Sono iscritto da molto sul sito, ma ho da poco iniziato a recensire come tutti sapete, ma io sono di quelli che quando partono vanno a mille e pochi riescono a stargli dietro e sinceramente la mia vena poetica e sfottente non si può celare dietro semplici ragguagli e atteggiamenti.
Io non farò mai recensioni da tre o quattro, è inutile parto solo da 5.
5 o niente e penso che questa mia filosofia sia indicativa di una mentalità vincente.
Io nella mia comitiva sono un pazzo e tutti mi temono, ma è arrivato anche il momento di recensire musica, e per questo con l’aiuto di un amico laureato in italiano, che mi ha consigliato questa bomba ad orologeria, pronta ad esplodere a mezzanotte, quando gli esseri umani diventano lupi ed escono i vampiri e l’uomo non può uscire di casa. Io nella mia comitiva sono un pazzo e nella mia comitiva tutti mi temono.
"Serpents Saints - The Ten Amendments" è il nono album registrato in studio dalla death metal band svedese Entombed.
Questo disco segna una svolta nella line-up del gruppo scandinavo: rispetto all'album precedente cambiano sia il bassista che il batterista, ma la novità più forte è l'ASSENZA dello storico chitarrista Uffe Cederlund, presente fin dagli esordi della band.
Quest’album come ho già detto è una bomba!!! e "Serpent Saints", "Masters of Death" sono distruttive come un macigno che scende dalle montagne e distrugge tutto compresa la tua villa che tuo padre usa per andare a trans.
"Amok" sembra uscita dall’era della pietra, grande è l’HU! di Amok che incita i musicanti, ad esplodere nelle urla saccenti e volgari del cantante, che urla "AMOK!!! AMOK!!!" - VAFF’AMOK!!! urliamo noi in macchina vicino al semaforo alle macchine affianco.
Lars Göran Petrov urla "Thy Kingdom Koma HU! Thy Kingdom Koma HU! Thy Kingdom Koma HU!" È l’urlo violento di un death n’ roll che si balla come la più volgare lap dance ma è ossimoro di un twist anni '60 alla Peppino di Capri ad una festa di 18 anni, per poi pogare e distruggere la casa del festeggiato.
Nella mia comitiva IO vengo definito l’astro nascente ovvero il Capo.
Noi facciamo sempre così ci autoinvitiamo alle feste e ci ubriachiamo a scrocco da matti e facciamo baldoria tipo American Pie ma "When in Sodom" annuncia un pogo come uno tsunami pronto a deragliare sui binari delle nostre follie da metallari pazzi furiosi pronti a distruggere tutto, porte finestre quadri, e iniziamo a litigare a cazzo con la gente, e iniziamo a dominare la festa dove tutti mi temono.
"In the Blood" invece è una lenta ballad con solo di piano, con gemiti di donna e un drum'n' bass con negre che sculettano di brutto mentre io sono seduto vestito tutto di bianco e occhiali da sole lenti blu, dietro di un sedile di una Cadillac e due negrone mi massaggiamo le spalle, scherzo! E' un’altra bomba ad orologeria di quelle che non ti aspetti che poco ci manca e vedi l’uomo lupo ululare dal balcone.
Con "Ministry£ balliamo a più non posso, e distruggiamo tutto quello che è attorno, poltrone, quadri, porte, finestre e poi scendiamo in piazza a fare casino ed urlare e correre come i pazzi, e suonare ai citofoni tutto a più non posso.
La traccia "The Dead, the Dying and the Dying to Be Dead" e la traccia "Warfare, Plague, Famine, Death" sono tremende bombe lanciafiamme con mitragliate e raggi laser che incendiamo e distruggono tutto attorno e noi che iniziamo di nuovo a ballare a più non posso mentre la gente attorno ci guarda stupita di come riusciamo a portare avanti questi ritmi forsennati nonostante tutti fumino, sigaretta in bocca ed un cocktail in mano e così dopo una breve pausa iniziamo di nuovo a ballare come scatenati e le femmine sono tutte mie e tutti mi temono.
"Love Song for Lucifer" modestamente è una canzone che dedico a me, io vengo detto l’Iguana nel mio gruppo.
Un albumone di quelli che fanno per chi il metal lo vive sula pelle tutti i giorni e tutte le notti, un po’ come noi che lottiamo e non smettiamo mai di sperare in un mondo migliore in cui credere e sperare, captando ovunque vi sia la necessità di ballare e darci dentro.
HU!
Carico i commenti... con calma