. Anche "LSD Flash" è un bel pezzo, con un riff chitarristico che acchiappa subito, mentre "Superstar" è un pezzo sul rapporto fra fan e rock'n'roll star, un rapporto talmente morboso da diventare omicidio da parte del fan. Tragicamente questo fatto si verificherà veramente tre anni dopo la scrittura di questo pezzo, con Mark David Chapman che sparò a John Lennon. "New York", altro rockettone tirato e veloce, con dei bellissimi giri di chitarra (grande Schiavone!), un altro pezzo dal forte sapore tipicamente punk, dal testo nichilista e cupo. "Il lavaggio del cervello" è attuale ancora oggi, ascoltate bene il testo e capirete se la situazione non è quella che stiamo subendo ancora oggi, con un dominio mediatico impressionante.
Si chiude poi con il recupero delle canzoni facenti parte del primo 45 giri dei Decibel, "Indigestione disko", storia di un personaggio che durante la settimana lavora come impiegato e al fine settimana si scatena in discoteca, e "Mano armata", anche questo un pezzo su una situazione che è piu che mai di oggi, i soldi non bastano mai e si guardano le vetrine dei negozi rodendosi di rabbia per le cose che si vorrebbe comprare e non è possibile. Il personaggio pensa poi di caricare un revolver e di rapinare qualche negozio.

Caro Pico, perché non insisti un po' di più a dare questi consigli a papà? E tu, caro Enrico, vedi che ogni tanto bisogna ascoltare i suggerimenti dei figli? Bravi tutti e due!!

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