Ritorna il progetto Enten Hitti con un nuovo album intitolato VIA LATTEA. Il concept è dedicato al “sacro femminile” in tutte le culture. La ricerca fatta da Enten Hitti, in questo senso, è stata molto approfondita in quanto l’ensemble ha compiuto dei viaggi in paesi come Cipro, Creta, Turchia, Irlanda, Sud Africa e Indonesia. L’intento è quello di creare un’atmosfera che evochi “lo spirito del “femminile” nella sua universalità”. Non viene citato il grande storico e antropologo svizzero Bachofen ma sinceramente la sua lettura è perfetta come accompagnamento a questo disco. Infatti, secondo la sua concezione storiografica, i primordi della storia umana sono caratterizzati da una successione di fasi in cui dapprima sarebbe prevalso l’elemento materno e in seguito quello paterno. Il senso sacrale di quest’opera mi ha fatto anche venire in mente, dal punto di vista filosofico, i grandi Popol Vuh che cercavano le connessioni esistenti fra le varie religioni. Ma ho trovato inoltre un collegamento musicale con il gruppo tedesco nella ricerca di una sorta di suono universale attraverso la contaminazione. L’approccio minimale e spirituale di Enten Hitti ci porta in una dimensione metafisica e spirituale che deve sicuramente qualcosa ad altre esperienze sperimentate negli anni ‘70 (anche se il tutto suona con una sensibilità moderna) da artisti come Claudio Rocchi, Aktuala e Juri Camisasca. E, non a caso, troviamo proprio Juri Camisasca fra gli ospiti presenti in VIA LATTEA assieme ad altri nomi di rilievo come Vincenzo Zitello, Jenny Sorrenti, Antonio Testa, Alio Die, Julia Berger, Paola Tagliaferro, Claudio Milano e Gamelan Gong Cenik. Durante l’ascolto si ha la vivida sensazione di fluttuare nello spazio liberando la propria mente verso orizzonti inesplorati. La copertina è di Matteo Guarnaccia, un artista di culto per chi segue l’arte psichedelica. Oltre al cd (coprodotto da Seahorse Recordings e Lizard Records) la ADN pubblicherà anche un’edizione limitata in vinile.
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